Neandertal a Sanremo E forse era una donna

Neandertal a Sanremo E forse era una donna NELLA GROTTA DELL'ARMA Neandertal a Sanremo E forse era una donna UN'ECCEZIONALE scoperta, nella grotta della Madonna dell'Arma a Sanremo (Imperia), di tre frammenti ossei craniali umani (un osso zigomatico del lato sinistro e due frammenti di osso occipitale combaciatiti) appartenenti ad un individuo giovane, forse femminile, di «Uomo di Neander- tàl» (Homo sapiens neanderthalensis), è stata annunciata dalla Sovrintendenza archeologica della Liguria, dall'Istituto internazionale di studi liguri, dal laboratorio di preistoria del Lazaret di Nizza (diretto da Annie Echassoux) e dal Museo civico archeologico di Sanremo (direttore Massimo Ricci). Il ritrovamento si è verificato nel corso dello studio della fauna pleistocenica rinvenuta nel giacimento paleolitico della Grotta dell'Arma da parte di un'equipe di ricercatori italiani, francesi e spagnoli coordinati da Patricia Valensi (Francia) e sotto la supervisione e direzione scientifica di Henry De Lumley, direttore del Museo nazionale di Scienze Naturali e dell'Istituto di Paleontologia Umana di Parigi. La Grotta dell'Arma è un'ampia cavità che si apre lungo l'antica via romana sei chilometri a Oriente di Sanremo, prospiciente al mare e situata tra Bussane e Arma di Taggia. Nella sua parte più esterna era stata ricavata, già verso la fine del XVII secolo, una piccola chiesa dedicata al culto della Madonna e solamente durante gli Anni 60 fu documentata (ad opera del professor Isetti) la presenza in essa di un giacimento archeologico musteriano di notevole importanza. La roccia in cui si apre la grotta, inizialmente sommersa e scavata dall'erosione delle acque marine (quando il mare si trovava ad un livello di 8-10 metri più alto di quello attuale) è un conglomerato del Pliocene superiore che oggi affiora, sotto forma di lembi più o meno estesi, in diversi punti della Riviera italiana e francese. Nei diversi strati del giacimento sono stati raccolti e isolati già in passato numerosi manufatti litici (raschiatoi) tipici dell'industria del Musteriano, oltre ad abbondante materiale osteologico di tipo faunistico, costituito soprattutto da denti di animali come il cervo (Cervus elaphus), l'orso (Ursus spelaeus), il bue (Bos primigenius) oltre alla iena e ai più rari rinoceronte e ippo¬ potamo. Poiché alcuni frammenti sono risultati associati, nel ritrovamento, a qualche manufatto litico, gli esperti hanno perciò avuto una indubbia testimonianza della frequentazione umana della grotta poco tempo dopo la liberazione di quest'ultima dalle acque del mare Tirreniano. Inoltre essi concordano nel ritenere che la fauna ritrovata appartenga nel suo complesso ad un tipo «caldo» • cioè consista di animali vissuti durante un interstadio glaciale caldo e di clima temperato - del medesimo genere di quella ritrovata nella Grotta del Principe ai Balzi Rossi, presso Ventimiglia. Gli ultimi scavi, finanziati dal Comune di Sanremo, hanno permesso il sensazionale ritrovamento di frammenti ossei umani di una donna o di un ragazzo (comunque di un individuo forte e resistente), identificati come appartenenti ad Homo sapiens neanderthalensis nel corso del 1998 dalla professoressa Marie Antoinette De Lumley (che ha riconfer¬ mato nelle scorse settimane il riconoscimento). Questi reperti cranici sono stati rinvenuti in strati risalenti ad una fase antica dell'ultima glaciazione del Wurm (Wurm 1) e sono cronologicamente databili ad un periodo compreso tra 80-70.000 anni fa. In realtà la presenza di bande di robusti e massicci cacciatori neanderthaliani era già nota da tempo nella caverna sanremese e in altri ripari del territorio ligureprovenzale, anche se è la prima volta che i ricercatori ne trovano una traccia diretta, isolandola dall'esame di un totale di 3500 reperti ossei animali raccolti. La De Lumley, inoltre, si sta occupando nel laboratorio parigino della precisa datazione di questi frammenti umani utilizzando i resti ossei animali rinvenuti assieme ai primi nello stesso sito di scavo. Si tratta del secondo ritrovamento di «Uomo di Neandertal» - dopo quello della Grotta delle Fate nel Finalese - in Liguria (su una dozzina di ritrovamenti in tutta la Penisola) ed è sicuramente il più completo dei due - come afferma Ricci, che tutela i reperti presso il Museo civico di Sanremo - anche se è stata scavata solo una parte molto ridòtta di tutto il giacimento della grotta e in futuro non è da escludere qualche altro ritrovamento. Ulisse Franciosi Un gruppo di ricercatori italiani, francesi e spagnoli ha ritrovato frammenti di ossa di un cranio Nella foto il cranio scoperto nel 1908 a Corrèze, in Francia, tipico dell'uomo del perìodo Wurmiano