Barocco, l'orgoglio del potere
Barocco, l'orgoglio del potere Oltre 400 opere da 150 musei: una grande mostra di Palazzo Grassi a Torino per B ll dl cent'anni della Fiat Barocco, l'orgoglio del potere lo stile «laico» che ha unito l'Europa Guido Curio TORINO DNA rassegna straordinaria, con oltre 400 opere provenienti da 150 musei e collezioni private di sedici nazioni: è la grande mostra dedicata ai «Trionfi del Barocco - Architettura in Europa tra il 1600 e il 1750», che dal 4 luglio al 7 novembre sarà allestita da Palazzo Grassi nella juvarriana Palazzina di Caccia di Stupinigi, prima di volare a Montreal (dal 9 dicembre 1999 al 9 aprile 2000), alla National Gallery of Art di Washington (dal 21 maggio al 9 ottobre 2000) e infine al Musèo des Beaux-Arts di Marsiglia (dal 17 novembre 2000 al 4 marzo 2001). L'esposizione è l'evento clou tra le molte iniziative che festeggiano il primo centenario della Fiat, della quale il veneziano Palazzo Grassi (che domenica chiuderà la mostra dei Maya con il record di quasi 700 mila visitatori) è la più importante emanazione culturale. Curatore della mostra è lo statunitense Henry Millon, fra i maggiori esperti mondiali di architettura rinascimentale e barocca, dal 1979 direttore del Centro Studi per le arti visive del National Gallery di Washington e «visiting professor» al Mit di Boston. Millon ha ideato un percorso espositivo che si snoda attraverso una trentina di sale non tanto cronologicamente, bensì per sezioni tematiche, e che costituisce l'ideale proseguimento della mostra dedicata alla «Architettura del Rinascimento», allestita tra il 1994 e il 1995 prima a Palazzo Grassi e quindi a Washinton, Parigi e Berlino. Come già era avvenuto in quell'occasione, la gran parte delle opere esposte è costituita da rarissimi «modelli» architettonici d'epoca, ricostruzioni in scala di chiese, palazzi e persino di mulini a vento, realizzati il più delle volte in legno da esperti falegnami allo scopo di presentare al committente, ma anche alla manovalanza, un convincente «plastico» del futuro edificio., Dopo le prime due sezioni introduttive, dedicate ai padri fondatori dell'architettura barocca (con i modelli dei principali capolavori realizzati a Roma dà Bernini, Borromini, Pietro da Cortona, e a Torino da Gua¬ rino Guarini) la mostra affronta nella terza parte «di tema della Residenza». Qui, in dieci sale, si susseguono gigantesche maquettes di tutu i più importanti palazzi reali europei settecenteschi, dal Cremlino alla reggia di Caserta, al castello di Rivoli, incompiuta Versailles sabauda progettata da Filippo Juvarra, senza dimenticare a Monaco di Baviera il Nymphenburg, raffigurato in una veduta di Bernardo Bellotto. «Gli interni rococò» di (meste residenze nobiliari si possono ammirare nella quarta sezione, dove sono esposte zuppiere d'argento, un centrotavola in forma di pagoda, candelieri e una consolle disegnata da Juvarra. E' un mondo sontuoso, appassionato di «Feste Memorabili», documentate dagli scenografici modelli del teatro di Bologna della quinta sezione. Risulterà chiaro, a questo punto, come il barocco da arte della Controriforma romana (così la definì Giulio Carlo Argan), sia diventato progressivamente uno stile laico. Prova ne sia la nascita di nuove tipologie architettoniche, come il municipio di Amsterdam, la Biblioteca Marucel- liana di Firenze, l'osservatorio astronomico di Kremsmunster in Austria, il mulino di Edam, il faro di Kronstadt in Russia, i porti di Livorno, Messina, Bordeaux e l'ospedale della Royal Navy a Greenwich, tutte in mostra nella sesta sezione. La mostra evidenzia come il barocco sia stato il primo linguaggio artistico di portata europea, tanto da configurare, in chiave estetica, la premessa a una idea unitaria di Europa, i cui confini spaziano dalla Russia alla Francia, dalla Sicilia tino a Torino. E qui con Guarini e Juvarra si afferma la specificità piemontese del barocco. Umberto Eco, che ha partecipato alla presentazione della mostra, ha definito questa variante «pudica» nel confronto con il barocco romano «che spalanca le gambe come nel colonnato di San Pietro progettato da Bernini» e con d'impudico barocco bavarese e di San Pietroburgo». Eco ha concluso il suo intervento osservando che «la natura sghimbescia delle nuove orbite planetarie scoperte dagli astronomi del '600 potrebbe aver influenzato le ellissi tanto presenti nell'architettura barocca». ra di Palazzo Grassi a Torino per o del potere unito l'Europa vatorio astroter in Austria, faro di Kronrti di Livorno, ospedale della wich, tutte in one. a come il bamo linguaggio opea, tanto da e estetica, la nitaria di Eunel colonnato di San Pietro progettato da Bernini» e con d'impudico barocco bavarese e di San Pietroburgo». Eco ha concluso il suo intervento osservando che «la natura sghimbescia delle nuove orbite planetarie scoperte dagli astronomi del '600 potrebbe aver influenzato le ellissi tanto presenti nell'architettura barocca». cent'anni della Fiat mvé-ì Dal Cremlino alla Reggdi Caserta, esposti rari modellini di legno con i capolavori di Bernini, Borromini eJuvarra ese» ganza civili» Il modellinolegno della chiesa di StMartin-in-thFields. WestminsteLondra, 172La mostra dStupinigi metterà a confronto aspetti divedel barocco europeo: dprimo '600 metà 700 Il modellino in legno della chiesa di St. Martin-in-the Fields. Westminster, Londra, 1721. La mostra di Stupinigi metterà a confronto aspetti diversi del barocco europeo: dal primo '600 a metà 700 Dal Cremlino alla Reggia di Caserta, esposti rari modellini di legno con i capolavori di Bernini, Borromini eJuvarra
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