L'Apocalisse? E' in busta chiusa di Filippo Ceccarelli

L'Apocalisse? E' in busta chiusa Nel giorno del caos e degli incontri a vuoto è partito anche il grande gioco delle scommesse L'Apocalisse? E' in busta chiusa Previsioni, tra Financial Times e mago Otelma ■ir, !»M*-W f*VPI* fa Filippo Ceccarelli roma""' E' dunque partito il grande gioco dell'Apocalisse, la fine del mondo in busta chiusa... Nel giorno del caos e dell'inconcludenza, del brulichio e degli incontri a vuoto, delle oscure manovre e della più minacciosa estraneità rispetto a quanto va apparecchiandosi dentro il Palazzo in vista dell'elezione presidenziale, si segnalano due piccoli grandi eventi che solo in apparenza paiono slegati tra loro. Un articolo di giornale, catastrofico nella sua plausibilità; e una specie di scommessa che, dopo il vano incontro con i ds, Gianfranco Fini, o meglio, anche Gianfranco Firn ha voluto mettere in scena ai tavolini all'aperto di un bar, per la gioia sua e dei giornalisti. E' un giochetto, questo del pronostico presidenziale in busta chiusa, che sa di lieve e «simpatico» intrattenimento televisivo; e forse va anche inteso come una sorla di vezzo vagamente narcisistico a riprova delle proprie pregiudiziali capacità divinatorie. Fatto sta che il pronostico meta-sportivo sul presidente da parte di chi in teoria dovrebbe eleggerlo sta dilagando. Prima del leader di An l'ha fatto Cossiga (la busta è stata consegnata a uno studente del collegio Borromeo di Pavia); e prima di Cossiga, Marini (busta in custodia dell'anchorman Pispoli). Insomma, i grandi elettori si divertono come tanti maghi Otelmi cercando di azzeccare il nome del vincitore di Sanremo. I lettori italiani del Financial Tirnes, invece, almeno ieri non si sono divertiti per niente. Il più prestigioso quotidiano economico del mondo anglo-sassone, quello che con qualche provinciale ingenuità si potrebbe qualificare come vicino ai veri «poteri forti» dell'establishment finanziario, ha offerto infatti ai suoi lettori una lettura molto brutale della vigilia quirinalizia. L'elezione come «un evento misterioso» e «irreale», vissuto dall'opinione pubblica come «oscuro meccanismo» caratterizzato dai «giochi ?jHr„ di potere di una classe politica introversa». La gente starebbe con la Bonino, se potesse, ma gli uomini dei partiti fanno finta di niente. Tra loro e il popolo si va scavando «un crescente abisso». E le riforme è meglio che gli italiani se le scordino. Questo ameno quadretto qualche effetto deve averlo anche procurato. Così, nelle pieghe delle dichiarazioni di giornata, o sullo sfondo del normale vaniloquio, è parso di cogliere qui e là qualche segno di inquietudine. Veltroni ha accennato allo «stato d'animo del Paese»; il popolare Franceschini ha evocato il pericolo di «un Parlamento che non sa decidere»; Casini ha delineato possibili «comportamenti irresponsabili» che potrebbero portare alla «sconfitta della politica»; Rebuffa, cossighiano, che è un tecnico, ha scongiurato che questa sia l'ultima volta in cui il Capo dello Stato venga eletto in Parlamento in tal modo (anche se, per la verità, già nel 1992 si levarono auspici del genere, regolarmente disattesi). Nel frattempo, per i molti che a Montecitorio, presi dai veti e dai contro-veti, dalla durata dell'in- contro con Veltroni e dalla questione di dove tenere il vertice di domani, se qui o lì, se sopra o sotto, se dai bianchi, dai rossi o dai verdi, ecco, per i molti che se n'erano scordati ci sarebbe pure il problemino della guerra, dei bombardamenti, dei profughi, dei rapporti con gli alleati. Ebbene, in questa atmosfera niente affatto giocosa, da un caffè di via della Scrofa, a gentile richiesta, il leader di An ha risposto: «Ci devo pensare un attimo, ma non è difficile». E dopo essersi guardato attorno per essere sicuro che nessuno dei giornalisti presenti potesse spiarlo, «con