Comit, Fausti ritorna al vertice? di Valeria Sacchi

Comit, Fausti ritorna al vertice? L'ex presidente pare destinato ad una poltrona ai piani alti di piazza della Scala Comit, Fausti ritorna al vertice? Nuovo scivolone in Borsa Valeria Sacchi MILANO Alla vigilia del consiglio di amministrazione fissato per domani mattina, il barometro della Banca Commerciale punta verse la tempesta, mentre la Borsa penalizza ancora il titolo che scende in picchiata e perde il 2,3%. Anche se va ricordato che la seduta di ieri in piazza Affari è stata negativa e ha visto tutte le banche perdere terreno, da Unicredit (-0,66% a Intesa (-1,09%), da Bancaroma (-2,48%) a Mediobanca (-2,64%). Il consiglio Comit, che si riunirà alle 11 del mattino dopo il comitato esecutivo delle 10, dovrà convocare l'assemblea chiesta dal nuovo «patto» che ha appena blindato il 24,13% del capitale dell'istituto di piazza Scala, nel corso della quale verrà chiesto il rinnovo del consiglio di amministrazione. Teoricamente il consiglio Comit dovrebbe anche ascoltare la relazione dei due amministratori delegati, Pierfrancesco Saviotti e Alberto Abelli, sia sull'offerta di scambio avanzata da Unicredit che su altre eventuali ipotesi (come ad esempio Banca Intesa). Difficile dire se i consiglieri potranno ascoltare questa relazione e, soprattutto, se arriveranno ad esprimere un parere sulle varie proposte. Fino all'altroieri, infatti, il consiglio era spaccato in due e un voto poteva essere pericoloso per gli alleati di Mediobanca. Oggi non si sa. Molti insinuano che sarebbero in corso «cambiamenti di campo» che potrebbero garantire alle tesi di via Filodrammatici, che coincidono poi con quelle del presidente Luigi Lucchini, la maggioranza. Le voci che circolano sono svariate, difficile orientarsi su quali abbiano qualche probabilità di essere verosimili. Si mormora, ad esempio, che l'ex presi-' dente della Comit, defenestrato pochi mesi or sono da Cuccia e Marenghi con quel primo blitz che portò al vertice Luigi Lucchini, si sia riawicinato a via Filodrammatici. E addirittura si aggiunge che per Luigi Fausti sia pronta la «riabilitazione», ossia un posto da vicepresidente, se non addirittura da presidente. E' vero che Fausti, il quale cadde per la sua ferma opposizione all'abbraccio con la Banca di Roma, oggi non è tenero verso l'offerta di scambio di Unicredit, contro la quale si è espresso nell'ultimo consiglio post assembleare. E non è impossibile che, da uomo pragmatico quale egli è, abbia giudicato persa la partita contro i voleri di Mediobanca, traendone le logiche conclusioni. Del resto è cosa arcinoti! che nel mirino di Mediobanca ci sono i due amministratori delegati di Comit, rei di aver prima ostacolato l'accordo con Bancaroma e di avere ora visto con una certa simpatia la proposta di Unicredit. E'chiaro che, se non arriverà qualcuno a fermare in assemblea il «patto del 5 maggio», la loro posizione sarà sempre più debole e il loro destino segnato. Aggiungiamo che, almeno per il momento, non sembra profilarsi all'orizzonte un fronte in grado di contrastare il nuovo «sindacato». Resta l'incognita di possibili azioni legali. In queste ore i con¬ sulenti delle parti sono al lavoro, alla ricerca di spiragli e contromosse. Anche perchè nell'affare Comit si gioca una partita assai più ampia che è quella dell'assetto dell'intero scacchiere ita- liano del credito, e non solo. Assetto al quale non sono solo interessate Mediobanca, Comit e Unicredit. Sul fronte Unicredit si ostenta tranquillità. «Abbiamo attivato il processo formale per l'Ops, aspettiamo che abbia il suo corso. Il rapporto tra i nostri soci è sereno e costruttuvo» dice l'amministratore delegato Alessandro Profumo. Confortato dai risultati di un sondaggio di Cubitt Consulting presso investitori esteri, che assegna alle nozze Comit-Unicredit il più alto indice di gradimento (70%) rispetto ad altre soluzioni. Luigi Fausti. Dopo sette mesi potrebbe tornare sulla vetta Comit

Luoghi citati: Milano, Unicredit