LE MIE DONNE SORELLE di Sergio Trombetta

LE MIE DONNE SORELLE Carla Frecci: regina dibatto, musa di poeti LE MIE DONNE SORELLE Camille Claudel, le russe Anna Ac/vriatova e Marina Cvetaeva Lou Salomé «interprete» dilbsen e l'influenza di Virginia Woolf ^^~*<«wj MS \ / ; |... n| «| I A ^*mm"^ i La le il siario d AULA Frecci incomincia a parlare dei suoi libri del cuore citando Alda Merini: «Il van- taggio di un grande poeta è di essere sordo al suono del diso- nore, ed alto è il suo metro di linguaggio nudo com'è nudo il suo corpo in amore. Spugna obliqua che si imbeve di tut to». Sono versi riportati sulla copertina di La volpe e il sipario della poetessa milanese. «Basta leggere quelle poche parole per restare schiantati. E' il messaggio più straordinario che possa ricevere un danzatore. E' un volume che non si allontana mai dal mio comodino da notte. E' li che tengo i libri che hanno segnato la mia vita, quelli da cui non riesco a separarmi, quelli che in qualche modo mi aprono mondi di donne in cui mi piace identificarmi, che sogno di portare in scena. Per esempio? Per esempio? «Anna Achmatova. Gli Incontri con Anna Achmatova di Lidja Cjukovskaja squarciano il velo sulla vita terribile vissuta dalla poetessa negli anni di Stalin. Sono affascinata dalle scrittrici, le intellettuali russe. Anna, ma anche Marina Cvetaeva, Lidija Zinoveva-Annibal». E magari sta pensando a uno spettacolo su queste donne? «Non lo nascondo. Resto affascinata da questi mondi del passato, densi di intelligenze e di passioni. Un altro libro che mi ha segnato molto è Rodin, di Bainer Maria Rilke sul grande scultore. Mi sento legata quasi da un affetto di sorella con Camille Claudel, che fu compagna di Rodin e le pagine di Rilke compendiano sensazioni e notizie che ho avuto modo di approfondire di recente quando ho lavorato con Maurice Béjart a l'«Heure exquise» tratto da Giorni felici di Beckett: ho avuto la fortuna di incontrare un'amica di Béjart, Anne Delbée, che ha scritto cose di straordinario interesse su Camille Claudel». Che cos'è un asse letterario Mosca-Parigi? «Volendo, si. Perchè sul mio comodino da notte non manca Festa mobile di Ernest Hemingway, che è un libro pieno di fascino dove si parla della Parigi mitica di Fitzgerald e Hemingway e Gertrud Stein e i grandi pittori. Per citare Hemingway stesso: "i bei tempi di Parigi quando eravamo molto poveri e molto felici"». Anche da questo ambiente vorrebbe trarre un balletto? «L'ho appena fatto, raccontando la vita di Ida Ru binstein. Ma ecco un altro personaggio che non posso dimenticare: Isabelle di Sinfonia Pastorale di André Gide. Una ragazza cieca, deforme che torna alla vita grazie a un prete giansenista, e che ritrova la sua sensibilità dall'ascolto della "Sinfonia Pastorale" di Beethoven. Ma è il senso di libertà assoluta, di totale assenza di schemi che emerge da II diavolo in corpo di Raymond Radiguet che mi ha estremamente influenzata sin dagli anni giovanili. Così come da anni mi accompagnano gli scritti di Virginia Woolf». Fra i tanti volumi che non abbandona ce n'ò uno speciale che la riguarda. «Certo è le Le muse di Montale. Gallerie di occasioni femminili nella poesia montaliana di Giusy Baldissone». Si sa ohe un'amicizia stretta l'ha legata al poeta: Montale nutriva nei suo confronti una profonda ammirazione. «SI, ci sono anch'io fra le muse del poeta, nella parte del libro dove si parla del le persone che hanno avuto con lui un lungo rapporto in un preciso momento storico, una trentina di anni fa. Era un legame, oserei dire, quotidiano che andava dalla colazione al mattino all'ultimo saluto della la buona notte. E' stato un momento magico». Era ai mare o a Milano? «Al mare, a Forte dei Marmi. Sono stati periodi magici le estati trascorse a Forte in compagnia di Montale. Eravamo ospiti entrambi dei Contini Bonaccossi. E il periodo più bello è stato quando aspettavo mio figlio Francesco e Montale scrìsse Per Carla la danzatrice stanca». Ma in questa galleria manca Lou Andreas Salomé. «No che non manca: è l'autrice di Figure di donne. Il sottotitolo spiega tutto: Le figure femminili nei sei drammi familiari di Ib- sen. Cioè la prima grande donna del '900 che analizza la drammaturgia che è alla base di tutte le problematiche femminili di questo secolo. Figure viste dall'interno e che in buona parte sono state portate in scena per la prima volta in Italia da Eleonora Duse, l'antesignana di tutto il teatro moderno italiano: Casa di bambola. Spettri, La donna del mare, E non mancano Anitra selvatica e Hedda Gabler. E' un libro da consigliare a tutte le donne». Ma ci sarà un libro scrìtto al maschile, non solo dal punto di vista dell'autore, nel suo scaffale del cuore. «Certo. Il Diario di Nizhinskij nella edizione recente non censurata dalla moglie Romola de Pulsici, che in italiano non mi risulta che sia ancora stato pubblicato. Ci sono dei brani mistici, folli in cui Nizhinskij sostiene di essere Dio. Sono vere e proprie uriche futuriste, stupende, che ci permettono di fare piena luce sul mondo di quel danzatore "folle di Dio", secondo un'espressione russa, che a nessuno si attaglia meglio che al grande Vazlav». Sergio Trombetta (f & Il mio periodo più belbju quando ispirai Montale die scrisse per me «Coihkdanzatrke stanca» p £

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Italia, Milano, Mosca, Parigi