pochi tratti sicuri come ha informato un'agenzia • ha vergato il 'nome'». Ha quindi chiuso e controfirmato la busta, prima di consegnarla alla proprietaria del bar: «La tenga lei, signora. Tornerò il giorno dopo l'elezione a riprenderla personalmente, insieme a qualcuno di questi amici». A scanso di equivoci, prolungando lo show, ha comunque chiarito: «Non c'è solo la mia previsione per il Quirinale, ma anche quella sullo scudetto». Quest'ultima precisazione ha definitivamente chiarito, anche ai lettori del Financial Times, con quale spessore culturale e stato d'animo i grandi elettori vivono gli imminenti scrutini presidenziali. La lieta Apocalisse è dunque rinviata, il Quirinale è la prosecuzione del calcio con altri mezzi (ora e sempre Forza Roma). Un articolo del giornale inglese ipotizza un «crescente abisso» tra politici e Paese che è schiacciato dai «giochi di potere» Al tavolo di un bar Fini ha scritto su un fòglio chi vincerà il Colle e lo scudetto I QUANDI ELETTORI Sono 1010 (314 senatori, 628 deputati, 58 delegati regionali, 10 senatori o vita). IV prassi i presidenti delle assemblée non votano mo contribuiscono ella determinazione del quorum. E' necessaria uno maggioranza dei due terzi (674 voti) nei primi tre scrutini (domani alle 9 e alle 16, venerdì alle 9), della metà più uno degli aventi diritto (506 voti) dal quarto scrutinio in poi (sabato alle 16) ©M MMIIRAMINfl La maggioranza: 562 L'opposizione: 430 (332 Polo) imm ten ItaW Mi Sotfe ten bgM Ml OS 101 1*4 14 883 PRC 3 18 1 17 m, n «• • iff uoa m »• * ai UDEUR 11 19 8 83 FORZA ITALIA «l 108 18 101 RI-COSSIG 13 IS 31 AN 40 SO 8 187 VERDI 14 IS 1 30 CCD 11 14 3 » PDCI 0 21 8 88 PATTO SEGNI « « DEMOCRATIC! 3 81 1 37 SGARBI 1 1 SDI 3 9 8 14 REPUB8LICANI ■ 0 0 MIM.UNG. 4 4 N 10 I Grondi elettori senza casacca: 4 senatori a vita non iscritti ad alcun gruppo (Agnelli, Cossiga, Leone e Valiani); 5 fuoriusciti dalla Lega, dopo la frattura della Ligo Veneta (due senatori, Manfroi e Serena e tre deputati, Gambate, Grugnetti, Signorini); 5 «anotori: Caruso (Ms-Fiamma), Gubert, Miglio, Milio (Listo Pannello) e Rigo; 4 deputati: Cito, Leone Delfino, Malovencla, fisapia. VALLE D'AOSTA Dino Viario (UVJ - PIEMONTE Enzo Ghigo (F Morto Minervini (Art) - Andrea Foco (Ds) • LOMBARDIA Mario Scotti (Cedi - Roberto Formigoni (FI) - Massimo Zonetlo (Lego) VENETO Giancarlo Galan (FI) - Bruno Cartella (An)- Margherita Miotto (Ppi) - LIGURIA Giancarlo Mori (Ppi) - Graziano Mazzarelio (Ds) - Gianni Plinio (An) - TRENTINO Mauro Leveghi («odaldcmoaotici) - Siegfried Metsner jSVP) - Giacomo Santini (FI' - FRIULI Roberto Antoniono (FI-Ccd-Fdc) • Viviana Londero (Lega, • Giorgio Baiutti (Sdi-Verdi) - EMILIA ROMAGNA Vasco Errar,. (Ds) - Luigi Gilfi (Ppi) - Adalberto Bolboni (An) - TOSCANA Vannino Chrti (Ds) - Angelo Passaleva (Ppi) - Denis Verdini (FI) - UMBRIA Bruno Bracciante (Ds) - Gianpiero Bocci (Ppi)- Riccardo Pongelli D'Andrea (Ds) - Elda Fainello (Ppi) - Mario Amicone (Ccd) - MOUSE Antonio D'Ambrosio (Ds) - Italo Di Sabato (Prc) • Massimo Torroco (An) - CAMPANIA Franco Massimo Lcnocito (Ds) • Concetta De Vitto (Udr) - Antonio Rastrelli (An) - PUGLIA Salvatore Distaso (Polo) - Giovanni Copertino (tea) - Carmine Dipiefrangeto (Ds) BASILICATA Domenico Marosclo (Ds) - Egidio Mitidie.T (Ppi) • Gianfranco Blasi (FI) - CALABRIA Giuseppe Bovo (Ds) - Pasqualino Perfetti (Udr) • Giovanbattista Caligiuri (FI) - SICILIA Angelo Capodicasa (Ds) - Vincenzo Leanza (Udeur) - Nicola Cristoldi (An) - SARDEGNA Gian Mario Selis (Ppi) - Federico Palomba (Progressisti) - Pietro Pittalis (FI) ■ir, !»M*-W f*VPfi ZfSJZitrt-****™* I* fa SS Sii? i ?jHr«5ist««xtr-"^ forassi »«j „ t... j »*< ^^^Srm^vif^ ,k*>* **** m Qui sopra II ritaglio del Financial Times di Ieri A destra il presidente di An Gianfranco Fini al bar, il Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro e il mago Otelma