E' ufficiale: Caselli lascia Palermo
E' ufficiale: Caselli lascia Palermo Grasso, Tinebr e Puglisi sono i candidati in corsa per guidare la procuraa E' ufficiale: Caselli lascia Palermo Entro 2 mesi il successore Urlo Abbate PALERMO Si chiude una stagione di lotta alla mafia. Gian Carlo Caselli va via da Palermo, e alle 13,30 informa i suoi sostituti riuniti nella sala della Dda a Palazzo di Giustizia di aver accettato la proposta del ministro della Giustizia, che gli ha offerto la guida del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria): «Ringrazio tutti per il lavoro che avete svolto, ma motivi personali mi spingono a lasciare questa città». Nessuna reazione di sorpresa, la notizia era stata annunciata da tempo, molti invece i pronostici sull'esito della corsa alla successione, aperta da ieri e che, come dice lo stesso Caselli, si potrebbe concludere presto, «entro un mese o due». Tre i nomi più gettonati nelle previsioni dei sostituti antimafia: il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Piero Grasso, il procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra e il capo del gip di Palermo Giovanni Puglisi. Meno chances sembrano avere le candidature di tre «aggiunti»: Guido Lo Forte, Paolo Giudici e Sergio Lari. Resterebbero fuori da ogni corsa al vertice dell'ufficio per via dell'insufficiente anzianità. Dietro la partenza da Palermo c'è soltanto il desiderio di nuove esperienze giudiziarie: ai sostituti Caselli ha spiegato di voler ricoprire un nuovo incarico, affrontando nuove professionalità e la direzione del Dap corrisponde alle sue necessità. «Se avessi voluto andare via da Palermo conservando il mio ruolo - ha detto Caselli ai suoi pm - avrei presentato domanda per la procura di Torino, ma non sono interessato, ho solo voglia di fare nuove esperienze». ,r, La proposta di ricoprire l'incarico di vertice del Dap era stata fatta a Caselli alcuni mesi fa dal guardasigilli Oliviero Diliberto. Il procuratore si era riservato di dare una risposta «Non posso che esprimere la mia più grande soddisfazione per la scelta del procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, di accettare la mia proposta di dirigere il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria». Così il guardasigilli ha commentato lo scioglimento della riserva da parte del magistrato torinese, al quale il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel pomeriggio ha inviato un messaggio di «profonda gratitudine» per il lavoro fatto in Sicilia. «Con Caselli alla guida del Dap - ha continuato Diliberto, che ieri sera era a Palermo per la commemorazione di Giovanni Falcone - potrà finalmente dispiegarsi una politica di riforme dell'intero sistema penitenziario italiano. Con il nuovo regolamento e con la riforma del Dipartimento deh'amministrazione penitenziaria ormai in dirittura di arrivo, è possibile oggi dopo troppe parole voltare pagine. Ma per raggiungere tale ambizioso obiettivo è necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti che vivono nel pianeta carcere: detenuti, operatori e corpo della polizia penitenziaria, direttori e volontari». Con Caselli, conclude Diliberto, «si rafforza tutto il ministero della Giustizia e non soltanto il Dap. Con le sue doti di coraggio e professionalità andrà a dirigere uno dei dipartimenti chiave nella lotta alla criminalità». Caselli sarà seguito nel suo trasferimento da uno dei sostituti più importanti della procura. Alfonso Sabella, a cui e stato dato l'incarico di magistrato di coordinamento fra la Commissione Antimafia e il ministero di Grazia e Giustizia. Il procuratore di Palermo, Giancarlo Caselli
Luoghi citati: Caltanissetta, Palermo, Sicilia, Torino
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