«Il contratto a una svolta decisiva»

«Il contratto a una svolta decisiva» Dibattito con Trentin «Il contratto a una svolta decisiva» Brani d'epoca, dèlia lotta operaia (fra le altre «Cara moglie»), eseguiti dal gruppo musicale «Canto vivo», ieri al cinema Romano, dove il popolo Ds ha voluto celebrare «dal basso» il centenario della Fiat, chiamando sul palco i testimoni Anni 50 e 60 della vita in fabbrica, che hanno raccontato le loro esperienze: da Bonaventura Alfano a Giovanni De Stefania. E fra i professori Nicola Travaglia e Gianni Vattimo, la presidente della Provincia, Mercedes Bressó, il vice sindaco Domenico Carpatimi, i segretari della Quercia Marengo e Nigra, l'ex leader della Cgil Bruno Trentin, oggi capolista per l'Europa nel Nord-Ovest, ho espresso preoccupazione per «come il governo si appresta ad affrontare la questione del rinnovo del contratto dei metalmeccanici». E' in gioco, ha precisato «non un problema di soldi, ma una questione politica fondamentale. Dobbiamo decidere quale tipo di sviluppo vogliamo: se si vuole far passare una linea che sancisca il potere unilaterale dell'azienda senza spazi di contrattazione e lasciare che l'imprenditore decida sul tempo di vita dei lavoratori, o se vogliamo aprire un'altra strada». L'alternativa, secondo l'ex sindacalista, è quella che fa dei «diritti delle persone e delle libertà» il punto di forza. «Qua! è il posto dei diritti?», ha domandato Trentin, chiarendo: «I diritti sono un optional, un complemento che quando le cose vanno bene si possono concedere? Senza una cultura dei diritti e delle libertà non c'è sviluppo. Turba che anche all'interno dei ds si discuta se non sia un ostacolo il diritto a licenziare soltanto per giusta causa». Sulla guerra Trentin non ha avuto dubbi: «L'Europa è un gigante economico, ma in politica è un nano». Osservando: «Questa tragedia ci lascia un'eredità: occorre dare all'Unione europea una politica estera senza alcun gendarme esterno. E' questo un nuovo terreno di battaglia anche nell'ottica della riforma dell'Orni». Dopo aver sottolineato che «quando non sono rispettati i diritti fondamentali delle persone l'intervento con la forza può essere l'estrema ratio», Trentin ha aggiunto che «sono legittimi i dubbi che sia in gioco solo la questione dei diritti umani». Di qui la necessità di impegnarsi por «cercare di porre al più presto termine al conflitto», [g. san.] Bruno Trentin Bruno Trentin

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