«Clima creato da Bertinotti» di Guido Tiberga

«Clima creato da Bertinotti» Diliberto: questo odio agevola le manifestazioni di violenza «Clima creato da Bertinotti» Duro anche Cossutta: non si può dire che si condividono le analisi delle Br Guido Tiberga inviato a FIUGGI Contro Bertinotti. Dal terrorismo che ritorna alla guerra che non finisce, al ruolo di «cerniera» che i comunisti italiani devono svolgere nei confronti di chi, da sinistra, sta fuori dal governo e dalla politica. Il primo congresso del Paci, sconvolto nei temi e nel programma dall'omicidio D'Antona, ribadisce con forza la frattura con Rifondazione: «Il clima di odio che Bertinotti ha alimentato sulla guerra agevola le manifestazioni tfln-oristiclK!», dice il ministro Oliviero Dlliberto arrivando sotto il tendone di Fiuggi. «La nostra identità - aggiungerà Cossutta dal palco - non può più confondersi con quella del tutto marginale e testimoniale di un partito che ormai è diventato l'assemblaggio di gruppi estremisti privi di ogni strategia politica...». L'attentato a D'Antona lascia stordita la platea comunista. La sensazione di dcjù vu, avverte Marco Rizzo in apertura, è evidente: «In passato è stato fatto di tutto per evitare che il grande Pei andasse al governo - dice il coordinatore del partito -. E non è un caso che le forze oscure e il terrorismo si rifacciano avanti proprio adesso. Adesso che un uomo di sinistra è a Palazzo Chigi, adesso che per la prima volta dopo cinquant'anni i comunisti sono al governo del Paese...». Questo di Fiuggi doveva essere il congresso per «la paca e per il lavoro», da ricordare magari per l'attacco alla Nato di un applauditissium Cossutta, che vorrebbe i leader dell'Alleanza processati per eccidio dal tribunale internazionale dell'Aja, «insieme a Milosevic», Ma da subito è chiaro che il leit motiv dei lavori sarà diverso: prendere le distanze dalla «cultura della disperazione» cui gli uomini di Rifondazione hanno strizzato gli occhi «troppo spesso». Una «subcultura fatta di ragionamenti esasperati, gridati senza speranza, chiusi a ogni soluzione politica», spiega Cossutta. Una cultura «in cui si formano e si sviluppano i germi della lucida follia terroristica». L'attacco agli ex compagni prosegue dal palco. «Chi condivide, anche solo in parte, le analisi dalle quali prendono le mosse gli assassini e gli attentati, scava un solco politico e morale tra se stesso e il movimento dei lavoratori. Questi sono attentati contro di noi», attacca Diliberto. «Non si può parlare di buone analisi e di conclusioni aberranti: le conclusioni sono aberranti perché sono aberranti le analisi», precisa Cossutta. «Condannare gli spari ma non le parole significa andare pericolosamente al di là del "né con lo Stato né con le Br" di vent'anni fa», aggiunge Rizzo. Il congresso costituente del Pdci diventa il congresso della polemica e dell'emergenza: con il piano dei lavori sconvolto dalla necessità di «portare una testimonianza comunista» al funerale di un uomo di sinistra ucciso da chi si presenta come «comunista combattente». Quando i lavori si aprono, Cossutta. Diliberto, i sottosegretari comunisti del governo D'Alema sono ancora alle esequie di D'Antona. Il congresso si aggiorna allo 21 : «Ci è sembrato giusto - spiega Cossutta - anche per sottolineare la nostra fortissima preoccupazione per quanto è accaduto». In serata i comunisti di governo riprendono a interrogarsi sulla guerra è sul futuro. Rivendicano le ragioni della loro presenza nella squadra di D'Alema, ma non rinunciano agli attacchi frontali, «lo accuso gli Stati Uniti di non aver voluto l'accordo, e di aver scientemente voluto la guerra», tuona Cossutta. L'alleanza atlantica è «assurda e disastrosa», ma la reazione giusta non può essere quella di uscire dal governo, «come continuamente ed esasperatamente tambureggiano i gruppi più estremisti». Meglio «estendere all'interno della maggioranza l'opposizione alla guerra». Sugli stessi temi tornerà Diliberto in chiusura: «Indicare i mali della società non basta. Occorre sempre saper indicare le soluzioni, e le alleanze che consentono di arrivare a quelle soluzioni». E qui si innesta l'ultima stoccata a Rifondazione: «Altrimenti si fa propaganda, non politica, si fa demagogia, non si costruiscono avanzamenti per i lavoratori - dice il ministro -. E noi vogliamo essere mi partito, non una setta propagandistica o predicatoria». I Comunisti italiani interrompono il loro primo congresso per i funerali di D'Antona «Questi attentati sono contro di noi» 8 Il primo congresso nazionale del partito del comunisti italiani Iniziato Ieri a Fiuggi

Luoghi citati: Aja, Fiuggi, Stati Uniti