Curcio il «sensibile»
Curcio il «sensibile» Curcio il «sensibile» L'ex Br editore dell'inganno droga TORINO Gì LI chiedono la dedica e la firma, allo stand dell'editrice «Sensibili alle foglie», e lui acconsente con un sorriso vagamente timido. Non è cerio questa la prima volta di Renato 1 Curcio a Torino, nei luoghi dove 21 anni fa era in corso il processo contro di lui e il nucleo storico delle brigate rosse, e a Roma si consumava la tragedia del sequestro Moro. Curcio al Lingotto è ormai di casa, da editore. Ora è soprattutto preoccupato di proporre al pubblico l'ultimo libro pubblicato proprio per la Fiera, L'inganno droga di don Gallo, il prete di frontiera genovese. E se gli chiediamo che effetto gli faccia tornare a Torino, non ha problemi a rispondere. «Non è la prima volta che ci ritorno. Per quanto riguarda i ricordi di ventini unni fa, devo dire che sono stato condannato, ho pagato, sono stato ili carcere, sono tornato libero... Piuttosto provo un senso di spaesamento, questo sì. Perché rispetto ad allora la città è molto cambiata». In che senso? «Sono cambiati i contesti culturali. E' passato il tempo». Ed è cambiato anche lei. «Io faccio soprattutto lavoro di ricerca. E su questo terreno don Andrea Gallo è molto importante per noi. Dice parola dure, perché ha la forza per dirle, e affronta una realtà dura. Credo sia fondamentale portare questi temi, queste voci alla Fiera. Che tra 1 altro quest'anno per noi piccoli editori è più facile, offre condizioni migliori». Renato Curcio sta anche «festeggiando» con una ristampa le dieci mila copie del libro scritto da lui con Stefano PetreUi o Nicola Valentino, Nel bosco di Bistorco, il libro da cuui è nata la casa editrice. Ed è questo che sta firmando. Anche se da tempo sfugge a ogni protagonismo. Come mai? «In genere non faccio autografi. Però su un mio libro, perché non dovrei?», (m. b.) Renato Curcio alla Fiera del Libro In veste di editore. In alto la folla intorno a un bancone di volumi
Persone citate: Curcio, Gallo, Nicola Valentino, Renato Curcio
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