Il pilota del Cermis condannato a 6 mesi

Il pilota del Cermis condannato a 6 mesi La giurìa militare lo radia dai marines Il pilota del Cermis condannato a 6 mesi WASHINGTON Sei mesi di carcere e l'espulsione dai marines senza la pensione: Richard Ashby, che il 3 maggio '98 tagliò i cavi della funivia del Cermis causando la morte di 20 persone ha ricevuto in corte marziale a Camp Lejeune la prima pena detentiva - e forse runica - inflitta per la tragedia del Cermis. Ashby, assolto per le accuse di omicidio, è stato condannato per aver sotratto e cospirato per distruggere un video che, girato per divertimento poco prima dell'impatto con la funivia, avrebbe potuto rivelare cosa accadde durante il tragico volo. Il navigatore Schweitzer, che bruciò ù nastro, si era dichiarato colpevole ed era stato radiato dai marines, senza finire in carcere. La giuria di 7 ufficiali ha impiegato due ore a decidere. L'accusa aveva chiesto 2 anni di reclusione, al di sotto dei 10 massimi previsti dal codice militare. Nella sua requisitoria il maggiore Couch, uno dei procuratori milito ri, ha affermato che Ashby «deve pagare il prezzo della sua condotta criminale, sentire il dolore per quel che ba fatto». La difesa ha chiesto ai giurati di mettersi nei. panni di Ashby, ripensando agli errori fatti nella vita dei quali si sono pentiti. I legali hanno detto che non ci fu intento criminale nel sottrarre il video, solo avventatezza. Uno degli avvocati militari di Ashby, Jon Shelburne, aveva chiesto ai giurati di non radiare Ashby: «Giudicandolo colpevole avete già mandato un messaggio forte e chiaro, aggiungere una punizione non servirà a rendere quel messaggio più forte». Già reagendo al verdetto di colpevolezza per Ashby, i familiari delle vittime tedesche ave¬ vano definito «ridicolo» il fatto che egli fosse condannato per aver fatto sparire una videocassetta dopo averlo assolto dall'accusa di aver provocato una strage volando troppo basso c troppo veloce in una valle alpina. La condanna «per avere distrutto il videotape che riproduceva l'equipaggio festante neh' esercizio della macabra prodezza aggrava il senso di sconforto dei parenti delle vittime». E' quanto afferma, in un comunicato, Klaus Stampfl, presidente dell' Associazione dei parenti delle vittime del Cermis. «C'è da domandarsi aggiunge - quale sia la logica che ha determinato l'assoluzione dei piloti, per l'assurda e crudele esecuzione (sette secondi per morire, meglio della camera a gas) di 20 cittadini europei, e la condanna del solo Ashby per un atto strumentale all'occultamento della verità». Nella dichiarazione Stampfl afferma che i parenti delle vittime del Cermis «si interrogano sul significato di questa condanna, che considerano offensiva per la memoria dei congiunti. I giudici militari americani considerano più grave la distruzione di un videotape che il massacro di 20 inermi sciatori». Il pilota ha sempre detto che l'intera vicenda fu un tragico incidente, che lui non violò consapevolmente alcuna regola e che il suo Prowler Ea-6B si trovò a volare velocissimo e bassissimo (in violazione di tutte le regole in vigore nella zona) per pura fatalità. La giuria al processo per omicidio involontario condivise questa lettura e lo dichiarò «libero di andare», tra lo sdegno delle famiglie e del governo italiano. Quell'assoluzione fece scattare una revisione delle regole di sicurezza nei voli militari. [Ansa]

Luoghi citati: Camp Lejeune, Washington