I Servizi a febbraio: allarme neobrigatismo di Maurizio Molinari

I Servizi a febbraio: allarme neobrigatismo Nella relazione al governo sulla sicurezza interna si parla di rischio per politici e sindacalisti I Servizi a febbraio: allarme neobrigatismo «Escalation» anti-Nato Maurizio Molinari roma" La relazione dei servizi di sicurezza interna consegnata al governo lo scorso febbraio identificava la presenza di un rischio terrorista nelle «attività di gruppi clandestini di matrice neo-brigatista e di componenti anarchiche e insurrezionali» che avrebbero potuto portare minacce dirette contro esponenti politici e sindacali soprattutto all'interno «dell'area di governo». L'allarme contenuto nel documento, relativo al secondo semestre del 1998, nasceva dalla «ricomparsa in alcune regioni del Nord di documenti e sigle clandestine indicativi di propositi di rilancio della lotta armata». «Il tenore di alcuni volantini recitava il testo della Relazione sulla politica informativa e di sicurezza - induce a valutare con attenzione l'eventualità di azioni dimostrative ed intimidatorie, non solo nei confronti della Nato e delle aziende del comparto Difesa, ma anche contro emblemi ed esponenti dello Stato e del mondo politico, economico e sindacale con particolare riguardo all'arco delle forze di governo». Come dire: dietro i propositi di colpire obiettivi militari e civili dei- l'Alleanza Atlantica c'è il disegno di destabilizzare politicamente l'Italia. Alle valutazioni diffuse dai servizi in febbraio è seguita Imi una serie di episodi vioenti e di minacce che è andata progressivamente intensificandosi all'indomani dell'inizio dell'offensiva aerea del¬ la Nato contro la Federazione Jugoslava, lo scorso 24 marzo. A leggere le cronache di queste settimana ci si trova di fronte ad un'escalation anti-Nato culminata, come preannunciato dai servizi, con l'assassinio di Massimo D'Antona avvenuto ieri: prima gli attacchi contro le auto delle basi militari alleate, poi le molotov anti-Usa contro i McDonald's, i Blockbuster e Planet Hollywood, quindi la serie di micro-attentati contro una cinquantina di sezioni e sedi dei Democratici di Sinistra lungo tutta la Penisola, ma soprattutto nei grandi centri. La sigla dei «Nuclei Anti-imperialisti Territoriali» ha firmato spesso - ma non sempre - queste «azioni comuniste combattenti»: «Attaccare i covi Ds e guerra di lunga durata per abbattere lo Stato imperialista» recitava un loro volanti- no ritrovato lo scorso 6 maggio. «Si tratta soprattutto di due cellule, la Barbara Risieri' e la "Carlo Pulcini" e il loro obiettivo principale spiega il giudice Rosario Priore - sono le cittadelle americane contigue alla base di Aviano; la campagna è stata avviata lo scorso 3 aprile dopo lo svolgimento di una direzione strategica in marzo in una città del Centro-Nord». «Segnali che qualcosa di pericoloso stava avvenendo anche attorno all'Università aggiunge Francesco Bruno, docente di medicina criminologica alla Sapienza ed esperto di terrorismo - non erano mancati né con i volantini né con i frequenti disordini». Le azioni compiute in Italia dagli anarco-insurrezionalisti negli ultimi due mesi sono per molti versi simili a quelle firmate in Grecia dall'organizzazione rivoluzionaria di estrema sinistra «17 Novembre», fondata nel 1975 in ricordo dell'intervento della polizia della giunta militare nel 1973 contro gli studenti del Politecnico di Atene. L'azione più spettacolare del¬ l'organizzazione «17 Novembre» contro l'intervento della Nato in Kosovo è avvenuta lunedì scorso quando un suo commando lanciò un razzo anti-carro contro la residenza dell'ambasciatore tedesco ad Atene Karl-Heinz Albert Kuhn a (rimasto incolume assieme alla moglie). In precedenza erano state attaccate in Grecia alcune sedi del Posole (il Partito socialista ellenico), le filiali di banche di Paesi della Nato impegnati nell'intervento militare come Citibank, Banque de Paris e Midland Bank. La procura di Milano «Fatto per ora isolato Possiamo prevenire il peggio: negli Anni 70 si prese sul serio il terrorismo solo dopo la morte di Moro» Il criminologo Bruno «Segnali di pericolo anche all'Università Sapienza dove non sono mancati né i volantini, né i disordini» *«*mu*«i«iW«MMM4l-j*«K<ir flMMMMH ÌIMM4MMM .< Assassini!» Un volantino dei Ds esposto sul luogo dell'attentato a D'Antona Agenti della polizia scientifica ispezionano un cassonetto presso il luogo in cui è stato assassinato D'Antona

Persone citate: Carlo Pulcini, D'antona, Francesco Bruno, Heinz Albert Kuhn, Massimo D'antona, Moro, Rosario Priore

Luoghi citati: Atene, Aviano, Grecia, Italia, Kosovo, Milano