CATTOLICI E LAICI FIRMATE UNA TREGUA di Leonardo Zega

CATTOLICI E LAICI FIRMATE UNA TREGUA PARTEA'SCOLASTICA CATTOLICI E LAICI FIRMATE UNA TREGUA Leonardo Zega LE avvisaglie di nuove, prossime turbolenze sul fronte della parità scolastica ci sono tutte. Ma si dice anche: col nuovo Presidente, concreto, discreto, svincolato da logiche di partito e da sudditanze ideologiche o gerarchiche, tutto sarà più facile. • Volesse il cielo che lo scenario muti davvero e presto. Che laici e cattolici escano alfine dalle loro trincee per battersi insieme, in campo aperto, per una conquista di libertà, e cioè per il diritto dei cittadini e delle loro famiglie di scegliere la scuola, più coerente con le proprie convinzioni e convenienze, per la formazione e l'educazione dei figli. Naturalmente, entro un preciso quadro normativo di riferimento: ma uguale per tutti e discriminante per nessuno, per nessuna considerazione di carattere ideologico o economico. Cesserà così anche la guerra di logoramento fra gli interpreti puntigliosi - tipo Giorgio La Malfa, per intenderci - del fatidico articolo 33 della Costituzione, e i fautori di una lettura più contestualizzata di quel comma. Una lettura che potrebbe anche prevedere la revisione dell'articolo stesso, togliendo ogni pretesto alla bagarre legalista di sapore arcaico. La nostra Costituzione non è come le «leggi dei Medi e dei Persiani», di cui parla la Bibbia, che non potevano essere toccate pena la morte; al contrailo, essa può essere riformata, in toto o in parte, se ciò corrisponde al bene del Paese, come faceva notare, se ben ricordo, Ernesto Galli Della Loggia in un bell'articolo del dicembre scorso, proprio a proposito della disputa sul finanziamento della scuola privata. Quel che è certo è che siamo in debito verso la storia e verso il buon senso su questa spinosa questione, per non parlare del confronto con gli ordinamenti scolastici dell'Europa e del mondo occidentale in cui siamo inseriti. E' tempo che ai pregiudizi e alle paure subentri una riflessione seria su un diritto non negoziabile, su una libertà di scelta che lo Stato non può comprimere o estenuare con la scusa di quattro denari, senza diventare di fatto un «dittatore etico», mentre si proclama garante del pluralismo e del bene comune.

Persone citate: Ernesto Galli Della Loggia, Giorgio La Malfa

Luoghi citati: Europa