Libia-Usa, la via kosovara ai dialogo

Libia-Usa, la via kosovara ai dialogo Libia-Usa, la via kosovara ai dialogo Tripoli: vogliamo collaborare con Washington alla pace Maurizio Molinarl ROMA Muammar Gheddafi scommette sul Kosovo per sbarcare in Europa col ruolo di grande mediatore fra cristiani e musulmani e avvicinarsi agli Stati Uniti. Questo il messaggio che ha portato a Roma uno stretto collaboratore del Colonnello di Tripoli, Abdurrahman Shalgam, segretario delle Relazioni Estere del Congresso Generale del Popolo (una sorta di ministro degli Esteri del Parlamento libico, ndr). Per Shalgam la Libia sta vivendo una «grande stagione di mediazioni». «Nelle ultime settimane abbiamo ottenuto successi nei negoziati africani sui Grandi Laghi, fra Eritrea ed Etiopia e fra il Sudan e la guerriglia del Sud • spiega • la formula del nostro successo è evitare ovunque le secessioni etniche in cambio di diritti ed autonomia: questa strada può portare lontano anche in Kosovo». Shalgam racconta che il mediatore libico per il Kosovo, Sherif, ha incontrato negli ultimi giorni il leader kosovaro Ibrahim Rugova e «diversi alti responsabili serbi». «Fra noi e Belgrado c'è un canale aperto che si è dimostrato molto utile» precisa. «Serbi e kosovari ci hanno dato fiducia perché ci considerano entrambi amici di vecchia data - racconta - e ora i nostri sforzi speriamo possano convergere con quelli di Europa, Russia e Stati Uniti per porre fine alla guerra della Nato ed alla pubzia etnica contro i kosovari». Proprio cosi, Tripoli vuole «collaborare attivamente con Washington» ribadisce più volte Shalgam, scandendo bene le parole. «Non abbiamo nulla contro gli Stati Uniti, si tratta di un grande Paese con il quale vogliamo sviluppare relazioni aperte, trovare terreni di incontro - spiega - come può esserlo il Kosovo». L'apertura a Washington sul Kosovo segue ali accordo su Lockerbie e guarda più lontano. «Loro sono un Paese ricco di ri¬ sorse e noi necessitiamo di sviluppo e investimenti, l'incontro dovrebbe essere naturale» aggiunge Shalgam, che ribadisce però come con Washington resti per lo meno un grande tema di dissenso: il Medio Oriente. «A prescindere da chi governi Israele, il problema di quell'area è che non possono essere gli accordi di Oslo a garantire la pace, l'unica strada da seguire è l'esempio che viene dal Sudafrica di Mandela, uno Stato per due popoli» afferma. Shalgam ha partecipato a un convegno alla «Sapienza» sulla partnership mediterranea e si accinge a presiedere la neo-costituita Accademia dì cultura italo-libica. «Ma l'accordo bilaterale sui risarcimenti e gli aiuti siglato in estate - rammenta - resta ancora sulla carta e fino a quando non sarà applicato da parte italiana non si potrà chiedere a noi di far fronte agli impegni come, ad esempio, In possibilità di rientro per gli esuli». *•

Persone citate: Abdurrahman Shalgam, Ibrahim Rugova, Muammar Gheddafi, Shalgam