Donne suIl'orlo d'uno farsa di Lietta Tornabuoni

Donne suIl'orlo d'uno farsa Donne suIl'orlo d'uno farsa Un gruppo di spagnole si confessa e Eva Broun litiga con Hitler Lietta Tornabuoni inviata a CANNES Amori e dolori di donne e d'attrici, cupo Hitler quotidiano, un uomo alla ricerca dell'assassino della figlia ragazza per le strade della California: non ci sono storie più consuete, ma è il talento dei registi a rendere ammirevoli i tre film. Nessuno come Pedro Almodóvar sa raccontare le donne: le sceme e le bizzarre, le vittime di tragedie e le scriteriate, le giovani e le vecchie, per tutte il regista sa trovare comprensione, umorismo, calore, sensibilità, spirito. «Todo sobre mi madre» (Tutto su mia madre) è un film interpretato meravigliosamente e molto bello, uno dei più toccanti, divertenti e riusciti dell'amato regista spagnolo, mix realistico di melodramma e farsa da lui scritto assai bene: narra le vicende d'un gruppo di donne tra evocazioni cruciali di film («Eva contro Eva») o testi teatrali («Un tram che si chiama desiderio»), tra confessioni («Ho cominciato a fumare a causa di Bette Davis, per imitarla»), invettive («Tu non sei un essere umano, Lola, sei un'epidemia»), consigli di moda («Preda è l'ideale per una religiosa»), conti in tasca («Occhi a mandorla 80.000, silicone a 60.000 il litro per labbra, fronte, zigomi, anche, natiche, seni due a 60.000 ciascuno... costa molto essere autentiche»). Fra i personaggi: il travestito bisessuale Lola, padre di figli; una giovane suora che si ritrova incinta e sieropositiva; una grande attrice e la sua innamorata, una piccola attrice eroinomane; una madre il cui adorato figlio adolescente muore in un incidente, che è la bravissima Cecina Roth. Ma anche Antonia San Juan, Marisa Paredes, Penèlope Cruz, Toni Canto sono molto brave: e Fernando Fermi» Gomez fa un'apparizione di vecchio padre rimbambito straordinaria quanto il film dedicato a Bette Davis, Romy Schneider, Gena Rowlands. «Moloch» di Alexandre Sokourov è un'analisi della tetraggine e della banalità del potere assolutocondotta attraverso la narrazione di qualche ora trascorsa a Berch- tesgaden nel 1942 da Hitler e da Eva Braun, accompagnati da Martin Bornia»», da Joseph Goebbols e da sua moglie Magda. Non accade nulla di sensazionale: all'inizio Eva Braun nuda, annoiata dall'attesa, fa ginnastica e capriole, saltella, saluta ironica i cannocchiali che la spiano, mette un disco, balla; all'arrivo di Hitler e degli altri, chiacchiere in salotto, passeggiata all'aperto, cena, proiezione di documentari bellici d'attualità; più tardi i due amanti litigano (lei dà a Hitler due calci nel sedere, «Sono stufa di nascondere il mio amore») e la mattina seguente lui riparte. La vacuità dei discorsi, l'orribile pretesa di eliminare la paura della morte, la strana luce opaca e glauca degli ambienti, la qualità pittorica delle immagini, gli attori teatrali russi benissimo scelti e doppiati da attori di prosa tedeschi tra i quali Eva Mattes, l'egoismo domestico del potere, danno un'idea mai vista e insieme singolarmente familiare del mostro divinizzato avido di sacrifici umani, appunto Moloch o Hitler. Sokourov raggiunge qui l'altezza espressiva del suo precedente bellissimo film «Madre e figlio». Presentato fuori concorso, «The Limey» di Steven Soderberg (il titolo è una delle molte espressioni sprezzanti usate dagli americani per designare gli inglesi) è una storia convenzionale (padre in caccia dell'assassino della figlia) riscattata da due elementi. Il primo è lo stile: totali, dettagli, paesaggi, ambienti, la luce della fotografìa di Edward Lachman, lo sguardo che a ogni attimo fa riscoprire un mondo ben noto, sono magnifici. Il secondo elemento è rappresentato dai due protagonisti della storia, un ex carcerato inglese e un promoter musicale americano, Terence Stamp e Peter Fonda: vecchi visi degli Anni Sessanta ancora seducenti, ancora capaci di evocare universi e tempi differenti e migliori, romantici per sempre. Penelope Cruz è una delle attrici del film di Pedro Almodóvar, «Todo sobre mi madre» mix realistico di melodramma e farsa

Luoghi citati: California, Cannes Amori, Cecina