Assassinato a colpi di lupara in un agguato

Assassinato a colpi di lupara in un agguato Feroce esecuzione, sabato notte, a Siderno nella Locride: era a cena con la fidanzata in casa di un'amica Assassinato a colpi di lupara in un agguato §H Vittima autotrasportatore di Nichelino Angelo Conti Viveva nel Torinese la quinta vittima della faida di Siderno Superiore, piccolo centro della Locride, in provincia di Reggio Calabria. Giuseppe Muià, 29 anni, autotrasportatore, nato a Siderno ma residente a Nichelino, è stato assassinato sabato notte in un agguato. Il giovano è stato raggiunto da numerosi colpi di lupara, mentre si trovava in contrada Donisi, una zona di campagna. Secondo gli accertamenti compiuti dai carabinieri della compagnia di Locri, Muià ieri sera era stato a cenare con la fidanzata, in casa di un'amica di quest'ultima ed era appena uscito dall'abitazione (bare semplicemente con l'intenzione di fumare una sigaretta sotto il patio), quando 1 killer, presumibilmente in attesa da ore, gli hanno sparato contro almeno otto colpi di fucile caricato a pallettoni. Inutile ogni soccorso: il ferito è morto pressoché all'istante per le gravissime lesioni causate, in tutto il corpo, dai proiettili di grosso calibro. Giuseppe Muià si era trasfe- rito a Nichelino circa un anno fa, insieme alla fidanzata Anna Pezzano. La coppia era andata ad abitare al quinto piano di un condominio di via Polveriera 20, a due passi dal Sangone e dal confine con Torino. Piuttosto riservati, spesso assenti per viaggi in Calabria, i due giovani non avevano dato nell'occhio. Pare che l'ultima partenza per la regione d'origine ri¬ salga a pochissimi giorni fa. Il Muià non risulta nemmeno noto alle forze dell'ordine torinese: del tutto incensurato, non era mai stato nemmeno «controllato» in compagnia di personaggi sospetti. Il suo omicidio potrebbe quindi essere più da accostare alle sue frequentazioni calabresi, che non a quelle torinesi. Fra le prime ipotesi al vaglio dei carabinieri c'è anche quella di una vendetta contro la famiglia della fidanzata dell'autotrasportatore. Raccapricciante per la ferocia, il delitto si inserisce in una drammatica vicenda che insanguina il piccolo borgo di Siderno Superiore (con le frazioni vicine conta poco più di 3000 abitanti) dall'inizio dell'anno e che ha già portato cinque uomini del posto al cimitero. Per i carabinieri di Locri ad armare gli assassini è una violenta faida fra due cosche, nata da un attrito riguardante un vasto traffico di droga che verrebbe «diretto» dalle famiglie più potenti del paese (che ha il borgo più importante e più popolato, Siderno Marina, affacciato sullo Ionio). Questa impressionante catena di omicidi ha finito col rompere una pax criminale che aveva consentito, negli ultimi anni, la nascita del cosiddetto «Siderno Group», una organizzazione di cui si è ampiamente occupata anche la Commisione Parlamentare Antimafia, che ha esteso una fitta rete di corripondenti e trafficanti soprattutto in Canada, e prevalentemente nell'area di Toronto. Un altro canale di intenso traffico di stupefacenti sarebbe quello fra Siderno e l'Australia. Le indagini sull'agguato - il quinto in poco più di un anno che si verifica a Siderno Superiore - sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Locri Annamaria Filocamo. Non ci sono, comunque, testimonianze precise: nessuno ha infatti scorto gli assassini, anche per via del buio pesto che circondava la casa di campagna teatro della spietata esecuzione. Gli inquirenti non escludono la vendetta verso i familiari della ragazza con cui era venuto a vivere in Piemonte §H Il palazzo in cu) abitava Giuseppe Mula

Persone citate: Angelo Conti, Anna Pezzano, Annamaria Filocamo, Donisi, Giuseppe Muià, Giuseppe Mula, Muià