Meccanica 150 mila in piana per SI contratto di Gian Carlo Fossi

Meccanica 150 mila in piana per SI contratto I sindacati: il nodo principale da risolvere è l'orario di lavoro. I Ds: deve intervenire il governo Meccanica 150 mila in piana per SI contratto Venerdì a Roma la protesta: «Il Patto di Natale va rispettato» Gian Carlo Fossi ROMA . A distanza di due anni 150 mila metalmeccanici tornano in piazza, venerdì, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale ed invocare il rispetto del «patto di Natale» pienamente compatibile, a loro avviso, con la piattaforma sindacale. Uno sforzo organizzativo imponente a conferma dell'impegno forte dell'intera categoria per cercare di arrivare ad una ragionevole soluzione: 21 treni speciali, 1815 pullman, perfino una nave dalla Sardegna. Arriveranno in forze da ogni parte d'Italia, più di 10 mila soltanto dalla Campania che con la massiccia partecipazione vuole sottolineare anche l'urgenza di creare almeno 750 mila posti di lavoro. In piazza San Giovanni i comizi saranno tenuti dal segretario generale della Fiom-Cgil Claudio Sabat¬ ini, dal leader della Fim-Cisl Giorgio Caprioli e dal segretario generale della Uil Pietro Larizza. «E' una manifestazione sindacale - precisa Sabattini - contro Confindustria e Fcdermcccanica che non vogliono fare il contratto. Riguarda però anche il governo come componente essenziale per risolvere la vertenza». Uno dei nodi principali, ribadisce, resta l'orario: «Per noi la riduzione è indispensabile per faro il contratto». Se non si parla di questa materia, aggiunge il segretario generale della Uilm Luigi Angeletti, «ci si incammina rapidamente verso la messa in discussione del patto sociale: il governo non può fare solo l'arbitro». Insiste Sabattini: «In gioco c'è tutto il quadro concertativo, perchè in caso di una risposta negativa sulla riduzione dell'orario di lavoro, il patto sociale viene violato su un punto mol¬ to importante e viene messo in discussione nel complesso». Ed ancora Caprioli: «Non si deve essere prigionieri delle parole: il governo non è un mero arbitro della gara, ma deve spendere sul tavolo dei metalmeccanici il peso politico che ha dedicato al patto di Natale». A fianco dei metalmeccanici in lotta si schierano ufficialmente i Democratici di Sinistra. «Siamo impegnati - afferma un comunicato della segretaria nazionale - a porre con forza l'esigenza del rinnovo contrattuale nelle sedi parlamentari e a sostenere l'azione del governo in questa direzione. Far crescere la tensione sociale finirebbe per mettere in discussione il patto sociale e questo sarebbe sbagliato e contrario agli interessi del Paese». Alza il tiro Pietro Folena, coordinatore della segreteria del partito: «La posizione assunta da Fedemeccanica è inaccetta¬ bile. Sosteniamo pienamente la mediazione del governo e aderiamo alla manifestazione nazionale del 14 maggio». Intanto, dietro le quinte, le «diplomazie» sono al lavoro. Dopo il nulla di fatto dell'ultimo incontro, il ministro del lavoro Antonio Bassolino ha avviato una serie di contatti separati e riservati per cercare di individuare la possibilità di un punto di incontro fra le posizioni delle parti ancora molto distanti. E, ovviamente, al centro della sua attenzione ò il nodo dell'orario di lavoro, per la cui soluzione è deciso a fare anche uno sforzo finanziario consistente: 1000 miliardi da destinare alle imprese che accettino di imboccare la strada della riduzione contrattata. Sarà necessario ricorrere a nuove tasse? Bassolino: «Assolutamente no, possiamo trovarli senza gravare sul contribuente».

Persone citate: Antonio Bassolino, Bassolino, Caprioli, Claudio Sabat, Giorgio Caprioli, Luigi Angeletti, Pietro Folena, Pietro Larizza, Sabattini

Luoghi citati: Campania, Italia, Roma, Sardegna