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L'utile Montedison sfiora i 700 miliardi L'assemblea conferma Bondi e Lucchini L'utile Montedison sfiora i 700 miliardi MILANO Montedison continuerà sulla strada dello joint-venture e in quella di accordi di partnership di natura operativa, ma eviterà «alleanze strategiche» che modifichino l'attuale assetto azionario, che vede oggi Compart primo azionista con oltre il 33% e Mediobanca secondo azionista con il 3,3%. Lo spiega Enrico Bondi all'assemblea di bilancio della società il cui consiglio riconferma poi lui nella carica di amministratore delegato e Luigi Lucchini in quella di presidente. Promette anche, Bondi, che entro luglio «l'indebitamento con le banche, residuo del passato, sarà azzerato» e aggiunge che nei primi quattro mesi dell'anno il fatturato netto segna una flessione dell'8,6%, ad eccezione del settore energia dove la crescita è stata del 4%. In calo del 20,5% il margine operativo lordo. «La diminuzione dell'incidenza del Mol sui ricavi riguarda l'agroindustria, la chimica per la salute e, in misura minore, l'ingegneria» osserva Bondi. Il quale, per Stianto riguarda l'assemblea i Aem (nel cui capitale Edison è presente con il 6%) chiarisce che Edison ha votato la lista di consiglieri proposta da Cariplo perché «ci è sembrato che quelle scelte da Cariplo fossero le persone giuste». Sulla controllata Erìdania Beghin-Say, Bondi si limita a ribadire che il piano di ristrutturazione della società prevede una serie di decisioni che consentiranno «un risparmio di 250 miliardi di lire all'anno in termini di riduzione dei costi». Sul discorso degli investimenti Montedison, che ha chiuso il 1998 con un utile netto di 656 miliardi (1.490 nel '97 ma con proventi straordinari) e aumenta il dividendo di 10 lire (50 alle ordinarie e 70 alle risparmio), Bondi anticipa che il gruppo intende concentrare le proprie energie sui settori dell'energia e dell'agroindustria. Enrico Bondi resta alla guida di Montedison