GLI SCRITTORI DIMENTICANO IL PAESAGGIO PAVESE E' L'ECCEZIONE

GLI SCRITTORI DIMENTICANO IL PAESAGGIO PAVESE E' L'ECCEZIONE Maria Corti GLI SCRITTORI DIMENTICANO IL PAESAGGIO PAVESE E' L'ECCEZIONE ■ L paesaggio nella letteratura italiana? Una vera rarità, ■ almeno, per come lo intende l'ottantaquattrenne scrittrice e saggista Maria Corti, che ha celebrato l'ambiente naturale e l'Etna con il suo ultimo libro, Catasto magico (Einaudi). «Ci sono due modi di descrivere lo scenario della natura», osserva la Corti. «Si può trattarlo come il fondale di un racconto o di una lirica e questo è l'approccio più tradizionale, adottato da grandi scrittori come Giacomo Leopardi, Giovanni Verga, Giovanni Pascoli, Gesualdo Bufallno, Stefano D'Arrigo, per i quali il paesaggio è fondamentale, si intreccia con le situazioni e i temi affrontati. Ma non è il perno, l'elemento centrale. Mettersi invece faccia a faccia con l'ambiente, trattandolo come un protagonista del racconto, farne un vero e proprio personaggio: è un altro modo di porsi. Ed è la scelta con cui ho ripercorso tutte le tappe dell'immaginario che circonda il favoloso vulcano del mio libro». • Gli scrittori italiani raramente si sono cimentati in questa difficile impresa di portare II paesaggio ad essere fulcro del racconto. Come mai? «In Italia non c'è mai stato un culto della natura pari a quello che hanno avuto altre civiltà ed altre nazioni. E poi si è legati ad un'idea di romanzo ormai superata, come ha ben detto Kundera, con la mania di raccontare tradimenti, gelosia, sesso. Un'eccezione è Danubio di Claudio Magris, che ricostruisce le culture e le civiltà che si sono sviluppate nelle regioni toccate dal fiume. Esistono anche alcuni narratori che comunque hanno mostrato una spiccata sensibilità per questo argomento, come Giorgio Manganelli nella Palude definitiva, Beppe Fenoglio, Italo Calvino nelle Cosmicomiche. Elio Vittorini, per il quale la descrizione del viaggio e del paesaggio vanno a braccetto, Cesare Pavese il cui culto per le Langhe è assolutamente dominante». Un incontro, quello con ta natura, assicura la scrittrice che più volte all'anno scende da Milano e raggiunge il «suo» vulcano, che non si gioca a tavolino, consultando guide turistiche o manuali, ma si sperimenta direttamente e di persona in una panica full immersion. Maria Corti al dibattito di domenica delle ore 15,30 Quale paesaggio nel libri? con Roberto Cicala, G. Baldissone, Gianluigi Beccaria, G. Bertone, Francesco Biamonti e Vincenzo Consolo

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