Banditi a Milano, assalto con armi da guerra

Banditi a Milano, assalto con armi da guerra Nove i feriti, un agente colpito al capo è ricoverato in gravissime condizioni Banditi a Milano, assalto con armi da guerra Kalashnikov e esplosivo per rapinare un furgone blindato Pino Corrias MILANO^ Dal buio della notte i fari e le sirene accese: l'Alfa 155 dei carabinieri e le due pantere sono arrivate a 140 all'ora giù da via Imbonati, allarme scattato alle 5,01 («Due uomini armati. Rapina in corso. Spari davanti alla Mondialpol»), tagliando di volata due incroci deserti. I tre equipaggi devono aver visto da una buona distanza il bagliore dei colpi, il camion blu piazzato di traverso. E nella trappola dei 250 colpi ci si sono infilati in frenata. L'assalto al furgone bianco della Sefi - una mezza dozzina di tonnellate d'acciaio, due guardie armate e 5 miliardi in contanti da custodire - è scattato da almeno 6 minuti proprio dietro l'angolo di via Imbonati, nella traversa di via Bovio. La traversa è (in realtà) un corridoio d'asfalto a senso unico, stretto tra il muro grigio della ex Carlo Erba sul lato sinistro, e il fortino giallo della Mondialpol a destra. Almeno 4 banditi - passamontagna, giubbotti antiproiettile, fucili mitragliatori - hanno già circondato il furgone che ha provato a scappare in retromarcia, ma è stato bloccato da una Jeep Cherokee rossa che lo ha speronato a tutta velocità. Le dueguardie giurate, stordite dalle raffiche che nanno piegato i vetri blindati, sono scese e si sono arrese. «Li hanno sdraiati per terra e disarmati. Gli hanno detto: un gesto e siete morti», racconterà un uomo della Mondialpol. Duri e tranquilli. Uno del commando tiene a bada gli ostaggi, due presidiano la strada, il quarto si è messo il Kalashnikov a tracolla, ha già spalancato la fiancata del furgone e sta piazzando un chilo e mezzo di plastico sul portellone intemo per far saltare la cassaforte. «Una quantità pazzesca - dirà il questore Giovanni Finazzo che avrebbe distrutto non solo il furgone, ma pure la palazzina di fianco». E' in quel momento che dal buio del fondo via, al di là del camion blu, arriva il primo frastuono delle sirene. Né i due carabinieri né i quattro poliziotti delle due volanti sanno di essersi appena messi di traverso alla via di fuga dei banditi. E la via di fuga è presidiata da almeno altri quattro guerrieri: stanno ai due lati di via Imbonati, tutti con armi pesanti, pronti a spazzare via qualunque intralcio. C'è un testimone - quello che ha lanciato l'allarme - che è ancora al telefono con la centrale operativa, grida: «Stanno arrivando le volanti. Attenzione: ci sono uomini armati!». La prima ad arrivare è la gazzella. «L'hanno inchiodata con una lunga raffica», dice uno della scientifica che sta fotografando i 15 fori d'entrata. La raffica corre di traverso alla fiancata, fa esplodere tre ruote, immobilizza l'equipaggio. Subito dopo tocca alle due volanti. Tirano alla prima, la seconda cerca di spostarsi dalla linea di fuoco. L'unico che prova a uscire è l'agente scelto Vincenzo Raiola, 27 anni, che non deve essersi accorto della doppia postazione dei banditi. Lo centrano alla testa e al petto. Tre ore più tardi la grossa chiazza di sangue è ancora rossa e lucida, circondata dal gesso bianco. Sta a un metro dal muso scheggiato della volante, l'asfalto ancora pieno di vetri esplosi, bossoli, e cartellini dei rilievi in sequenze geometriche. «Lo hanno colpito subito, neanche il tempo di fare un passo», spiega uno degli ispettori. Dice: «Hanno sparato per uccidere e per farsi largo. Hanno sparato a tutto quello che si muoveva». E anche a tutto quello che non si muoveva. Tra via Bovio e via Imbonati ci sono almeno una trentina di auto con i vetri sfondati dai proiettili. Ci sono buchi sui muri del palazzo di fronte, sulle insegne del tabaccaio, sulla betoniera di un piccolo cantiere, persino sulla fermata del tram 41 dova l'intera pensilina di vetro è andata in pezzi. «Io h ho visti dalla mia finestra racconta un testimone -. Ero in cucina col cane: prima ho sentito i colpi e poi ho visto il riverbero dei bagliori sulla casa di fronte. Erano come dei lampi e con i lampi delle scariche di tuoni». Dice che ha provato ad affacciarsi: «C'era uno di loro al centro della strada, si voltava di qua e di là, tirava brevi raffiche. Altri due sono sbucati