Autostrada allargata fra Torino e Milano di Paolo Poletti

Autostrada allargata fra Torino e Milano Sarà la fine dei problemi per gli utenti: ogni carreggiata passerà da dieci a quattordici metri Autostrada allargata fra Torino e Milano Costo 750 miliardi, i lavori saranno completati in quattro anni Paolo Poletti TORINO Il minimo che si possa dire è: era ora. L'autostrada Torino-Milano passerà da 10 a 14 metri di larghezza per carreggiata, i lavori sui 127 km potrebbero essere avviati già quest'anno, richiederanno un investimento di 750 miliardi e saranno completati in 4-5 anni. L'annuncio durante un convegno è di Riccardo Formica, presidente della Autostrada Torino-Milano, quotata in Borsa. Se alle parole seguiranno celermente i fatti, còl nuovo millennio sarà sciolto uno dei nodi più intricati del sistema viario del nostro Paese. La Torino-Milano è cronologicamente la seconda autostrada italiana e quando nacque, nel 1932, era all'avanguardia: misurava già 10 metri di larghezza sui quali nel '38 transitarono 600 mila veicoli. Ma erano i tempi in cui ci si accontentava di una sola carreggiata a due sensi di marcia, un sistema che oggi sarebbe considerato insufficiente per una provinciale. Già sul finire degli Anni '50, col boom della motorizzazione di massa, la To-Mi rivelava vistose lacune. E il suo raddoppio, nel '62, altro non fece che allontanare nel tempo il momento del rifacimento, che giunse dieci anni dopo - quando ormai il traffico tra le due capitali del Nord era molto intenso - col triplìcament o delie corsie di marcia. Ma non fu un rifacimento, semplicemente venne abolita la corsia di emergenza, sostituita da piazzuole ogni 500 metri. E la larghezza rimase invariata anche negli Anni '80, quelli del sogno tecnologico di Mito e del raddoppio del traffico in poco tempo, fino a 25 milioni eli veicoli annui. Per questo l'autostrada che detiene (tangenziali escluse) il terzo volume di transiti (dopo la Milano-Brescia e il tratto appenninico dell'Autosole) si è rivelata sempre di più un imbuto pericoloso. Gli incidenti gravi, con colonne chilome¬ triche, sono all'ordine del giorno, e non potrebbe essere altrimenti perché le auto in terza corsia, in sorpasso, debbono sfiorare i guardrail da una parte e le altre vetture dall'altra, mentre i veicoli che viaggiano nella corsia centrale sono chiusi tra un muro di Tir a destra e i fulmini ad abbaglianti accesi sulla sinistra. In media la TorinoMilano ò più stretta di un metro per corsia, rispetta elle altre autostrade. Ed è una differenza che si avverte subito, entrandovi sia dal nuovo maxicascllo torinese, a venti chilometri dalla città, sia da quello fatiscente a Milano. I cambi di proprietà non hanno giovato alla manutenzione della Torino-Milano, i guardrail sono spesso arrugginiti e deformati, le aree di servizio anguste e antiquate, il Fast Pay un miraggio e le spallette dei ponti, come sul Ticino, si avvicinano con sporgenze inquietanti e non protette. L'annuncio di Formica può essere l'occasione per farne un'arteria al passo coi tempi.

Persone citate: Fast, Formica, Mito, Riccardo Formica