Violante: prime riforme entro l'estate

Violante: prime riforme entro l'estate Prodi lancia la sfida per le Europee: puntiamo a un risultato paragonabile a quello dei ds Violante: prime riforme entro l'estate Bufera nelPpi, l'Avvenire: dirigenti senza lucidità ROMA All'indomani dell'elezione di Ciampi alla presidenza della Repubblica, frutto di un accordo tra Polo e maggioranza, nel mondo politico comincia a farsi strada la speranza di riprendere il discorso sulle riforme, bruscamente interrotto dopo il fallimento della Bicamerale. Il presidente della Camera Luciano Violante, ieri, ha spiegato che entro i primi di luglio, se vi fosse la volontà politica, l'aula di Montecitorio potrebbe approvare tre importanti riforme istituzionali: il «giusto processo», il federalismo e l'elezione diretta del presidente della Repubblica. «D'Alema - ha sottolineato Violante - è uno che alle riforme ci ha sempre creduto, oggi che lui agisce anche da presidente del Consiglio in questa direzione non può che rendere più forte e più incisivo il cammino di cambiamento e di modernizzazione del nostro Paese». Ma alcune forze politiche sono contrarie all'idea di eleggere direttamente il capo dello Stato. La Lega, che è tra queste, ha riproposto il sistema tede¬ sco. Fausto Bertinotti anche ieri ha lanciato un appello contro il presidenzialismo. E il Ppi, reduce dalla sconfitta del Quirinale, ha chiesto di rivedere gli accordi presi sulla legge elettorale e sul presidenzialismo. Ma l'opposizione dei popolari merita un capitolo a parte. Piazza del Gesù, infatti, ha aperto le ostilità contro i democratici della sinistra. Il Ppi, in realtà, si trova in grande imbarazzo. L'«Avvenire», ieri, è tornato a criticare la classe dirigente popolare e la sua «mancanza di lucidità», invitando il partito a «cambiare facce, posizioni di potere e politica», pena l'estinzione. Se i dirigenti Ppi non procederanno lungo la via del rinnovamento, è il monito del quotidiano della Gei, allora sarà «meglio porre fine a una storia certamente positiva e non insignificante per il Paese e lasciare che "i morti seppelliscano i morti"». L'interrogativo sulla possibilità che esista ancora uno spazio per una presenza «organizzata, sia pur minoritaria, di cattolici in politica», si pone, secondo 1'«Avvenire», dopo la «sconfitta della strategia di Marini». Ppi in difficoltà, dunque. Ppi che, per tentare di uscire dall'angolo, ha deciso di contrattaccare. Sul fronte delle riforme. Sul Kosovo, lanciando con il segretario, un offensiva pacifista nei confronti del governo D'Alema. Sul governo, con Gerardo Bianco che ha dichiarato che alle prossime elezioni il premier indicato dalla coalizione non dovrà essere D'Alema. E sulle amministrative. 11 malumore dei popolari verso Botteghe Oscure, infatti, ha ripercussioni anche sulle liste, i cui termini scadranno tra due giorni. Renzo Lusetti, responsabile Enti locali di Piazza del Gesù, ha denunciato che in alcuni casi, per esempio, ad Ascoli Piceno. Isernia, Orvieto e Avellino, «il comportamento dei Ds è stato troppo arrogante». «I diessini - ha osservato il dirigente popolare - hanno la cattiva abitudine di strumentalizzare gli alleati: lo hanno latto con Rinnovamento, con Prodi e l'Udr. E ora con il Ppi, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di piegarci alla volontà egemonica di Botteghe Oscure». La tensione, dunque, è ancora alta, anche se Franco Marini ha invitato tutti a «non drammatizzarla oltre misura». Ma la verità è che L'approssi¬ marsi delle elezioni europee contribuisce ad acuire i fenomeni di malessere dentro la maggioranza. Già, la campagna elettorale è cominciata e la competizione nel centro sinistra ha preso il via. Come dimostra la conferenza stampa di presentazione delle liste dell'Asinelio, nel corso della quale Romano Prodi ha sfidato la Guercia dicendo di puntare .1 un risultalo «paragonabile a quello dei Ds». Più duro, com'è nel suo stili" Antonio Di Pietro, che ha ripetuto concetti analoghi a quelli del presidente del la commissione De ma con assai minore diplomazia. «Noi - ha spiegato il senatore - puntiamo a raccogliere un numero di consensi sufficiente per dia logare alla pari con il partito maggiore della coalizioni; perché voghamo scrollarci di dosso l'alone di Cenerentola che avvolge i partiti minori». E a chi gli chiedeva se intendesse prendersi anche una rivincita nei confronti del Ppi, Prodi ha risposto con un sorriso sornione: «Voi ci volete sminuire. 1 popolari sono partiti corazzata e sono arrivati scialuppa, e ora la scialuppa sta pure affondando». Ir. r.l Per il Presidente della Camera «Si possono approvare il giusto processo, norme federaliste e l'elezione diretta del Capo dello Stato»

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Avellino, Isernia, Kosovo, Orvieto, Roma