Fondazioni compatte intorno ad Unicredit di Zeni

Fondazioni compatte intorno ad Unicredit Fondazioni compatte intorno ad Unicredit Armando Zeni milano Uscirà oggi, dal gran consiglio della Comit, un sì o un no all'offerta pubblica di scambio proposta dall'Unicredit? Sulla carta, l'argomento è all'ordine del giorno, deciso nella precedente riunione del vertice della banca di Piazza Scala, ma - si sa - nelle ultime settimane in Comit è successo di tutto, dall'accordo tra grandi azionisti (Generali, Mediobanca, Commerzbank) contrari all'Ops dell'Unicredit alla richiesta di convocare un'assemblea per votare un nuovo consiglio e sostituire i due amministratori delegati Alberto Abelli e Pierfrancesco Saviotti. Difficile, insomma, che oggi, in un consiglio Comit che da cento e un particolare si annuncia di fuoco, lo scontro possa sfociare in una decisione che è tutto interesse di chi possiede il 24,5% del capitale rinviare al eda amico che verrà nominato nella prossima assemblea. Eppure, nonostante il nuovo ribaltone annunciato al vertice di Comit, a trecento metri da Piazza Scala, nella sede del Credito Italiano di Piazza Cordusio gli uomini dell'Ops, il presidente Lucio Rondelli, l'amministratore delegato Alessandro Profumo, continuano a non dar nulla per perso. Aspettano. Aspettano il via libera della Banca d'Italia, in¬ dispensabile per far partire l'offerta vera e propria e che, a conti fatti, potrebbe arrivare a fine giugno; sessanta giorni dopo la formalizzazione dell'Ops avvenuta il 23 aprile con la lettera di Rondelli al presidente della Comit Luigi Lucchini. E aspettano una risposta formale dal consiglio Comit, risposta decisiva vi¬ sto che un no - come vorrebbe il fronte Generali, Mediobanca, Commerzbank - renderebbe di fatto «non amichevole» l'Ops e automaticamente respinta dal governatore Antonio Fazio. «Restiamo in attesa», si ripete dall'Unicredit facendo riferimento a quanto detto e ridetto nell'assemblea di sette giorni fa che ha varato un maxi-aumento di capitale da 28 mila miliardi per far fronte all'Ops su Comit. Fair play («Non siamo abituati a commentare fatti che non succedono in casa nostra») ma anche qualche ironia sulle voci e le indiscrezioni che hanno ricominciato a circolare proprio alla vigilia del consiglio Comit. Voci maligne che sussurrano di dissensi tra alcune Fondazioni azioniste in Unicredit e il vertice della banca, indiscrezioni su un imminente rafforzamento nel capitale Unicredit della Deutsche Bank (oggi allo 0,75%) in cambio dell'uscita di scena dal capitale Comit. «Nessun dissenso, Unicredit é compatta», è la replica alle voci. E su Deutsche Bank? «Porte aperte ieri, oggi e domani». Lucio Rondelli Vincenzo Maranghi