Per un giorno senza moto In ricordo dell'amico morto di Paolo Colonnello
Per un giorno senza moto In ricordo dell'amico morto La scelta di trecento ragazzi di Coreico Per un giorno senza moto In ricordo dell'amico morto La vittima aveva quindici anni e tornava dall'oratorio sul motorino di un coetaneo Paolo Colonnello MILANO Il padre: tenuto coraccontdi come enostro' «Hanno spento i loro motorini in onore di Luca e poi a piedi sono venuti da noi. Sono rimasti qui tutto il giorno a farci compagnia, a raccontarci com'era questo nostro figlio fuori dalla sua famiglia, come noi non lo conoscevamo. Erano tantissimi e domenica non hanno più voluto toccare quelle moto con cui Luca la sera prima era morto. E' stata come la sua vittoria, la vittoria di nostro figlio contro la follia della velocita». Franco Carlini, il papà di Luca, lo racconta con tenerezza quel piccolo miracolo di affetto e solidarietà che domenica pomeriggio ha cambiato per alcune ore il volto di Trezzano sul Naviglio, una delle tante frontiere della criminalità dell'hinterland milanese. Erano le due del pomeriggio, quando davanti alla villetta dei coniugi Carlini si ò presentato un corteo silenzioso di circa 300 giovani. Una scena così in paese non si era mai vista: gli stessi ragazzi e ragazze che quotidianamente sfrecciano sui loro piccoli bolidi incuranti di ogni regola e pericolo per le strade della città questa volta erano a piedi, in segno di lutto e di amicizia per l'amico morto la sera prima in un incidente di moto. E forse anche per un gesto inconsapevole di denuncia per i rischi mortali che la generazione delle baby gang corre sull'asfalto delle metropoli. «Qggi la moto non si tocca», hanno detto ai genitori disperati e increduli per quella morte. E le moto sono rimaste ferme in tutta Trozzano. Luca aveva 15 anni ed era un ragazzo sveglio e simpatico come gli altri, diligente a scuola, estroverso. Ma con una marcia in più che dava gas alla sua vita senza bisogno di truccare il mo¬ ci hanno mpagnia andoci ra buono figlio tore: sapeva essere altruista. E' questa la parola che i suoi amici hanno ripetuto più e più volte ai genitori e alla sorella, consolandoli per un pomeriggio fino a far loro quasi dimenticare il dolore per il figlio appena scomparso. «E* stato come se avessero deciso di adottarci - racconta adesso il genitore -: ci hanno invaso la casa con i loro colori, ci hanno ridato un po' di vita. Soprattutto ci hanno raccontato per un pomeriggio la vita bellissima di Luca che non conoscevamo, quella di un ragazzo sempre disponibile con gli altri. Una cosa così non me la sarei mai aspettata. Ma evidentemente mio figlio sapeva farsi voler bene perché sò che stamattina (ieri, ndr) anche a scuola hanno parlato di lui, fino a decidere di sospendere le lezioni in segno di lutto». Sabato, Luca aveva ingannato l'afa della sera con gli amici, nella piazzetta davanti all'oratorio che frequentava con assiduità. Quattro Chiacchiere, due risate. Poi verso le 23 aveva chiesto ad un amico, Umberto B., 16 anni, di accompagnarlo a casa con il motorino. Una corsa veloce, come al solito, forse con quel poco di spavalderia che fa dogli adolescenti troppo spesso degli eroi improvvisati delle due ruoto. Un semaforo, poi un altro. Un rettilineo sulla Nuova Vigevanese e infine, all'altezza di Coreico, uno schianto, contro una macchina spuntata da chissà dove e condotta da una dònna anziana, D.M., 71 anni, ancora sotto choc. Luca, sbalzato dal sellino, finito sull'asfalto, è morto durante il trasporto all'ospedale San Carlo. Umberto si trova invoce in condizioni disperate al Policlinico di Milano. Ieri i loro compagni di scuola ali'lt.is di Coreico hanno Voluto ricordare Luca in silenzio, riempiendo il suo banco di fiori. Il padre: ci hanno tenuto compagnia raccontandoci di come era buono nostro figlio
Persone citate: Carlini, Franco Carlini, Umberto B.
Luoghi citati: Milano, Trezzano Sul Naviglio
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