Sean Connery, licenza di baciare di Fulvia Caprara

Sean Connery, licenza di baciare Cannes, battute e civetterie per l'inossidabile sex-symbol e la giovane partner Zeta-Jones Sean Connery, licenza di baciare «Catherine è brava e lo fa molto bene» Fulvia Caprara inviata a CANNES Di capelli ne sono rimasti pochi e qualcuno insinua che anche la dentatura abbia subito qualche manipolazione, ma l'ex-agente 007, quello che si presentava a nemici acerrimi così come a spie statuarie compitando la celebre frase «Bond, mi chiamo Bond», non ha perso un briciolo del suo fascino di scozzese tutto d'un pezzo. Ironico, prestante a dispetto dei quasi 69 anni, Connery è ancora oggi un cavaliere dal fascino scintillante e, quando inarca il sopracciglio in quel suo misto di finta meraviglia e sarcastica riprovazione, anche la giovane partner di «Entrapment», Catherine Zeta-Jones, non può far altro che soccombere. La prova? A chi chiede alla nuova stella del firmamento hollywoodiano quale sia la qualità dei baci di Sean Connery, loi risponde pronta: «Se dovessi dare un voto da uno a dieci, darei undici». Più articolato il giudizio di lui, chiamato a stendere un parallelo tra Zeta-Jones e le tante Bond-girl: «Baciare Catherine? E' un lavoro pesante, ma bisogna pure che qualcuno lo faccia». Poi ride e rassicura i giornalisti: «Catherine è talmente radiosa, una professionista formidabile, sempre all'altezza dei suoi compiti, ma soprattutto bacia molto bene». Quanto alla differenza d'età, Connery glissa: «E' solo una questione di chirurgia plastica». Ultimamente sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per le vicende legate al suo impegno nello Scottisii National Party, 1 attore non si tira indietro quando gli si chiede di parlare di politica: «Fino a pochi anni fa il partito non aveva alcun peso, ma adesso che i laburisti sono al potere e si dimostrano corrotti e inefficienti come i conservatori, allora facciamo sentire forte la nostra voce. In Scozia oggi c'è una grande rinascita, è chiaro che non vogliamo staccarci dall'Inghilterra, non si può dividere un'isola, ma vogliamo raggiungere l'uguglianza: la nostra nazione non dev'essere da meno rispetto a tutte le altre nazioni del mondo». I due mestieri, quello del politico e quello dell'attore «tutti e due molto faticosi», si possono, secondo Connery, conciliare, anche se lui non ha deciso affatto di abbracciare la carriera politica: «L'ho spiegato durante il mio discorso a pochi giorni dalle elezioni in Scozia: non sono un politico e non mi sentivo per niente a mio agio in quella veste, ho solo sentito l'esigenza di dire cose che ritenevo fossero importanti». In Scozia, dove Connery mancava da molto visto che la sua residenza è a Marbella, in Spagna, l'attore vorrebbe dare un impulso nuovo alla produzione cinematografica, rivitalizzando i teatri di posa di Edimburgo: «Siamo ancora ai primi passi, ma sarebbe bello poter realizzare un fondo per il cinema scozzese e creare una specie di triangolo insieme con gli studi di Shepperton e Pinewood». Con «Entrapment», di cui è anche produttore, l'ex-agente 007 è in testa alle classifiche degli incassi americani: «Penso che l'idea di fondo di questo film abbia qualcosa in comune con un certo Hitchcock». Attento lettore di co- Eioni («devo essere catturato dali storia per scegliere idi fare o meno un film»), Connery conviene che «è molto difficile trasformare un'Idea in una pellicola. Per me la cosa più importante è la fiducia nel regista perchè è solo lui che ha la visione totale del prodotto film. E' per questo che, anche se lavoro da 50 anni, con gli autori più vari, non mi sono mai permesso di dire qualcosa sul modo in cui andava fatto un mio personaggio». Perfino l'inevitabile domanda su James Bond, la stessa a cui avrà dovuto ri¬ spondere centinaia e centinaia di volte, non riesce a togliergli il buon umore: «C'è sempre chi scrive che sto per rifare 007, ma non è così, non desidero interpretare nuovamente quella parte. Certo, se dovesse arrivare un'off i l ferta interessante, la valuterei con attenzione come faccio sempre, anche se per me quello è un capitolo chiuso. Quanto al motivo del successo della serie, vi assicuro, non lo conosco e non ci dormo la notte». «C'è sempre qualcuno che dice che sto per fare un nuovo 007: la verità è che non lo desidero per me quel capitolo è chiuso» «L'ho vista e ho subito capito che era lei che volevo per questo film La differenza di età? E' solo una questione di chirurgia plastica» pq p id in alto a destra Pedro Almodóvar: ha inaugurato terribili magliette giallo canarino per accompagnare al festival «Todo sobre mi madre» Qui accanto II regista iraniano Moshen Makhmalbaf e In basso l'attrice Catherine Deneuve Sean Connery e Catherine Zeta-Jones smaglianti protagonisti ieri al Festival di Cannes. Nonostante di 40 anni di differenza in «Entrapment» I due hanno una credibile love-story: lui è una ladro di opere d'arte lei lavora per la compagnia che le assicura ed entrambi fanno il doppio gioco

Luoghi citati: Cannes, Edimburgo, Inghilterra, Scozia, Spagna