MADE IN ITALY E STRANIERI COSI' SI VINCE di Roberto Beccantini

MADE IN ITALY E STRANIERI COSI' SI VINCE MADE IN ITALY E STRANIERI COSI' SI VINCE Roberto Beccantini Isuccessi europei di Lazio e Parma mitigano la delusione procurata dall'assenza di una squadra italiana, dopo sette edizioni, nell'epilogo della Champions League. In attesa che, mercoledì prossimo a Barcellona, se la contendano Manchester United e Bavero Monaco, l'impresa di Birmingham ci ha permesso di staccare gli inglesi al vertice della classifica assoluta (Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa): 26 a 25. Ancora più schiacciante si annuncia il nostro dominio in relazione all'ultimo decennio: 13 trofei 13 Coppe dei Campioni, 3 Coppe delle Coppe, 7 Coppe Uefa); seguono, a distanza più che debita, Germania e Spagna (4), Inghilterra (3), Francia e Olanda (2), Jugoslavia (1). Per tacere delle finaliste: 25 su 60, il 41 percento: spagnoli, francesi e tedeschi ne hanno prodotte sette; gli inglesi, soltanto cinque. Le ragioni sono molteplici: la serie A rimane, di gran lunga, il laboratorio più selettivo del mondo; gli allenatori italiani - come documentano gli scudetti di Capello a Madrid, Trapattoni a Monaco e Bigon a Sion - costituiscono una scuola fra le più creative e didatticamente versatili. La tattica, da noi, è un mezzo che, spesso, rasenta il fine: e, per questo, stuzzica l'ingegno. Made in Italy e stranieri di qualità formano una miscela micidiale. Senza dimenticare che le sciagurate Inter e Juventus di questa stagione sono state lì 11 per eliminare il Manchester United; e che, in Uefa, la Fiorentina venne estromessa da una «bomba», non dai rivali. Come se non bastassero i riflessi-scudetto, Lazio-Parma di domenica potrà fregiarsi dello status di euro-vertice, opponendo i detentori dell'ultima Coppa delle Coppe ai vincitori della Coppa Uefa: il massimo. Vieri (foto) ha giocato con la fronte protetta da una fascia dopo lo scontro con Roa, portiera del Maiorca

Persone citate: Bigon, Capello, Trapattoni, Vieri