Montecitorio scopre il Ciampi-style

Montecitorio scopre il Ciampi-style Montecitorio scopre il Ciampi-style // nuovo corso: laureati, sobri, sposati l'aula Màfia laura 8»rjoià ROMA, CARLO Ciampi è vietato a chi crede che Bonaldo Stringher sia una nuova marca di scarpe. Invece, è il fondatore della Banca d'Italia, a cui è dedicata una prestigiosa borsa di studio per giovani economisti. Che finanzia una specializzazione e poi garantisce l'assunzione all'ufficio studi della Banca stessa. Ora bisogna saperlo; anche se si è più esperti di portaborse che di borse di studio. Capitava ieri a Montecitorio, dove causa insediamento del neopresidente il clima era più composto del solito. Con i politici più soddisfatti per l'elezione tesi nello sforzo di sembrare anche più laureati, più sobri e più sposati. Neanche, o non ancora, per calcolo; perché da qualche giorno usa così. ■MUOVI E chi non ha due lauree, non ha mai avuto un incarico universitario e ha pure lasciato due mogli con separazione giudiziale si arrangia elogiando le citazioni della Costituzione (incluso l'articolo 29 sulla famiglia fondata sul matrimonio); e vestendo più dignitosamente del solito. Con tanti grìgi scuri e cravatte finalmente non terrificanti. E anche i parlamentari più simili al Grande Lebowski che a un banchiere centrale, per una volta sono opportunamente impaginati. Anche il vicepresidente forzista del Senato, il felicemente stramiciato avvocato Domenico Contestabile, corretto in blu, con sgualciture e patacche sotto controllo. Ciampi e famiglia paiono vietati anche alle imitatrici di Alba Panetti e Natasha Stefanenko. Nessuna, per il discorso inaugurale, s'è vestita troppo creativa. Vegliate dalla signora Franca Pilla Ciampi in tribuna con spilla e perle, le parlamentari si sono buttate su completini grigi o beige. Incluse le diessine (unica eccezione la presidente della commissione Giustizia Anna Finocchiaro in giacca rosso semaforo); che però sono rimaste male per l'articolo 29, e ricordavano che perfino Scalfaro si era insediato parlando del «nuovo protagonismo delle donne»; e quasi quasi, dopo tanto ciampismo, avevano voglia di andarsi a mettere in gonna a fiori. LA UNA D'OMBRA. Quella gonna è attualmente vietata ma non del tutto rinnegata; visto che vari Ciampi Boys & Girls, come la sottosegretaria Laura Pennacchi e l'economista Fabrizio Barca (che non ne ha mai portate) sono ex figiciotti. E poi le signore Ds sono parlamentari un po' più colte della media. Per la quale media quella «linea d'ombra» di cui ha parlato Ciampi non era una citazione di Joseph Conrad ma una metafora di Gigi Marzullo (presente anche lui, in blu civile ma bisognoso di barbiere di stretta osservanza ciampista). Ma ora, bisognerebbe rileggere (o leggere) i classici. La fase dalemiana un po' new age («L'alchimista» di Paulo Coelho) e un po' modaiola («Le braci» di Sandor Marni) pare superata. I NUOVI MOaOU Si è molto parlato dei ciampisti ufficiali, e negli ultimi giorni i media ne hanno individuato almeno diciottomila. Ma i referenti validi per i ciampeggianti in cerca di modelli sono solo tre. Il ciampista tutto d'un pezzo: Luigi Spaventa, presidente Consob, ex ministro dei Bilancio con Ciampi; che durante i 25 minuti di discorso non ha mai girato la testa, mai rilassato un muscolo della schiena, probabilmente mai espirato. Il ciampista autorevole ma snodato: Andrea Manzella, grand commis ora senatore diessino e consigliere importante del presidente, che socializzava magistralmente in Transatlantico festeggiando tutti e non dando retta a nessuno. La ciampista sposata con Ciampi: Franca Pilla ovviamente, signora cordiale perfino coi giornalisti che la tampinano fuori dalla Messa. E' quella a più alto rischio di popolarità nazionale extra-politica. E, va da sé, è la più ciampista di tutti. I BOCCIATI. La ciampizzazione non è uno sport per signorine. Qualcuno -riesce, altri no. Almeno nell'aspetto esterno. Ecco migliori e peggiori delia seduta di ieri. Il miglior diessino: a sorpresa, Gavino Angius, sobrio, morigèrÉéfeon un- derstatement. Il miglior An: Giuseppe Mantovano, sorpresa anche lui, che deve essersi telefonato con Angius prima di vestirsi. Il miglior cossuttiano: Olivero Diliberto, ben vestito e subito entusiasta del discorso. Il peggior Ceti : Pierferdinando Casini, crollato sulle crocette verde pisello della cravatta. Il peggior leghista: Domenico Cornino, in giacca blu elettrico irrispettosa anche verso un presidente di condominio. Il miglior ministro: Pierluigi Bersani, che non ha pedestre niente copiato i ciampisti e si è reinventato professore di college in giacca scura e calzoni grigi. Il peggior azzurro: l'armatore Amedeo Matacena, in camicia rosa, cravatta a striscione arancione e nere, blazer blu con bottoni d'oro grandi come una spilla delia signora Franca. Se il look di Matacena dovrà essere sacrificato per onorare le nuove alleanze nate dall'elezione del presidente, sarà un vantaggio per la Camera e per il Paese. Le parlamentari si sono buttate su completini beige con qualche nostalgia per le gonne a fiori Spaventa e Manzella i «modelli» E, per le signore, Franca Pilla k Li In alto l'aula di Montecitorio addobbata per le grandi occasioni A destra Oscar Luigi1' Scalfaro t applaudito dai colleghi ,,. popolari **

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