«Nessuno meglio di Micheal» di Marco Ansaldo
«Nessuno meglio di Micheal» t'AWOCATO NEL PADDpCK PARIA ANCHE Dl CALCIO E POUTICA «Nessuno meglio di Micheal» Agnelli: e Irvine resta il compagno ideale intervista Marco Ansaldo MONTECARLO Jtìfa UALUNQUE cosa potesse succedere in corsa, Gio^tnn> vanni Agnelli aveva già definito dal mattino la sua classifica dei piloti di Formula: meglio Schumacher, comunque. E' il giudizio più netto in una lunga, frammentaria chiacchierata con l'Avvocato tra gli strettissimi corridoi del paddock di Montecarlo, e che ha spaziato, come succede sempre con lui, un po' ovunque: dal complicalo contratto di Del Piero al sorpasso del Milan sulla Lazio, fino all'elezione di Carlo Azeglio Ciampi. In polo blu a magico lunga, con la solita curiosità per un mondo che si trasforma a velocità impressionante («E questo cos'è?» ha chiesto davanti al nuovissimo van della Benetton, due camion uniti e allestiti come una discoteca), Agnelli è sceso dalla lancia sulla banchina vicino ai box e ha trascorso 25 minuti con i nipoti Yaki e Lapo e con gli uomini della Ferrari: Jean Todt l'ha accompagnato nel giro, raccontandogli i dettagli delle ultime prove, Schumacher e Irvine ne hanno ricevuto gli auguri nell'incontro durato un paio ili minuti a porte chiuse subito dopo il warrn up. «Mi bastava salutarli - ha poi spiegato a Todt -. Ora li lascio. Hanno bisogno di concentrarsi sul¬ la gara». Sulla barca ormeggiata al largo di Beaulieu, l'Avvocato aveva seguito in tv i test della mattinata. «Siamo primi e secondi, ma questo non conta moltissimo. Conta la corsa». La seguirà dai box? «No, la vedrò in barca, in televisione. La sofferenza è la stessa, però si segue tutto molto meglio. Sul circuito non si vede niente». La soddisfa la Ferrari, quest'anno? «Diciamo una cosa: siamo messi bene ed era ora, era proprio ora». Schumacher le piace sempre? «Non è che mi piace. E' il miglior pilota, Hakkinen è il secondo. Per quanto riguarda le macchine, la McLaren e sempre un tantino più veloce ma forse lo sarà per poco perchè è difficile che loro migliorino mentre il nostro pilota è già il più bravo». Chi vedrebbe al fianco di Michael l'anno prossimo? «Mi piace Irvine, va bene lui». Lei non assiste di persona a molti Gran Premi. Montecarlo ha un fascino speciale? «E' una gara straordinaria, molto strana e difficile perché si corre in città. Può succedere di tutto, anche che vinca un comprimario. Io ci venivo già da ragazzo, prima della guerra. Erano gli anni di Stuck, di Caracciola. Li ho visti correre. Vidi anche Nuvolari, ma a Torino, su una Cisitalia. Fu.la volta che si ruppe il volante e guidò con le staffe per controllare la macchina». Avvocato, c'è invece un campionato in cui non siete mai stati in corsa: quello del calcio. «La Juventus ha avuto un anno molto diffìcile ma siamo arrivati alla semifinale di Coppa dei Campioni e abbiamo giocato due magnifiche partite con gli inglesi. Ma ora la stagione è finita». La stagione sì, il mercato invece comincia e c'è sempre da risolvere la grana di Del Piero. «A questo non mi piace rispondere e spiego il perché: lui sta negoziando il contratto, dunque se io dico che deve rimanere a qualsiasi prezzo, siamo cotti». Più delusa della Juve c'è solo l'Inter, non le pare? «L'Inter ha fatto molto peggio, anche perché aveva a disposizione un sacco di uomini, mentre noi ne avevamo pochi. L'Inter comunque ha un atout: tiene Moratti in ostaggio qualsiasi cosa succeda». La sorprende Io scudetto in fotofinish del Milan? «Non è ancora finita. Certamente al Milan basta non sbagliare l'ultima partita: se fa il proprio dovere fino in fondo ha vinto». Un'altra maledizione di Eriksson, come tredici anni fa, quando alla penultima giornata la Juve staccò la Roma? «Ma la Lazio non ha colpe per quanto accaduto a Firenze: aveva una prova molto, troppo difficile». Tutto sommato, è stato più semplice la partita per l'elezione del Presidente della Repubblica. «Sì, e sono contentissimo della scelta di Ciampi e del modo in cui è stato votato da più dei due terzi della grande Camera degli elettori. Ciampi è un uomo capace e riscuote rispetto in tutto il mondo. Averlo scelto è la cosa migliore che potesse succedere». «Quest'anno siamo messi bene: era ora Del Piero? Negozia, io non intervengo Ciampi? Lui ha il rispetto del mondo» Otti Giovanni Agnelli, con I nipoti Yaki e Lapo, ha trascorso 25' nel paddock con gli uomini Ferrari: Jean Todt gli ha fatto da guida, poi l'Avvocato s'è intrattenuto con Schumi e Irvine
Luoghi citati: Firenze, Lazio, Montecarlo, Torino
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