La Babele delle lingue

La Babele delle lingue NEI BALCANI La Babele delle lingue Un tempo era la cultura danubiana... LA penisola balcanica conosce da millenni una situazione di incontri e duri conflitti tra popolazioni di differenti fedi o ceppi nino-linguistici. I Balcani furono abitati, nell'età neolitica, da popolazioni stanziali dedite all'agricoltura, appartenenti a una cultura a regime matriarcale. Questa cultura, nota col nome di danubiana, conobbe un grande sviluppo, giungendo a interessare anche le isole dell'Egeo. Intorno al IV millennio, qui nàcque una scrittura di derivazione cultuale, probabilmente sillabica, che, a quanto sembra, influenzò fortemente i sii labari egei posteriori. Cultura pacifica, dal V al UT millennio a. C, fu scossa da continuo e violente incursioni di gruppi di guerrieri portatori dell'ascia da combattimento. Sia percorrendo il corso del Danubio, sia passando per la Tracia, gruppi di uomini appartenenti alla cultura dei ctirgani transitarono!;, talvolta, si stanziarono nei Balcani per lunghi secoli, dopo che, nel III millennio, infransero la resistenza (Ini danubiani. Alcuni Ira essi, scesi fino alla penisola ellenica, e incontratisi con altri gruppi tli lingua indeuropea transitati per la penisola anatolica (gli Alihaiawa degl'Ittiti?), si fusero con i primitivi abitanti dando origine alla civiltà achea e ad una prima l'orma di lingua greca comune. Una retroguardia si attestò nell'antica Macedonia, subendo, nei secoli, una forte attrazione linguistica e culturale da parto dei Greci. La lingua rimase, però, una parlata indeuropea indipendente dall'insieme dialettale ellenico, se come tipico di tale insieme s'intenda, tra le altre cose, un certo trattamento delle aspirale sonore indeuropee |DH), IBII], |GH|, |GHW|,|GH). Intorno alla prima metà del secondo millennio a. C„ altro genti indeuropee giunsero sulle coste della Dalmazia, provenienti da un luogo di tappa forse situato n nord della Slovenia. Gli studiosi ritengono che fossero costoro l'antico popolo dcgi'Illiri nu.-nzionato dai classici. Illiri vengono uriche definiti i Messapi o Dauni, a noi noti attraverso poche testimo¬ nianze epigrafiche rinvenute in Puglia e Calabria, terre in cui fondarono numerose colonie. Tutte le lingue indeuropee a cui abbiamo finora accennato, insieme a Ittita, Latino, Venetico, lingue italiche, celtiche, germaniche e tocariche, appartengono al gruppo linguistico 'centum' (= 100, da '"(d)k " ml-t'om' = 'dieci decine'), ossia a quel gruppo di parlate in cui le velari indeuropee, come la 'c(a)' IK|e la 'g(a)' |G|italiane rispettivamente in 'casa' e 'gallo', rimasero inalterate. In Tracia e in quella che è ora la Bulgaria, si avvicendarono, invece, popolazioni parlanti lingue indeuropee appartenenti al gruppo 'satem' (= 100), tra cui il Trace, il Daco, il Misio, il Cimmerio e lo Scita (iingua di nomadi iranici 'ritornati' nei territori del nord), in cui, come in quelle iraniche, slave e, in parte, baltiche, le velari indeuropee subirono la palatalizzazione, prendendo il suono dolce di 'c(e)' |C|è di 'g(e)' [G?)italiane in 'centro' e 'gelato', e, successivamente, in lingue come l'Indiano, quello di 'sc(e)' [Slitaliano in 'scena' e di 'j' francese in 'jour'. Una lingua che, tra un'enorme quantità d'imprestiti slavi, turchi, greci, latini e romanzi, fa patte sicuramente del gruppo 'satem' è l'Albanese. Per tale ragione, questa lingua, suddivisa nei dialetti tosco e ghego, pare essere derivata dal Trace o dal Daco-Misio piuttosto che dalle antiche