L'Italia fa un bel tris

L'Italia fa un bel tris L'Italia fa un bel tris Fisichella il migliore poi Trulli e Zanardi MONTECARLO Premi di consolazione. Ma è comunque meglio di niente. Sono tre i piloti italiani giunti tra gli otto classificati. Un risultato che non si verificava da tempo immemorabile. Fisichella si è classificato al quinto posto al termine di una gara caparbia. Trulli, invece, ha strappato un settimo posto che non lo soddisfa di sicuro, ma almeno è in fase di progresso. Zanardi, infine, si è piazzato all'ottavo posto, sempre alle prese con una Williams che è soltanto l'ombra di se stessa. Giornata, anzi, line settimana nero, invece, per la Minardi finita subito fuori con Badoer (colpa del cambio rotto) e poco dopo eliminata con l'ennesimo incidente dell'inesperto Gene che, in tre giorni, fra prove e corsa ha fatto, almeno, un miliardo teorico di danni con tre spettacolari incidenti. Un bel record. «Sono contento del piazzamento, per me e per la squadra - dice Fisichella -. E' stala una prova durissima anche sul piano dello stress muscolare e nervoso. La mia Benetton scivolava molto e dovevo tenerla con la forza. Per fortuna sono ben allenato. Abbiamo fatto qualche progresso, ma siamo ancora lontani dai migliori. Si deve migliorare ancora, parecchio». Trulli invece ha delle recriminazioni: «Sapevo che con due pit-stop avrei dovuto attaccare con un pazzo per tutta la gara. Ci sono quasi riuscito, ma la mia vettura aveva un problema di trazione alj l'uscita delle curve per colpa del differenziale che non funzionava bene. Dopo la seconda sosta ai box ho cominciato a girare come in qualificazione, malgrado tutto. Arrivando alla St. Devote, però, ho bloccato le ruote posteriori e sono volato via, infilando la via di fuga per non urtare le protezioni. E' stato lì che ho perso un posto nei confronti di Wurz, lasciando per strada la possibilità di guadagnare il mio primo punto della stagione». Sfortuna anche per Zanardi: «Si è staccato il sedile della mia Williams e ballavo nell'abitacolo. Per adesso non me ne va bene una». Meglio comunque che a Jean Alesi: il francese di origine italiana non è arrivato al tragunrdo, dopo la solita gara all'arrembaggio. Ma sarebbe il meno: qualcuno orchestra una campagna contro di lui. Prima è stato scritto che divorziava dalla moglie (e non è assolutamente vero), nei giorni scorsi che è intenzionato ad abbandonare le corse. Ma io - afferma Jeanburrasca - non ne ho alcuna intenzione. Voglio correre ancora per almeno dieci anni». |c. eh.) FESTA A MMMMHIft I Club Ferruri di Maranello in delirio, dopo il trionfo di Montecarlo. «Questa e la dimostrazione che alla Ferrari c'è una grandi; squadra, perché non vince solamente Schumacher, ma anche Irvine», grida Alberto Beccari, presidente del club, attorniato da una folle festante che brinda davanti alla televisione. «E' una rossa che va alla grande, da mondiale», aggiunge, prima di cantare l'inno di Mameli con gli altri al momento della premiazione. Ieri la sede del club era strapiena, con gente stipata nei corridoi e anche sui balconi. Numerosi tifosi erano arrivati da ogni parte d'Italia, ina anche da Francia, Germania e Inghilterra. Dopo il brindisi e la sfiluta in paese, il coiteo ò andato a rendere omaggio al monumento a Enzo Ferrari, in piazza, e poi ha fatto una puntata anche al reparto Corse della casa. Il tutto, ovviamente, accompagnato dal suono delle campane con cui il parroco, don Alberto Beniardoni, saluta tutte le vittorie delle «rosse».

Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Maranello, Montecarlo