'naniianiento ai partiti, sì fon rissa

'naniianiento ai partiti, sì fon rissa Il Senato approva la legge con 158 voti a favore e 63 contrari (Forza Italia, An e Democratici) 'naniianiento ai partiti, sì fon rissa Da Misserville (Udeur) un attacco a Fini ROMA Con 158 voti a favore, 63 contrari e 5 astensioni il Senato ha approvato in seconda lettura la nuova legge che disciplina il finanziamento pubblico ai partiti. Contrari Forza Italia, An e Democratici, a favore gli altri gruppi, n provvedimento torna ora all'esame della Camera, a causa di due emendamenti approvati ieri dai senatori: entello che permette il rimborso già per le prossime europee, circa 190 miliardi, e l'immediata efficacia della legge dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, senza attendere i 15 giorni. L'approvazione ha avuto un finale concitato. La polemica tra la maggioranza, da un lato., e FI ed An, dall'altro, si è improvvisamente arroventata quando il senatore Romano Misserville (Udeur) ha esibito in Aula la lettera con cui un anno fa Fini lo espulse da An per condotta in contrasto con il partito. I senatori di An sono insorti con proteste. Sono intervenuti i commessi per evitare lo scontro fisico. Particolarmente vivace è stata la reazione del senatore Giuseppe Specchia, che il vicepresidente di turno Fisichella ha dovuto più volte richiamare all'ordine. Misserville era contrario al finanziamento attraverso il 4 per mille anche quando il suo partito era favorevole e distribuì la «sua» quota di finanziamento pubblico ad associazioni, a multanti e sostenitori del volontariato. Ora Misserville è passato aU'Udeur, favorevole al finanziamento, ma personalmente è rimasto contrario. In difesa di Misserville è intervenuto il senatore Napoli, capogruppo dell'Udeur, che ha accusato Democratici, FI e An di aver «cavalcato la tigre della demagogia contro il finanziamento pur essendo pronti a incassare i rimborsi per le imminenti europee». «Il principio del sostegno pubblico discende dal principio di uguagliali- za - ha sottolineato anche il capogruppo Ds Cesare Salvi • dal fatto cioè che, di fronte ai costi della politica, è giusto che le scelte di ogni cittadino abbiano lo stesso peso. Si può comprendere che si opponga il partito-azienda, che ha potenti mezzi di comunicazione. Più difficile comprendere, invece, se non per la disperata ricerca di qualche voto in più, la linea di An». Un al alla legge anche dal Ccd perché, ha spiegato il capogruppo D'Onofrio «è importante liberare i partiti da contributi esterni e poco trasparenti, comunque provvedendo a finanziare le loro attività, non certo le strutture». Forza Italia ha invece riconfer- mato il suo no e secondo il capogruppo Enrico La Loggia è stato compiuto un passo indietro «rispetto alla già incerta normativa che prevedeva la contribuzione del 4 per mille ma che consentiva almeno una corretta facoltà di scelta dei cittadini. Allo stesso tempo permettere a ogni partiti che raggiunga l'l% di beneficiare di forme di "soccorso finanziario" è la consacrazione di una logica lontana dal bipolarismo e dalla semplificazione del quadro politico». Un no anche dalla lista Palmella, che paria di «palese violazione della volontà espressa con il referendum del 1993, quando il 90,3% degli italiani disse no al finanziamento pubblico ai partiti». In concomitanza con la seduta del Senato i giovani di An hanno manifestato dinanzi a Palazzo Madama distribuendo volantini e fac simile di biglietti da centomila con l'immagine di D'Alema al posto di quella del Caravaggio. Immancabile la scritta tracciata a pennarello «ladri» ben in evidenza sulla banconota. La nuova legge approvata oggi dal Senato fissa un rimborso di quattromila lire per ogni iscritto nelle Uste elettorali. Il totale degli iscritti è di oltre 46 milioni. Per le europee, rimborso leggermente più basso: 3400 lire ogni elettore. La cifra totale si avvicina ai 190 miliardi: i partiti se li divideranno proporzionalmente in base ai voti. I rimborsi saranno consegnati ai partiti in un'unica tronche per europee e regionali. Per le politiche, invece, i partiti riceveranno subito il 40 % e nei 4 anni suc¬ cessivi il rimanente, diviso in rate del 15 % annuo. E' stato poi eliminato l'anticipo dei rimborsi elettorali dei partiti del 1999, circa 110 miliardi. Resta l'obbligo di restituire le somme ottenute in eccesso. Chi vorrà potrà finanziare i partiti detraendo il 19 % della somma versata dalla dichiarazione dei redditi. Il tetto massimo è stato fissato a 200 milioni. Tassativamente vietati i finanziamenti ai partiti da parte dello Stato e dagli enti a partecipazione pubblica. Ogni partito dovrà garantire che il 5 % del finanziamento ottenuto sia utilizzato per iniziative che incentivino l'attività politica femminile. Ir. i.l 190 miliardi già per le Europee da dividersi in base ai voti Il 5 per cento per incoraggiare la partecipazione femminile il senatore dell'Udeur Romano Misserville: la sua idea di esibire in Aula la lettera con cui un anno fa' Fini lo espulse da An per condotta in contrasto con il partito ha scatenato le ire del senatori di An A destra Enrico La Loggia e, in basso, Il capogruppo ds al Senato Cesare Salvi

Luoghi citati: An, Napoli, Roma