da dietro il camion blu, venivano di corsa, sparando. Da laggiù, da piazzale Maciacchini, stavano arrivando altri volanti. C'era un minore pazzesco di colpi e di sirene. Ho avuto paura, mi sono seduto per terra». hi via Bovio i quattro banditi hanno già rinunciato al colpo: abbandonano l'esplosivo, corrono per 50 metri, entrano anche loro in scena sull'asfalto largo di via Imbonati. Accendono due fumogeni per coprirsi la fuga. C'è un autobus dell'Atm che sbuca all'improvviso. Loro tirano due raffiche: la prima alta, sul vetro anteriore, la seconda bassa ai pneumatici. L'autista si salva la pelle scivolando sotto al volante. Spunta una guardia giurata. Lo bloccano con una sola raffica e lui se la cava infilandosi sotto a un'auto posteggiata. C'è un passante sull'altro lato della strada immobilizzato dal terrore. Tirano anche a lui e lo feriscono di striscio al collo. Dirà un investigatore: «Ci risulta che uno dei banditi gli si sia avvicinato per finirlo, ma quello non si è mosso e forse il bandito l'ha creduto morto». Al di là della strada, in via Abba ci sono le auto per la fuga, due Audi con le portiere spalancate e il motore su di giri. Gli uomini del commando salgono uno dopo l'altro. Dirà un testimone: «Si muovevano con calma, coprendosi a vicenda». Un altro testimone: «Uno solo di loro si è tolto il passamontagna, era un uomo giovane, anche se calvo». • Quando sgommano via, tre nuove volanti e due gazzelle dei carabinieri stanno arrivando a tutta velocità. I banditi infilano via Abba, girano subito a destra, poi a sinistra, direzione Nord, verso le strade veloci della Milano-Meda lasciandosi alle spalle brevi raffiche e altri fumogeni di copertura. Una dozzina di minuti in tutto. Una delle due Audi abbandonata a Paderno Dugnano. «Pulita e senza tracce - dicono in questura -. Come sono puliti il camion e la Jeep dell'assalto». Identikit dei banditi? «Abbiamo molte testimonianze». Per ora: almeno 8 uomini in azione. Né serbi né altro, anche se capaci di un'azione così efficace da sembrare militare. Qualche analogia con altri due assalti a furgoni portavalori: lo scorso gennaio a Indulto Olona (due guardie giurate uccise), lo scorso febbraio a Gallarate. Anche stavolta l'assalto doveva essere un orologio. Avevano l'informazione giusta sui soldi, gli incassi dei supermercati trasportati ogni venerdì all'alba. Avevano l'esplosivo e la trappola preparata da tempo con automobili e camion rubati da un paio di settimane. Contavano sul buio e la sorpresa. Contavano sulle armi pesanti. Poi tutto è andato storto e ora sono solo la preda di una gigantesca caccia. Intercettati dai poliziotti sono riusciti a fuggire Il terrore nel quartiere «Sparavano per uccidere e farsi largo, a tutto quello che si muoveva» S. L®0rein vialasciaa bo i o vo ave. nche \ 1. LA TRAPPOLA 011 furgone della Seti carico dei soldi raccolti nei Ore 4,50 supermercati (5 miliardi) è in via Bovio. Un autocarro blocca la strada, il conducente del furgone tenta di fare marcia indietro, ma una jeep si sistema dietro al mezzo impedendogli ogni manovra V 2. L'ASSALTO V Dall'autocarro e dalla jeep scende il commando di \ rapinatori: sono 8, forse 9, Il volto coperto da passamontagna. .Cominciano a sparare con mitragliene e Kalashnikov. 3. IA UNTATA RAPINA Le 3 guardie scendono dal furgone, aprono' il primo dei due porcelloni, l'altro è blindato e neppure loro possono aprirlo. I banditi provano a far saltare il porcellone con una carica di plastico. 4. L'ALLARMI S. LA SUOA ® La rapina è fallita: i rapinatori 0reS'07 fuggono a piedi in via Abba dove hanno lasciato due auto. Salgono a bordo, altre pattuglie cercano di fermarli. Nuovo conflitto a fuoco: feriti S poliziotti, uno è grave. I banditi scappano, forse anche \ qualcuno di loro è ferito \ In via Bovio arrivano le prime pattuglie di carabinieri e polizia. \ I banditi fanno fuoco. Due militari sono feriti, colpito \ anche un passante. In quel momento arriva un autobus dell'Atra I banditi colpiscono il mezzo con una raffica. \ L'autista è sotto choc 7 Due immagini dell'assalto al furgone finito nel sangue Sopra l'auto dei carabinieri sforacchiata dai proiettili A lato un poliziotto ferito nel conflitto a fuoco con i banditi

Persone citate: Carlo Erba, Giovanni Finazzo, Pino Corrias, Vincenzo Raiola

Luoghi citati: Gallarate, Milano, Paderno Dugnano