Stein: «L'opera italiano un sarcofago di soldi» di Sandro Cappelletto

Stein: «L'opera italiano un sarcofago di soldi» UN REGISTA TEDESCO CONTRO GLI ENTI Stein: «L'opera italiano un sarcofago di soldi» intervista Sandro Cappelletto ROMA Vestita da Pierrot bianco, che diventa poi nero e criminale e alla finn si trasforma in Pulcinella. Poi da lesbica in frac n cilindro, da signora e donna di servizio, da ragazzo di Berlino prima della Prima Guerra, da ambiguo Cherubino del Settecento. Una serata alla Fregoli per Maddalena Crippa protagonista, attrice e cantante - da martedì per la stagione dell'Accademia Filarmonica Romana al Teatro Olimpico - di uno spettacolo, «Schoenberg Cabaret», che il regista Peter Stein ha creato partendo da «Pierrot Lunairc» c dai meno conosciuti «Brettolieder», scritti nel 1901 per un cabaret di Berlino. Il regista che, assieme al direttore Pierre Boulez, ha creato uno dei più acclamati allestimenti di «Mose e Arotme», ritorna ad un suo autore prediletto: «E' un luogo comune quello di Scboenberg compositore non emozionale. Un suo lato costante, invece, è stato quello di giocare con le arti triviali, popolari: cinema, cabaret, anche con una vena ironica e umoristica». Come ogni ebreo... «La tragedia ò sempre accoppiata all'ironia, per forza! E nei "Brettcllicder" lui ha seguito la moda degli artisti che volevano diventare divertire, uscire dalla torre d'avorio. Prendevano le chitarre, andavano a suonare nei caffé, creavano cabaret popolari e intellettuali. Come Franz Wedekind». «Pierrot» è scritto per una «(liseuse», non per una cantante lirica. La Crippa reciterà in tedesco: è riuscita a interiorizzare il suono, il respiro di Snella lingua? li «Schoenberg voleva creare musica parlando e questo è l'incubo di ogni interprete del "Pierrot". Lo possibilità musicali dui tedesco sono in finite: una lingua che può diventare un canto, e Maddalena ci ha lavorato per un anno». Lei ha portato questo spettacolo, in forma da concerto, a Vienna, nella nuova sede degli archivi Schoenberg. «Schoenberg è tornato a casa! Lui è viennese fino in fondo, fa parte dell'enorme, stupenda eredità musicale degli austriaci. L'Austria e la musica: un rapporto misterioso, che coinvolge anche gli artisti ebrei. L'identità ebrea per Schoenberg non è importante quanto l'elemento austriaco: i suoi veri idoli erano i musicisti austriaci. Per questo l'esilio americano non gli ha fatto bene, artisticamente». Questo spettacolo ha debuttato a Palermo, e il Teatro Massimo ne è il principale produttore. Fu un varo incerto fino all'ultimo, accompagnato da scioperi, incompleto. «La lotta interna dei teatri d'opera italiani tra sindacati e direzioni è paralizzante. Spesso gli scioperi distruggono il lavoro degli artisti e creano, nell'opinione pubblica, l'immagine degli enti Urici come sarcofaghi di soldi». In Germania non accade? «Sì, ma tutto viene risolto prima, mai ai danni del pubblico. Quei giorni in Sicilia, pensavo: ma che bisogno c'è di dare soldi all'opera lirica per fare spettacoli per un pubblico che è una piccola parte della società, e poi non si va nemmeno in scena. L'opinione pubblica fino a quando sopporterà? C'è dif¬ ferenza tra stipendio e privilegi. Maledetto inciucio». E' favorevole al sistema americano: sovvenzioni in gran parte private, massimi incentivi fiscali? «Sono europeo, cresciuto in un sistema di teatri sovvenzionati dal denaro pubblico. Dà garanzie, continuità, l'arte è un bene di tutta la società. Ma se lo Stato si tira indietro, sono il primo a cercare sponsor privati, come ho fatto per costruire il mio nuovo teatro di Hannover, dove a luglio 2000, per l'Expo, allestirò un "Faust" integrale». E' difficile lavorare con un'attrice con cui si ha anche un rapporto sentimentale? «Sono pagato per criticare i miei attori, per migliorarli, ma come faccio ad avere un occhio freddo verso Maddalena] un essere umano che amo? Lei aveva già in mente uno spettacolo su Schoenberg, io le ho fatto da servitore, così i problemi privati non sono stati gravi». Stein, 63 anni, tornerà a collaborare con Claudio Abbado per il «Simon Boccanegra» di Pasqua 2000 a Salisburgo. Poi, per Vienna, allestirà «Mazeppa», «Onegin» e «Dama di Picche», le tre opere di Ciaikovskij da Pushkin. E verrà alla Scala per la regia della nuova opera di Azio Gorghi, «Tatiana Repina», un testo poco conosciuto di Cechov che lui stesso ha proposto al nostro compositore. «Amo la lirica, non accetto i cantanti che pretendono di andare in scena con solo due prove. Le star guadagnano SO milioni a sera, con me perdono soldi enormi». Ha allestite» per la Crippa «Schoenberg Cabaret» in scena questa sera a Roma dopo un debutto tempestoso, fra scioperi e assemblee, al Teatro Massimo di Palermo no » Ha allestite» per la Crippa «Schoenberg Cabaret» in scena questa sera a Roma dopo un debutto tempestoso, fra scioperi e assemblee, al Teatro Massimo di Palermo 'eter Stein; a sinistra Maddalena Crippa 'eter Stein; a sinistra Maddalena Crippa