Jacob: più arie, meno feste

Jacob: più arie, meno feste Jacob: più arie, meno feste «Per voi italiani è un anno magro mancano opere che possano viaggiare» riqssc CANNES «Il cinema non è mai riuscito a fermare la guerra», conviene Gilles Jacob, direttore, per la venti tre esima volta, del Festival di Cannes. «Ma non può certo ignorarla». Ed è per questo che stasera, l'inaugurazione della kermesse cinematografica più importante del mondo sarà «moderatamente» festosa, in linea con un'edizione concentrata sull'oggetto film e meno incline del solito a feste, celebrazioni, eventi speciali. Sulla scalinata rossa del Palais ci saranno il regista e gli interpreti del «Barbiere di Siberia», Nikita Mikhalkov insieme con Julia Ormond e Oleg Menshikov; l'attrice inglese Kristin Scott-Thomas, padrona di casa nelle serate di apertura e chiusura del festival; la diva Fave Duna- way, protagonista di un omaggio che prevede la proiezione di «Bonnie e Clyde»; la squadra della giuria guidata da David Cronenberg. Il tutto sotto la sorveglianza d'una polizia particolarmente attenta, dopo che ieri è stata trovato un ordigno esplosivo, 500 grammi di plastico nascosti in una borsa. L'attentato non è stato rivendicato e si ignora se sia in qualche modo collegato agli altri verificatisi nelle ultime ore in Corsica e nel Sud della Francia. «Quest'anno», spiega Jacob, «non promuoveremo manifestazioni che non siano in diretto contatto con il cinema». Non sono nemmeno previste serate benefiche per le vittime della guerra perché, dice Jacob, «non vogliamo cadere nell'ipocrisia». Quest'anno l'Italia è poco presen¬ te nel programma, ma non certo a causa di oscure trame o, come qua!-, cuno ha già insinuato, di vendette trasversali contro un Paese già plurivincitore agli ultimi Oscar: «Da quando dirigo questo festival», spiega Jacob, «l'Italia non è mai stata assente dal cartellone, cosa che è invt'ce accaduta ad altri Paesi, furiosi perché per anni non hanno preso parte alla rassegna. Abbiamo visionato, i miei collaboratori ed io, oltre 40 pellicole italiane e mi è sembrato che per il vostro cinema questa sia un'annata magra. Non perché manchino i talenti ma perché gli autori debbono riuscire a fare film in grado di viaggiare nel mondo, film che riflettano l'animo italiano, di qualunque tipo e parte, purché sia sincero». E comunque, anche nel quadro di un cinema in difficoltà, Jacob ha trovato e amato due opere importanti: «La balia» di Marco Bellocchio, unico film italiano in gara e «La leggenda del pianista sull'Oceano» di Giuseppe Torna tore che, a causa della querelle sui tagli chiesti all'autore dalla New Line, distributrice nel mondo della pellicola, «non era pronto in tempo», (f. ci In alto, Julia Ormond e Oleg Menshikov In una scena del «Barbiere di Siberia» di Nikita Mikhalkov. che apre questa sera la 52* edizione del Festival di Cannes

Persone citate: David Cronenberg, Gilles Jacob, Julia Ormond, Kristin Scott-thomas, Marco Bellocchio, Nikita Mikhalkov, Oleg Menshikov

Luoghi citati: Cannes, Francia, Italia, Siberia