Di Pietro: arbitro terzo, meglio se donna. I Verdi per Maria Falcone L'ex presidente Leone: non lo rifarei. De Gasperi rifiutò due volte

Di Pietro: arbitro terzo, meglio se donna. I Verdi per Maria Falcone L'ex presidente Leone: non lo rifarei. De Gasperi rifiutò due volte TACCUINO DEL QUIRINALE Di Pietro: arbitro terzo, meglio se donna. I Verdi per Maria Falcone L'ex presidente Leone: non lo rifarei. De Gasperi rifiutò due volte VERTICI iOiaWO PS. Emma Bonino ha incontrato ieri i capigruppo di Camera e Sonato dei Ds, Fabio Mussi e Cesare Salvi. Al termine, lei stessa ha spiegato che è stato apprezzato il metodo che ha portato alla sua candidatura. Quanto all'eventualità di una donna al Quirinale, Bonino ha detto: «Non conta soltanto il dato del sesso, ma contano anello i contenuti». M PiETRO: UNA DONNA. «La voglia degli italiani, o anche mia, di avere una donna a Capo dello Stato dipende molto dal fatto che tutti cerchiamo ima personalità che rappresenti il "nuovo" in politica». Cosi scrive Antonio Di Piotro, nella sua rubrica su «Oggi», criticando il «modo» in cui viene ricorcato il futuro Presidente: «L'individuazione del candidato ideale por gli italiani non avviene attraverso una discussione tra coloro che devono eleggerlo: parlamontari e grandi elettori, così dice la Costituzione italiana...sono le segreterie doi partiti cho decidono, in base ad una logica puramonte partitocratica». Secondo Antonio Di Pietro, il nuovo Capo dello Stato «si dovrà distinguere per la sua indipendenza ed estraneità. Se poi sarà anclie donna, meglio. Solo così potrà essere T'arbitro terzo" di cui oggi il nostro Paese ha bisogno». DA 50 ANNI «SBANDI EIETTORI». Cinque dei 1010 «grandi elettori» vantano un record personale: hanno partecipato dal 1946 a oggi a tutte le riunioni delle Camere per eleggere il presidente della Repubblica. D primato spetta ai senatori a vita Amintore Fanfani e Giovanni Leone, entrambi novantenni, a Paolo Emilio Taviani, 87 anni, a Giulio Andreottl, 80 anni, e Nilde lotti, 79 anni. CAMERA «INTASATA», PERSOHAIE M H- KL La Camera si prepara ad affrontare, per l'elezione del Presidente della Repubblica, il «peso» di oltre 2 mila persone: mille e dieci grandi elettori, circa 350 giornalisti, più i dipendenti. Il segretario generalo Mauro Zampini, dunque, ha invita- to il pedonalo non impegnato direttamente, 14 servizi e uffici su un totale di 25, a usufruire delle ferie da giovedì fino a elozione avvenuta. INTESTA. Il 42% degli italiani vorrebbe Emma Bonino come Presidente della Repubblica: a sostenerlo è un sondaggio pubblicati) dal settimanale «Oggi». Al secondo posto, il ministro dell'Economia Ciampi (15% delle preferenze), cho precede Scalfaro (12%). Fra i politici vince Fini i24%) davanti a D'Alema (14%) e a Berlusconi (13%). NMtAOi MBOIVAMO FANFANI. Pietro Ingrao, esponente «storico» del comunismo italiano, ricorda cho, nel dicembre 1964, per l'elezione del Presidente successore di Segni, il pei preferiva Amintore Fanfani a Giuseppe Saragat, tanto che sostenne per varie votazioni la candidatura del leader democristiano. «A quell'epoca era l'uomo cattolico che aveva fatto l'apertura del centrosinistra e il Pei aveva un'attenzione particolare per la sinistra cattolica, a cui era legato Giorgio La Pira, e tramite di lui, lo stesso Fanfani». Ingrao ricorda, inoltre, che nel 1971, il Pei puntava su Aldo Moro: «Ma la De gli preferì Giovanni Leone». Leone non avrebbe «mai accettato» di fare il presidente della Repubblica. Fu eletto al Quirinale nel dicembre 1971 e si dimise il 15 giugno '78 in seguito alla campagna giornalistica de «L'Espresso» e di Camilla Cederne, autrice del pamphlet «Giovanni Leone. La carriera di un presidente», pubblicato da Feltrinelli. «Ho avuto così tanti ingiusti attacchi - ha detto Leone • da farmi guardare al passato con delusione, dopo che ho dato tutto quello che potevo dare della mia esperienza di giurista e politico per il bene del Paese». I VHM PER MARIA MUORI Mauro Paissan e Maurizio Pieroni proporranno all' assemblea dei «grandi elettori» Verdi di votare per Maria Falcone quale candidata alla presidenza della Repubblica; «Una donna - dicono i due parlamentari - in prima linea nelle battaglie contro la mafia e la corruzione, per una società più giusta e più pulita». ». «De Gasperi rifiutò due volte il Quirinale dicendo che non intendeva andare in pensione. Leone è stato l'unico Presidente eletto solo dalla maggioranza. Segni venne eletto, nella votazione segreta, anche dalla corrente di Lelio Basso, come figura antifascista». Il senatore a vita Paolo Emilio Taviani, testimone privilegiato dall'alto dei suoi quasi no vant'anni e degli incarichi ricoperti nella De e nei governi, ricorda tutte le presidenziali in Italia. «Prima che si pensasse a De Nicola, nel giugno 1948, De Gasperi, - rammenta Taviani - venne informalmente proposto da amici e poi formalmente da Togliatti e Nen ni. Allora mi disse che non aveva al cuna intenzione di andare in pensione. Dopo De Nicola, arrivò Einaudi, un ottimo Presidente, silenzioso». «De Nicola venne eletto da tutti - prosegue -, Gronchi da maggioranza e minoranza, come Sara gat, Pertini, Cossiga. Segni fu eletto dalla sola maggioranza, ma nel se greto ebbe voti anche dall'opposizione. Fu Leone l'unico eletto sol' tanto dalla maggioranza», [r. L] Maria Falcone e l'ex Capo dello Stato Giovanni Leone U0N& «TROPPI AMAREZZE». «Con l'amara esperienza» passata, Giovanni

Luoghi citati: Feltrinelli, Italia