L'inflazione Usa scuote le Borse di Francesco Bullo
L'inflazione Usa scuote le Borse La crescita ad aprile (+0,7%) è la più alta dal 1990. Si teme l'aumento dei tassi L'inflazione Usa scuote le Borse Wall Street cede l'I, 75% Francesco Bullo MILANO L'inflaziono torna ad alzare la testa in Usa e scuote le Borse. All'immediato indebolimento dei mercati obbligazionari si sono allineati i listini azionari europei con cali marcati mentre a New York il Dow Jones, partito male, è andato rapidamente accentuando le perdite: dopo trenta minuti superavano già 1' 1,5%. Ha poi chiuso a 10.913,32 (1,75%). Spinta da un aumento record dei prezzi del settore dell'energia, l'inflazione statunitense ha registrato nel mese di aprilo un aumento congiunturale dello 0,7%, il più alto dall'ottobre del 1990. L'indice, senza i settori alimentari ed ener già, è cresciuto dello 0,4%, l'incremento più alto dal gennaio del 1995. A riprova dell'incidenza del comparto dell'energia sugli ultimi dati dell'inflaziono Usa basta ricordare che per trovare un aumento mensile così elevato bisogna risalire all'ottobre di nove anni fa, vale a dire al periodo subito precedente la Guerra d«l Golfo. La crescita dello 0,7% dei prezzi al consumo, contro lo 0,4% atteso dagli analisti, costituisco una vera c propria impennala rispetto allo 0,1% di marzo c ha determinato un'immediata reazione sui mercati finanziari, con un accentuato calo dei prezzi dei titoli del tesoro Usa, il cui rendimento si 6 impenniito al 5,87%, un livello che non si registrava da quasi un anno. In calo anche il dollaro, il cui rapporto di cambio con l'euro è tornato al di sopra di quota 1,07. Gli analisti avevano previsto una dinamica più vivace dei prezzi, por via del recente aumento del petrolifero, seguito all'accordo sui tagli alla produzione siglato dai Paesi esportatori. L'accelerazione ò stata, tuttavia, quasi doppia di quanto anticipato e questo potrebbe pesare sulle decisioni della Federai Reserve in tema di politica monetaria quando, martedì prossi¬ mo, si riunirà il direttivo della Banca centrale Usa. La reazione fortemente negativa dei mercati nasce infatti dal timore di un rialzo dei tassi d'interesse statunitensi. Come si ricorderà il presidente della Fed, Alan Greenspan, in un discorso a Chicago, aveva messo in guardia gli investitori, ricordando che una crescita economica tanto vertiginosa come quella che sta trainando il sistema Usa avrebbe rischiato di riaccendere l'inflazione. I dati sull'inflazione Usa, seguiti dall'apertura di Wall Street, hanno provocato come dicevamo una > pioggia di vendite sui mercati europei: Francoforte ha chiuso con l'indice Xetra-Dax in ribasso dell' 1,24%; peggio è andata per Parigi, dove l'indice Cac-40 ha fatto registrare un -2,08%, e per Milano che ha registrato un ribasso del 2,34% del Mib30. Nella Borsa francesce la tempesta d'Oltreoceano ha annullato un forte rialzo messo a segno in mattinata da France Telecom, passata da un +2,08% ad un -2,5%; in netta controtendenza Bull (+8,48%), su voci di un cambio di assetto azionario. In Piazza Affari la prima reazione è arrivata dal Fih30, fino a quel punto quasi immobile ma poi rapidissimo nel perdere quota, con scambi in immediata accelerazione. Da segnalare che il derivato ha continuato a perdere dopo la chiusura delle contrattazioni sul cash, terminando in calo del 3,04% (a 34.480 punti). Di riflesso le vendite hanno travolto un po' tutti i titoli del Mib30, anche quelli che in mattinata si erano mostrati in recupero. Solo una momentanea stabilizzazione del Dow Jones in prossimità della chiusura dei mercati europei ha roso possibile qualche recupero finale. «Il mercato pensava di aver chiuso la serie a rischio con i dati favorevoli della vigilia su vendite al dettaglio e prezzi alla produzione, così chi credeva possibile un piccolo rally sugli indicatori di oggi aveva accumulato posizioni lunghe, ma è stato spiazzato» ha commentato Alessandro Pugno li, direttore ufficio studi di Caboto. In questa giornata di tensioni, chiude con segno positivo Olivetti (+0,81%) mentre Telecom, alla vigilia dell'ultima settimana dell'Opa, termina a -2,18%. Forti cali tra i bancari mentre l'Eni cede 1' 1,48% e la Fiat il 2,71%.
Persone citate: Alan Greenspan, Alessandro Pugno, Caboto, France Telecom, Olivetti
Luoghi citati: Chicago, Francoforte, Milano, New York, Parigi, Usa
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