parlate illiriche. Sia il fatto che di queste parlate si sa pochissimo, essendo le attestazioni di quantità e qualità olt.remodo esigue, sia il fatto che l'Albanese non ò attestato prima del XVI secolo d. C, fanno si, comunque, che la questione sia ancora molto aperta. La lingua albanese pare porro, in definitiva, più problemi che soluzioni allo studio storico e comparativo delle lingue indeuropee. Lo stesso nome per indicare il numero 'cento' non e. di forma satem, essendo, con ogni probabilità, un prestito romanzo o, t.uttulpiù, latino. Con la conquista della Dacia, sotto Traiano, si compi l'espansione romana nei Balcani cominciata nel secondo secolo a. C. con la sottomissione dell'Illirico. Da essa ebbe origine, tramite una profonda latinizzazione linguistica e culturale dei territori assoggettati, la formazione del romanzo orientale. Da tale parlata, la cui unità fu spezzata dalle successive invasioni slave, derivarono il Dalmatico, lingua estintasi nel secolo scorso, quasi anello di congiunzione tra romanzo orientale e il resto della Romania, e il Rumeno. Il primo dialetto, detto Daco-rumeno, è parlato in Romania, in Bessarabia, in parte della Bucovina e del Banato e in qualche villaggio della Bulgaria e dell'Ungheria. Sue diramazioni sottodialettali, secondo la maggioranza dei linguisti, sono il Moldavo (molto simile agli altri dialetti rumeni, ma scritto in caratteri cirillici arcaici), il Valacco (rappresentante la lingua letteraria), il Transilvano, il Banano, il Bessarabo e il Dobrugio. Il secondo, detto Macedo-rumeno, O, Arumeno, è parlato sia in Tessaglia ed Epiro, sia nella Musacchià albanese, sia nella Macedonia iugoslava e in Bulgaria da gruppi di Arumeni, detti anche Cutzo-valacchi, o, Zinzari, o, Aromuni. li terzo, detto Megleno-rumeno, o, Meglenitico, o, Vlascio, è parlato in una piccola area, lungo il corso del Vordor, posta a nord ovest di Salonicco, e in colonie della Dobrugia e dell'Asia Minore. Il quarto, detto Istro-rumeno, è parlato in Istria, poco lontano da Fiume, dove è anche parlato l'Istriota, o. Istriano lingua altra rispetto al Veneto, al Ladino, al Dalmatico, o all'Italiano. Intorno al V secolo d. C, molti gruppi slavi presero la via del meridione, scendendo nei Balcani; seguendo diverse vie, si insediarono in Macedonia, Tessaglia, Epiro, Attica, Peloponneso, e raggiunsero, sul fare del VII secolo, anche Creta, le isole greche e l'Asia Minore. Alcuni gruppi transitarono lungo il corso inferiore del Danubio. Altri attraversarono i Carpazi, dilagando nella pianura ungherese, in Boemia e in Baviera. Alcuni passarono le Alpi Giulie, calando nelle attuali Slovenia e Croazia. Luca Quaglia Legenda £j DIALETTO FRIULANO LINGUA SLOVENA LINGUA UCRAINA LINGUA TEDESCA DIALETTI AUSTRIACI DIALETTI ISTRO-VEIIETI LINGUA SERBO-CROATA LINGUA DALMATICA (Lingua modo) LINGUA UNGHERESE (MAGIARO) LINGUA E DIALETTI ROMENI LINGUA BULGARA o DIALETTI ISTRORUMENI 0 DIALETTI ARUMENI 0 DIALETTO MEGLENORUMENO o RUSSO, BULGARO LINGUA MACEDONE BB LINGUA ALBANESE H| DIALETTO GHEGO BB LINGUA ALBANESE DIALETTO TOSCO LINGUA E DIALETTI NEO-GRECI />JAREA 22 SERBO-ALBANESE Il DIALETTI ITALIANI MERIDIONALI • . DIALETTI ITALIANI ■ , ESTREMO MERID. LINGUA TURCA ucraina ::3w*^::flf: ' "' ZAGABRIA ROMANIA croazia ORUMENI MENI GLENORUMENO ARO CEDONE ANESE HEGO ANESE OSCO ALETTI ANESE ALIANI LI ALIANI ERID. CA possibile si nel V secolo a causa ri di lingua ugrofìnnica CRISTIANO CATTOLICI ORTODOSSI MUSULMANI

Persone citate: Bulgaro Lingua, Greci, Luca Quaglia, Russo, Traiano