MARE CON MOITESSIER di Dario Voltolini

MARE CON MOITESSIER MARE CON MOITESSIER //' «Tornata e VAlleanza» del grande navigatore superalappena «MobyDick» e «La scoperta della lentezza» di Sten Nadolny QUtPsspfcuèaslt i i UARTA e ultima tappa della regata Around Alone 1998-1999, da Punta del Este in Uruguay a Charleston, South Carolina, Usa. Un uomo solo al comando, potremmo dire prendendo in prestito una frase famosa da uno sport molto diverso come il ciclismo, ma anche un uomo solo all'inseguimento. Infatti è il nostro skipper Giovanni Soldini a veleggiare in testa, mantenendo sull'inseguitore Marc Thiercehn, iù di ili di Qg, l'unico altro concorrente rimasto in gara, più di quattrocento miglia di vantaggio. Siamo nella zona degli Alisci e Fila, il 60 piedi di Soldini, viaggia a circa 12 nodi di media. E' un'ottima situazione, anche se presto il nostro skipper dovrà affrontarne una molto diversa, poiché oltre il 20* parallelo si entra uvuna fascia .di grande instabilità, le cui condizioni .niare'iìhe^^ dunque degli amici Alisei per metterci in contatto con Giovanni Soldini, Lat: 014* 48' N - Long: 55'0T W, e di ii di libi di l discorrere insieme di libri, di lettura, e anche, naturalmente, di mare. Innanzitutto, Soldini è un buon lettore? «Ho il passo del buon lettore, ma non il tempo... Non ne ho quanto vorrei. In certe occasioni leggo molto, tuttavia vorrei dedicare alla lettura un tempo molto maggiore. Ci sono momenti in cui leggo continuamente. Anche durante questa regata c'è stato un perìodo in cui appena finito un libro ne cominciavo un altro. Ne ho letti sette di fila. Poi capita che le condizioni cambino, e allora si deve smettere. Nei mari del Sud, per esempio, leggere è quasi impossibile. Quando il mare ti lascia cinque minuti di pausa, è meglio mettersi subito a dormire. Chiediamo che ci parli di qualche libro che per lui è, o è stato, importante. «11 primo titolo che vorrei citare è Tornata e l'Alleanza, di Bernard Moitessier. E' un libro molto bello. E' soprattutto lo spirito con cui Moitessier ha affrontato la vita che è fondamentale. E lui in questo libro è riuscito a trasmetterlo. E' la sua visione del mondo, della vita, che io trovo giusta». «Ternata» è una parola polinesiana che significa «provare», «tentare». E' il nome che il grande navigatore diede alla sua nuova imbarcazione, dopo che un ciclone gli ebbe distrutto Joshua. E' in questi significati di «ramata» che Soldini trova la propria affinità con Moitessier? «Non mi sento affatto simile a Moitessier. Ci sono troppe differenze fra noi. Ma nonostante tutte le differenze, su certe questioni fondamentali mi trovo a pensarla esattamente come la pensava lui. Sulla vita, sull'essere al mondo. Sulle cose importanti. Non è solo sulla ricerca, o sul provare, che sento questa consonanza. E' qualcosa di più generale. Lo spirito in generale... quello che lui è riuscito a trasmettere con il suo libro». Un altro titolo importante? «Be', questo è obbligatorio: Moby Dick». In quel capolavoro c'è una grande sfida. La sfida di Soldini quale? «La stessa che c'è dentro Moby Dick. Ma non è solo questo, non è solo il conflitto, cioè non si tratta solo di Achab, ma anche di Ismaele. Ci sono quelle pagine iniziali, magnifiche... C'è quel magnetismo del mare, come se in fin dei conti non si potesse evitare di essere attirati dal mare. Il desiderio del mare è potente, quello è il punto di partenza di Moby Dick. E' il desiderio fisico di avvicinarsi all'acqua. Stare lontano dal mare significa provare sofferenza. Anche per me ò urgente- arrivare all'àcquuvcoW per- Ismaele, no? Quando dice che si imbarca ogni volta che comincia a vederci poco, a respirare male...». Fra il mare e la terraferma non c'è solo una differenza, ma addirittura un'opposizione? «Io, quando vivo in città, non mi sento per niente bene. Sono i tempi, ì ritmi della vita che non funzionano. Per me, almeno. Io mi rendo conto, in mare, della quantità di cose non necessarie che uno ha dentro la testa, nella vita quotidiana. Vivere in mare è vivere a contatto diretto con la naturai E questo significa soprattutto una cosa, cioè mettere il cervello a disposizione delle cose essenziali. Il mio cervello, quando sono «in mare, si confronta con le cose vere». Un terzo libro? «Ecco, un libro che racconta precisamente questa dimensione, di ritmo, di tempi: La scoperta della lentezza)). Lei è impegnato a vincere una gara, sta dando quattrocento miglia di distacco a «Somewhere», l'imbarcazione di Thiercelin.. Cosa intende lei per «lentezza»? «Quello che dicevo prima. E che Sten Nadolny nel suo libro sa raccontare molto bene. La lentezza, per me, significa prendersi il proprio tempo. Il tempo di pensare. La lentezza non è altro che il tempo giusto per fare le cose. Quando racconta di John Franklin, che a dieci anni era ancora cosi lento da non riuscire a giocare a pallone con gli altri bambini, e che poi ha scoperto il passaggio a NordOvest, uno dei più grandi esploratori della storia... bene, lì Nadolny racconta esattamente che cosa è la lentezza. E' il ritmo umano della <: rescita, del la maturazione. A me il tempo di pensare lo dà paradossalmente la regata». Un libro per concludere? «Narciso e Boccadoro di Hesse. E' il libro dell'adolescenza, non mi ha mai abbandonato». Salutiamo Soldini lasciandolo ai suoi alisei che prima di abbandonarlo avranno il tempo di portargli dalla Francia; la notizia che gli verrà assegnata la Legion d'Onore. Dario Voltolini

Luoghi citati: Charleston, Este, Francia, South Carolina, Uruguay, Usa