In carcere di M. Nu.

In carcere In carcere Una giornata davanti alla tv GENOVA Palestra, giornali, sigarette e tv. «Radio carcere» diffonde un'immagine, quella di Donato Bilancia nel primo giorno del «suo» processo, assolutamente normale. Distaccato, quasi glaciale. Nel consueto tran-tran della vita carceraria (Bilancia è un detenuto modello, unico neo la tendenza ad alternare momenti di depressione a febbrili stati di agitazione), una sola - significativa - variazione: ha letto tutti i giornali, fatto inconsueto, e visto i notiziari tv. Sul video scorrono immagini di repertorio, e lui le osserva con attenzione, impassibile ma visibilmente interessato. D'altra parte, Bilancia è un uomo dai nervi saldi, che riesce abilmente a mascherare i suoi stati d'animo. 1 nervi gli sono saltati solo una volta, in dodici mesi trascorsi tra Genova e Chiavari: quando Pino Monello, il rappresentante genovese da cui acquistò (cinque milioni) la Mercedes blu scuro, si fece intervistare in esclusiva da «Verissimo», il rotocalco di Canale 5. Il killer sbottò: «Quello fa gli scoop, prende i soldi, e io resto in cella a marcire...». Monello si era soffermato a tracciare un ritratto ancora inedito di Bilancia negli ultimi giorni di libertà. Un uomo braccato e sempre più pericoloso. Le intromissioni nella sua privacy hanno il potere di scuoterlo. Dopo l'arresto, si era rammaricato per le interviste rilasciate dalle sue ex amiche e fidanzate, passate e vicine nel tempo. Qualcuna, tra le tante finite davanti a una telecamera, diceva di non averla mai conosciuta. E tutte a raccontare le sue manie, persino le preferenze gastronomiche. In carcere scrive, prende appunti. Lavora a un memoriale che parte molto da lontano, infanzia e adolescenza. Ultimo capitolo, la scia di sangue tra il '97 e il '98. [m. nu.]

Persone citate: Bilancia, Donato Bilancia, Monello, Pino Monello

Luoghi citati: Chiavari, Genova