Gran valzer delle poltrone, Monti vicino alla riconferma

Gran valzer delle poltrone, Monti vicino alla riconferma NOMI egli affari Gran valzer delle poltrone, Monti vicino alla riconferma La bizzarria del caso ha voluto che mentre il governo di Bonn sceglieva Ernst Welteke come successore di Hans Tietmeyer alla guida della Bundesbank, a Washington il ministro del Tesoro Robert Rubin cedesse lo scettro al suo secondo: Lawrence Summers. Segno, dice chi se ne intende, che Rubin considera cessato queH'«allarme rosso» che nell'estate '98 aveva travolto Asia, Russia e Sud America. E difatti da Tokyo arriva la notizia che gli stranieri sono tornati ad investire nel Paese dal Sol Levante, grazie alla caduta di quel protezionismo che, assicura il ministro dll'Idi dell'Industria Kaoru Tosano, non tornerà più. Quasi contemporaneamente un plebiscito mandava al Colle il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi men- tre il presidente del Consiglio Massimo D'Alema spediva al Tesoro il ministro delle Riforme Giuliano Amato. Ora, se per le sorti di dollaro ed euro, nonché dei i l mercati globali, Tesoro americano e Buba hanno certo un peso più rilevante, per molti destini di casa nostra, non ultimo il futuro delle concentrazioni bancarie, Colle e via XX Settembre sono altrettanto importanti. Soprattutto se si giungerà un terzo tassello: la conferma del commissario Mario Monti alla Commissione Ue. Pochi giorni o sono fu proprio Monti a ricordare a Bankitalia che le autorità di vigilanza devono essere guidate da principi di «trasparenza e non di discriminazione». Riprendendo un tema caro ad un altro potente europeo, l'ex Banki¬ talia Tommaso Padoa Schioppa, membro del board di Beo e responsabile delle attività di supervisione sul credito. E certo non sarà il prossimo presidente del governo europeo, Romano Prodi, a frenare l'ambizione di Bruxelles di affidare ad un organismo ad hoc la supervigilanza sulle attività finanziarie dei paesi dell'Euro. Quanto a Ciampi, guarda caso, era stato proprio lui pochi giorni or sono a riportale in vita il fantasma del Cicr. Al governatore Antonio Fazio (che negli ultimi due mesi ha mostrato i muscoli in modo assai dei) t l ciso) trarre le conclusioni di questo mutato scenario, ricordando che anche Amato aveva avuto da ridire su certe tentazioni autoritarie. E' ben vero che nelle ultime A offerte pubbliche di scambio avanzate dal presidente del Sanpaolo-Imi Luigi Arcuti e da Lucio Hondolli, ai vertici di Unicredit, Bancaróma e Comit hanno già rito di gsposto di «ne» mettendo fuori gioco entrambe le Ops, ma sarà comunque interessante capire come reagirà la Deutsche di Rolf Breuer alle nuove prospettive. Accetterà la proposta di spartizione avanzata dall'amministatore delegato di via Filodrammatici Vincenzo Maranghi: a Mediobanca la Comit a Deutsche Unicredit? 0 deciderà di confrontarsi, alla prossima assemblea della Commerciale, con quel 24% di azioni sindacate nel «patto del 5 maggio»? Scorrendo le cronache dell'ultimo consiglio presieduto da Luigi Lucchini in piazza Scala, è più che mai evidente che solo il colosso di Francoforte può organizzare la difesa degli azionisti non allineati con Mediobanca, Paribas in testa. Nel frattempo il mistero si fa sempre più fitto su! dialogo tra Bancaroma (il cui presidente Cesare Geronzi anche venerdì era in via Filodrammatici) e il Montepaschi presieduto da Pierluigi Fabrixi. Chiusa la partita con il gruppo torinese, sembra allontanarsi anche il progetto senese che, forse, era solo servito a dimostrare quanto sia sempre ambita la «perù» romana. I cambiamenti ai piani alti della plitica non politica non hanno influito sulle nomine all'Enel. Dove Chicco Testa e Franco Tato sono stati riconfermati nelle posizioni di vertice e dove sembra avvicinar- si il momento di avviare le procedure par il collocamento della prima tran che del 15% del capitale. Nel fratempo, come da copione, procede la marcia delle fondazioni sulle municipalizzate dell'energia. In Aem, insieme ad Intesa, la Fondazione Cariplo guidata da Giuseppe Guzzetti controlla già il 3,6%. Torna intanto la Soia sotto i riflettori. Giorgio Orla, amministratore delegato di Interbanca, merdiant bank di Antonveneta (quella che per intenderci ha appena conquistato il controllo di Bna), ha raccolto con l'aiuto della Hopa di Emilio Gnutti un 10% del capi- tale Snia. A Cornelio Vaietto e Luigi Giribaldi, che in autunno avevano messo insieme un 29% della società estromettendo la Ge mina di Cesare Romiti, non resta che un rimpianto: non aver licenziato l'amministratore delegato Umberto Rosa. Il quale, oggi, fa parte del patto fra i nuovi arrivati. Ha dovuto sudare parecchio. Ma albi fine il presidente di Hoechst Jurgen Dormami è riuscito ; strappare al suo maggiore azioni sta, Kuwait Petroleum Corporatio na, il via Ubera alla fusione con la francese Rhone Poulenc guidata da Jean-René Fourtou. Primo passo per la mescita di Aventis. A Milano l'assemblea dell'Aie, oltre a confermare alla presidenza Federico Motta e alla vicepresidenza Gianni Vallardi e -Roberto Gulli h it Gulli, ha visto il ritorno in S'unta sia deiZanichelli con Lorenzo Enriquez che della Utet con Giancarlo Merlini, figlio di Gianni, e l'arrivo dei bresciani di La Scuola. Vi* '*f?* Et ' ■ G Ernst Welteke Robert Rubin ri Luigi Ararti Lucio Rendetti Giuseppe Guzzettì Cornelio Vaietto Umberto Rosa

Luoghi citati: Asia, Bonn, Bruxelles, Francoforte, Kuwait, Milano, Russia, Sud America, Tokyo, Washington