La Taylor porta i divi a Cannes per la superfesta contro l'Aids di Fulvia Caprara

La Taylor porta i divi a Cannes per la superfesta contro l'Aids Da Faye Dunaway a Mei Gibson, le star al Moulin de Mougins per la cena e l'asta benefica La Taylor porta i divi a Cannes per la superfesta contro l'Aids Fulvia Caprara inviata a CANNES La festa delle feste, l'evento degli eventi, quello capace di mobilitare i più vistosi divi hollywoodiani e di gettare nel panico gli esclusi, si è svolto come ogni anno anche ieri sera, secondo la solita, rodatissima liturgia, con Liz Taylor nei panni del'officiante. Sponsorizzato dalla Miramax e dalla prestigiosa Chopard, la ditta che si fa pubblicità coprendo di gioielli le attrici invitate al Festival, il party benefico della Fondazione americana per la ricerca anti-Aids, titolo «Cinema aganist Aids», si è aperto nel tardo pomeriggio con la proiezione di «My hfe so far», diretto da Hugh Hudson e interpretato da Colin Firth e Mary Elizabeth Mastrantonio che è anche protagonista di «Limbo», il film di John Sayles in concorso domani. Più tardi, sulla colline alle spalle di Cannes, la serata prosegue al ristorante di Roger Verget «Moulin de Mougins» e qui, finalmente, Liz si materializza. O almeno sembra che lo faccia, perché l'inipressione che si ha, vedendola impegnata nell'asta di beneficenza che precede l'avvio della cena, è che la grande attrice sia ormai un simbolo, un'icona, più che una persona in carne ed ossa. Una Madonna protettrice dei malati, un capo carismatico della comunità dei divi di Hollywood, una specie di «Cid campeador», come quello che nel vecchio kolossal di Anthony Mann veniva, dopo morto, issato su un cavallo e fatto marciare davanti alle truppe dei soldati per infondere loro coraggio. Ritornata alla vita per l'ennesima volta, dopo essere stata operata al cervello per-un tumore benigno e dopo it~diVorzio~da Larry Fortensky, marito numero sette, Liz sbarca in Costa Azzurra con la sua nuova nuvola di capelli completamente bianchi, con un abito lungo di Ferrè, fatto di velò rosa e beige, ma soprattutto con propositi battaglieri: in un articolo pubblicato qualche giorno fa su «Variety» si parla di una sua imminente «rinascita professionale». «Oggi mi sento meglio di quanto non mi sia sentita negli ultimi anni avrebbe detto la diva -. L'impegno nella beneficenza e nella creazione della mia nuova linea di profumi mi hanno tenuto molto occupata, ma le reazioni positive che hanno accompagnato le mie ultime attività pubbliche mi hanno fatto tornare la voglia di ricominciare a lavorare». Intanto, ieri sera, Liz è stata implacabile battitrice durante l'asta in cui sono state messe in palio gli oggetti più vari: dall'abito della compianta Lady D alla possibilità di ricevere una lezione di tennis lunga un'ora da campioni come John McEnroe, Steffi Graf a Monica Seles; dai Ray-Ban tempestati di pietre preziose ad altre, lussuriose meraviglie. Si vocifera che Sharon Stone, già vice di Liz per due volte, sia imbattibile nel far alzare i prezzi degli oggetti in lizza e nel trasformare la festa di rito in un movimentatissimo happening. Ma ieri c'era Liz, e i suoi invitati, da Faye Dunaway a Ben Affleck, da Minnie Driver a Linda Fiorentino, da Salma Hayek a Mei Gibson, da Roger Moore a Malcolm McDowell, non sono stati da meno. Sotto il vigile sguardo di una vera armata di sommelier, camerieri, cuochi (in tutto 120 perso¬ ne) le star in vena di beneficenza hanno anche fatto onore al banchetto pantagruelico orchestrato dallo chef del «Moulin». Il menù spaziava dagli antipasti a base di asparagi ai filetti in pesce in salsa provenzale, dalla noce di vitello arro¬ sto «adagiata su un letto di Eolenta e cipolle» al dessert a ase di pesche e fragole di bosco. Quelli che hanno condiviso queste gioie con il «gotha» dei divi hanno pagato 27mila franchi per un biglietto. «Sono venuta da tanto lontano - ha detto Liz Taylor - per rendere una testimonianza, perché la gente tende a dimenticare». A chi le ha chiesto che cosa si aspetta dalla serata, ha risposto: «Una grande somma, una grande, grande prova di generosità». Nella foto a sinistra Jerry Hall arriva alla prolezione del film «My Life So Far»; adestra Salma Hayek con Irene Jacob

Luoghi citati: Cannes, Hollywood