Eni, pronto il Consiglio

Eni, pronto il Consiglio Ormai certa la presidenza a Ruggiero, forse Ciò nel vertice Eni, pronto il Consiglio Mincato: Italgas non si vende Luigi Grassla roma Se non ci saranno sorprese, da oggi l'Eni avrà un nuovo gruppo dirìgente, con Renato Ruggiero presidente, Vittorio Mincato (il successore di Bernabè, volato a novembre '98 verso i lidi di Telecom Italia) confermato nella carica di amministratore delegato, e poi il resto del consiglio di amministrazione, fra certezze e possibili sorprese. Prevalgono le prime, perché nel gruppo molto dipende dalle decisioni di uh azionista solido come il Tesoro, rimasto tale anche dopo la massiccia privatizzazione, E proprio dal Tesoro, alle 9 di stamani, dovrebbe venire il via libera ufficiale ai nuovi vertici. In attesa di definire i dettagli dell'organigramma, ieri Mincato ha parlato di grandi strategie, indicando nell'Eni la possibile «prima vera public company italiana», e ha fatto sapere che la sua società non ha alcuna intenzione di cedere Italgas all'Enel, secondo voci che erano circolate di recente e che trovavano una loro plausibilità anche nella tendenza a realizzare sinergie fra le reti distributive delle diverse fonti energetiche. Renato Ruggiero è reduce dalla direzione generale del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio che ha guidato nei primi anni della sua esistenza contribuendo a estendere a qua- si tutto il pianeta i princìpi e le pratiche del libero mercato. La fine del suo mandato ha lasciato un vuoto di leadership nella sede di Ginevra, dove Stati Uniti, Europa e Paesi terzi litigano sul nome del successore. Non dovrebbe prolungarsi oltre oggi, invece, la «sede vacante» alla presidenza dell'Eni. A parte Ruggiero e Mincato, si prevede che vengano confermati nel consiglio di amministrazione Umberto Colombo, Mario Draghi e Giulio Sapelli fra i rappresentanti della maggioranza; Giuseppe Cattaneo e Victor Uckmar per la minoranza. Per la maggioranza potrebbe lasciare l'incarico Davide Pastorino, for¬ se sostituito da Luigi De Paoli (condirettore dello Iefe alla Bocconi di Milano) o da Domenico Siniscalco, direttore della Fondazione Mattei. Mentre nel ruolo di terzo consigliere rappresentante della minoranza, in sostituzione di Renzo Costi, potrebbe toccare all'ex ministro dell'Industria Alberto Ciò. Naturalmente, questi nomi (o gli altri che potrebbero uscire a sorpresa oggi) dovranno poi essere confermati dall'assemblea dei soci, fissata per il 3 giugno. In attesa delle decisioni del Tesoro, ieri Mincato ha parlato del futuro del suo gruppo dal punto di vista della compagine azionaria e della strategie indu¬ striali. «L'attuale capitalismo è destinato a scomparire - ha detto -. Emergeranno le public company e a inaugurare questa strada potrebbe essere proprio l'Eni». Ma che la fine dei «noccioli duri» sia inevitabile non vuol dire che sia anche vicina; e guardando all'esempio di Telecom, prima che si conoscesse l'esito dello scontro, Mincato ha detto che «comunque vada non si creerà una public company. Perché se l'Opa riesce la società passerà a un gruppo ristretto di azionisti, cioè a un altro nocciolo duro». Tornando a guardare in casa propria, l'amministratore dell'Eni ha rilevato che l'Eni sarà una vera public company solo «quando lo Stato si libererà del 36% di titoli che ancora detiene». Quanto all'ipotesi di vendita di Italgas all'Enel, Mincato ha speso pochissimo parole: «Non abbiamo mai messo in vendita Italgas, perché fa parte del nostro core business». Renato Ruggiero

Luoghi citati: Europa, Ginevra, Milano, Stati Uniti