Giurato Cronenberg

Giurato Cronenberg Giurato Cronenberg «Una bella esperienza non la rifarò mai più» CANNES m ss David Cronenberg Dice David Cronenberg, il regista canadese: «Per me, dieci anni fa, essere presidente della giuria a Cannes sarebbe stato impensabile: ma i miei film, a lungo emarginati, sono ormai al centro dell'attenzione. Non sono stato sempre d'accordo con l'idea di premiare opere d'arte, e questa esperienza non si ripeterà mai più». Oltre che dal presidente Cronenberg, la giuria è composta da: Dominique Blanc, attrice francese; Doris Dòme, regista tedesca; Jeff Goldblum, attore-regista americano, Barbara Hendricks, cantante americana; Holly Hunter, attrice americana; George Miller, regista australiano; Maurizio Nichel ti, regista-attore italiano; Va smina Reza, autrice e regista teatrale francese; André Tóchiné, regista francese. Una giuria che, come sempre, ha suscitato qualche protesta (troppi irancesi, troppi americani...). Ma a intimorire i registi in concorso è soprattutto la personalità di quel presidente del quale Martin Scorsrse disse: «Soltanto l'idea di incontrare David Cronenberg mi fa paura, tanto i suoi film sono spaventevoli», rimanendo poi infinitamente sorpreso nello scoprire «anziché un folle, un tipo che somiglia a un ginecologo di Beverly Hills». I modi posati, la cortesia paziente, la calma da bravo insegnante di Cronenberg sono persino destabilizzanti, dice André S. Labarthe, «il personaggio pare in assoluta contraddizione con i suoi film». Cinquantasei anni, figlio di un giornalista specializzato in filatelia e di una pianista, cresciuto nelle dissimulazioni ipocrite della «generazione Eisenhower», studente di scienze e poi di letteratura all'Università di Toronto, scrittore di racconti e autore di documentari, Cronenberg ha diretto nel 1974 il suo primo film «Demoni sotto la pelle», con la diva dell'horror Barbara Steele come protagonista, girato in un condominio popolare di Montreal dove allora abitava. Era una storia di contagio e d'invasione del corpo umano da parte di parassiti creati da uno scienziato pazzo, capaci di liberare la libido degli individui e di trasformarli in ossessi sessuali. Finanziato dalla Cinepix, una società produttrice specializzata nel genere erotico, il film venne distribuito in Canada e negli Stati Uniti con titoli diversi: «Brividi», «L'orgia dei parassiti sanguinari», «I parassiti assassini», il più pertinente «Essi vengono dall'interno»: non ebbe gran successo ma bastò a far uscire per sempre Cronenberg dal negozio di dischi dove lavorava come commesso. Da allora il regista ha seguitato a mettere in scena magnificamente la propria attrazione oscura e affascinata per i corpi, per le loro muta /.ioni, alterazioni o deformazioni, per gli innesti metallici o tecnologici che possono subire trasformandosi in cyborg, uomini e donne artificiali dai poteri speciali. Gli incubi del suo cinema contrastano con «il modo di vita abbastanza borghese» che conduce a Toronto con i suoi, collezionando automobili sportive, guardando la boxe alla tv, tentando di fare l'attore: ha interpretato una parte di ginecologo nel suo «La mosca», uno psichiatra folle in «Canal» di Clivo Barker. E' un cineasta che non ha nulla di accomodante, di medio, di tollerante o compromissorio: il festival comincia appena, ma già da mesi si ripete l'ansioso interrogativo degli autori in gara «Come potrà il mio film piacere a Cronenberg?». [1. t. ] m ss David Cronenberg

Luoghi citati: Canada, Cannes, Stati Uniti