Il mito dandy sceglie il computer di Carlo Rossella

Il mito dandy sceglie il computer Nel nuovo negozio del regno delle «button down» è l'elettronica a prendere le misure e a disegnare gli abiti dei clienti Il mito dandy sceglie il computer Addio sarti, Brooks Brothers punta sulla tecnologia la storia Carlo Rossella NEW YORK IL vecchio negozio dei Brooks Brothers a New York sta ancora sulla quarantaquattresima e Madison. Silenzio. Legno. Profumo di naftalina. Vetrinette di noce con esposte le camicie azzurre o bianche «button down». Commessi anziani, vestiti come i vecchi manichini. Sarti napoletani e siciliani, un po' tristi, un po' rassegnati. Abiti scuri, a sacchetto, che nascondono il corpo. Scarpe austere, nere o cordovan, di pelle di cavallo, che fanno male a chi non ha dei piedi perfetti. . Il nuovo negozio dei Brooks Brothers sta sulla Quinta Strada, all'angolo con la cinquantatreesima, a poche decine di metri dal Moma, il museo di arte moderna. Vetrine enormi. Musica diffusa ad alto volume. Scalinate di pietra. Espositori costruiti col chiaro legno dello Utah, lo stesso che viene impiegato per l'arredamento dei templi dei mormoni. Commessi giovani e vestiti come gli agenti di Borsa nei serial televisivi. Abiti all'italiana, un po' sagomati. Camicie di troppi colori. Magliette, tutine, bric-à-brac casual ed elegante, come nelle botteghe degli stilisti. Disposizione dei prodotti ispirata a quella di Banana Republic, Ralph Lauren e Tommy Hilfigher. Le scarpe, con i gommini, sono copiate da una nota marca italiana. Il vecchio negozio dei Brooks Brothers, anche se modificato nel tempo, nasce dalla filosofìa snobistica dei «Wasp» ed è rima- sto più o meno simile a quello aperto nel 1818 da Henry Sands Brooks, il padre di Daniel John ed Elisa, i due originari Brooks Brothers. Il nuovo negozio dei Brooks Brothers nasce dalla filosofìa commerciale dell'attuale proprietario, la multinazionale inglese Marks & Spencer, più vicina al pubblico dell'usa e getta che al dandismo parsimonioso dei «wasp». A Madison Avenue le misure dei vestiti sono prese a mano dai sarti di Brooklyn. Sulla Quinta strada sarà introdotto fra poco il nuovo sistema TC2. Il cliente entra nudo in una camera oscura. E' illuminato da sei proiettori e fotografato da sei obiettivi. Centimetro per centimetro il computer disegna a tre dimensioni la mappa dei corpo, che serve a far tagliare dalla macchina un abito su misura perfetto. «Noi siamo gli ultimi sarti di New York», sospira Antonio, da Santa Maria Capua Vote re, mentre sistema i risvolti di raso di una dinner jacket nella sede di Madison Avenue, «fra un po' di tempo questo mestiere sarà cancellato dalle macchine. Ma nessuno potrà sostituire la lavorazione a mano. Anche l'elettronica ha i suoi limiti». Joe Gromek, direttore generale di Brooks Brothers, non pensa ai dispiaceri dei sarti e dice: «Lo shop di Fifth Avenue proietta Brooks Brothers nel 2000, piaccia o non piaccia ai nostalgici». Gromek pensa più ai profìtti che alla tradizione. L'azienda, nel 1991, era andata in crisi. Aveva dovuto chiudere la grande sartoria di Brooklyn. Era stata venduta a Marks &• Spencer per 750 milioni di dollari. Il prodotto era stato surclassato nei gusti mediocri del nuovo pubblico dagli italiani e dalle nuove griffe americane. Gli abiti e gli accessori di Brooks erano troppo convenzionali, antiquati, identificati con la classe dirigente della East Coast, bianca e protestante, anglosassone e padrona dell'establishment politico, culturale, conomico. Abramo Lincoln era stato sepolto con un abito nero di Brooks Brothers. Franklin Delano Roosevelt aveva sempre portato le «button down». John Fitzerald Kennedy vestiva Brooks da capo a piedi. E così George Bush. Ma con l'avvento dei clintonians, una nuova America, con gli abiti dalle spalle imbottite e le camicie senza bottoncini in punta al collo, ha preso il potere. E' un'America più colorata, sportiva, mondana meno prevedibile e meno tradizionalista nel vestire. Oggi i padri quando iscrivono ilfiglio a Yale o a Harvard non lo portano a farsi il guardaroba dai Brooks Brothers. Ciò che prima era considerato uno status symbol non lo è più. Nelle rubriche delle novità su New York, Vanity Fair, Vogue, o nel supplemento style della Washington Post o del New York Times da anni non compare nulla di Brooks Brothers. Solo l'apertura del negozio sulla Quinta strada ha riportato il magazzino dell'abbigliamento aristocratico agli onori delle cronache. «Ma 1 azienda è come una vecchia signora che si è fatta il lifting», commentavano alla sontuosa festa di inaugurazione i columnist mondani del New York Post e del settimanale New York. Per Mark & Spencer il succes¬ so dell'iniziativa sarà decisivo. Se l'impresa non raggiungerà i suoi obiettivi, se la nuova Brooks Brothers non conquisterà ima importante fetta del mercato, il futuro potrebbe essere meno rosa delle camicie esposte in vetrina sulla Quinta strada. «The man in the Brooks Brothers Shirt», l'uomo con la camicia di Brooks Brothers, dovrà tornare ad essere irresistibile, come nel racconto scritto da Mary McCarthy nel 1941. Lei, una giornalista liberal, viaggiava su una carrozza pullmandella Union Pacific. Dopo la stazione di Omaha nel Nebraska andò nella vettura bar. Lui era un commesso viaggiatore di Cleveland, non bello, ma vestito Brooks Brothers. Sulla camicia verdolina portava ricamate le nuziali Lei lo agganciò, colpita da quel particolare. Bevvero molto. Fra Omaha e Sacramento scoppiò un grande amore, finito nella banalità. Di quel personaggio la ragazza non si ricordò mai il nome, ma solo la camicia. Era perfetta. Altri tempi. Altri sarti. Nella Quinta Strada di New York si trova il nuovo negozio dei «Brooks Brothers», più vicino per filosofia commerciale al nuovo proprietario del marchio - la catena inglese Marks & Spencer - che ai fondatori della casa famosa per le camicie button down Si chiude un'epoca per il marchio che ha vestito più di un inquilino della Casa Bianca e intere generazioni di studenti di Yale e Harvard Il direttore: niente nostalgie, il futuro è questo George Bush e sotto John Fiagerald Kennedy: due tra i più prestigiosi clienti di «Brooks Brothers». Nel negozio di Madison Avenue si serviva anche un altro presidente americano: Franklin Delano Roosevelt.