Fuga di turisti dalla Grecia di Gabriele Beccaria

Fuga di turisti dalla Grecia Fuga di turisti dalla Grecia Mezzo milione di prenotazioni disdette Gabriele Beccaria Stavolta i greci rischiano di darsi il colpo di grazia: ieri l'Acropoli di Atene era inaccessibile per uno sciopero di 48 ore dei guardiani. Chiedono gli stipendi arretrati e minacciano di bissare la prossima settimana. Fanno i duri, fingendo di ignorare che la tribù dei vacanzieri si assottiglia. L'estate '99 potrebbe essere tragica, con il Partenone disertato da americani, inglesi, tedeschi e italiani a ergersi a malinconico simbolo della débàcle. Atene soffre di un paradosso. Unica nazione Nato a sganciarsi platealmente dalla guerra contro Milosevic, è oggi quella che soffre di più le conseguenze dei raid. I turisti si sono fatti prendere dal panico e stanno disertando la Grecia. Non sono i media a suscitarlo, ma il ministero degli Esteri britannico e il dipartimento di Stato americano, tanto che per la preziosa merce umana dei viaggiatori spendaccioni fa litigare furiosamente Atene e Londra. Mentre i primi dati registrano un crollo di mezzo milione di persone, il Foreign Office ha messo in guardia i propri concittadini con un dettagliato documento. Primo pericolo, il terrorismo anti-occidentale e enti-Nato e poi le manifestazioni e i disor- clini di piazza contro il conflitto. Si è indignato a vuoto il ministro del Turismo Evangelos Venizelos, che ha definito il comunicato «ingiusto e incomprensibile». E il governo rimedia con campagne pubblicitarie gonfie di messaggi rassicuranti. Il tentativo (per ora disperato) è far dimenticare prima di tutto le granate all'hotel Intercontinental di Atene del 27 aprile. Non si è verificata la strage che i terroristi cercavano (c'è stato un solo morto, oltre a un ferito), ma l'effetto è stato simile a Sello ottenuto due anni fa daintcgralisti islamici con il massacro di Luxor: da quel mo- mento è cominciato il fuggifuggi. Nel Nord della Grecia è scomparso il 70% dei turisti. Duecentocinquantamila americani hanno fatto dietrofront e mezzo milione di europei sta cancellando la vacanza ellenica. I primi calcoli prevedono per la Grecia una disastrosa perdita di 6 mila miliardi di lire ed è subito scattata l'inevitabile corsa al ribasso delle tariffe. Per esempio, è stata abolita la tassa aeroportuale del 15% in alcune zone particolarmente colpite, Corfù, Salonicco, Kavala e AlexandroupoUs, le più vicine alla zona di guerra. Hotel deserti e prezzi in calo: dalla Puglia alla Slovenia e alla Croazia si ripete la stessa scena, ma che malinconia pensare al Partenone «vuoto per guerra». Crollano le presenze turistiche in Grecia Nella foto il Partenone

Persone citate: Milosevic