Pescano una bomba tre feriti a Venezia

Pescano una bomba tre feriti a Venezia Impigliata nelle reti, esplosa sulla barca Pescano una bomba tre feriti a Venezia VENEZIA Tra i molluschi, il mare ha restituito un ordigno bellico che è esploso al momento del recupero delle reti, ferendo tre dei membri dell'equipaggio del peschereccio Profeta di Chioggia.. L'incidente è accaduto ieri mattina poco prima delle sette, nel tratto di mare compreso tra il Lido di Venezia e Jesolo, a una quarantina di chilometri dalla costa, dove il fondale è profondo una trentina di metri. L'imbarcazione, appartenente alla cooperativa San Marco, era uscita in mare nelle prime ore di ieri assieme ad altri pescherecci per una battuta di pesca con l'utilizzo delle reti a strascico munite di un particolare strumento in ferro, detto «rapido», per rendere più efficace la cattura di pesci e molluschi. Poco dopo l'alba è cominciata la' fase del recupero e scuotimento delle reti. All'improvviso, però, un forte boato ha scosso il Profeta e tre pescatori sono stati investiti dall'esplosione. Il più grave è apparso subito Gino Ballarin, 42 anni, con un profondo squarcio all'addome, mentre Vanni Bellemo, 40 anni, e Gimmy Zennaro, 38 anni, armatore del natante, sono meno gravi. Accanto al peschereccio si sono portate le altre imbarcazioni {«•esenti nella zona ed è stato andato l'allarme. Sono intervenuti due elicotteri - dei vigili del fuoco e dell'aeronautica - e mezzi della capitaneria di porto di Chioggia. I feriti sono stati trasportati agli ospedali di Mestre e di Venezia. Ballarin, giunto in elicottero all'Umberto Primo di Mestre, è stato sottoposto immediatamente a un delicato intervento chirurgico all'addome, durato alcune ore. Il pescatore ora à ricoverato nel reparto di rianimazione con riserva di prognosi. Il peschereccio ha fatto ritornò a Chioggia e nelle reti, sottoposte a un esame da parte degli artificieri dell'esercito, sono stati trovati altri quattro ordigni simili a quello esploso, bombe a frammentazione lanciate a grappoli durante le incursioni aeree nel secondo conflitto mondiale. I reperti bellici sono stati fatti brillare in un'area di sicurezza. Dopo che si era sparsa la notizia dell'incidente alcuni familiari dell'equipaggio si sono recati nella sede della capitaneria di porto per avere notizie, mentre tra i marinai si è diffusa una certa preoccupazione. Molti, infatti, hanno ricordato che solo nei perìodi di poco successivi alla Seconda guerra mondiale erano accaduti fatti analoghi e si sono chiesti che cosa il mare possa ancora celare. Non è una novità che in questi anni nelle reti dei pescatori di Chioggia siano spesso finiti reperti bellici o archeologici. La Federcoopesca - organismo di categoria della Coni cooperative - ha espresso solidarietà ai tre pescatori rimasti feriti nello scoppio e ha chiesto di fare subito luce sull'esplosione per dare la certezza ai pescatori di poter svolgere «il proprio lavoro senza dover essere minacciati nell'integrità fisica». «I pescatori dell'Adriatico ha sottolineato il presidente della Federcoopesca, Massimo Coccia - sono soggetti in questo periodo a tensioni acutissime dovute al vicino conflitto balcanico. Sapere che il mare che conoscono tante bene, e che dà loro da vivere, riserva incognite così allarmanti può essere un altro duro colpo e rendere assai problematica la loro attività». (Ansa]

Persone citate: Ballarin, Gino Ballarin, Massimo Coccia, Profeta, Vanni Bellemo, Zennaro

Luoghi citati: Chioggia, Jesolo, Lido Di Venezia, Venezia