Gardini: «Adesso avrò un Ibsen per amico»

Gardini: «Adesso avrò un Ibsen per amico» L'attrice, impegnata con «Casa di bambola», tornerà presto alla fiction tv Gardini: «Adesso avrò un Ibsen per amico» Egle SentoHnl MILANO Con i nove milioni di audience raccolti come protagonista della serie «Una donna per amico» quest'au- . turino ha fatto da apripista al successo della fiction italiana. E oggi che annuncia, insieme, un Ibsen da allestire in luglio ad Amalfi e la ripresa del personaggio tivù di Laura, ginecologa dal volto umano, Elisabetta Gaxdini può sostenere («impudicamente», dice lei) che la televisione aiuta il teatro. «Altro che deturpazione o nazional-popolarizzazione. Aveva ragione il mio maestro Vittorio Gassman, quando ai tempi dell'accademia ci raccomandava di non sognare soltanto Fedra, Antigoni e Giuliette, ma di misurarsi in tutti i generi, senza puzza sotto il naso, come del resto si fa nel resto del mondo. Se ti hanno apprezzato in tv vengono a vederti in teatro più volentieri. Poi, naturalmente, sta a te: se sei credibile sul palcoscenico torneranno ancora, altrimenti non li puoi prendere in giro a lungo. Da questo punto di vista, abbattendo gli steccati, finalmente gli attori italiani si avvicinano agli standard internazionali. Purtroppo continuano a mancare le scuole: chi vuole completare la propria preparazione imparando a cantare o a muovere il corpo deve arrangiarsi con qualche corso privato». La «Casa di bambola» che andrà in scena ad Amalfi (tre recite il 9,10 eli luglio nella piazza del Duomo, scenario la stupefacente costiera dove il dramma fu scritto nel 1879) è il primo Ibsen nella carriera della Gardini : una Nora di un metro e 75, dal fisico ginnasticato e dalla voce robusta, che il regista Fernando Balestra prevede «forte, imponente, lontana da una certa tradizione che vuole il personaggio fragilino e un po' svenevole». «Dopotutto - aggiunge Elisabetta - questa à la storia di una ribellione. Mi sento un po' imbarazzata quando si tocca il tema del femminismo, perché le dònne della mia generazione l'hanno vissuto con passione però anche in maniera un po' scombinata. In certi momenti pare che molte battaglie siano state vinte, ma in realtà penso che resti un sacco da fare. Per esempio ho letto che alle europee, qui in Italia, si presenteranno pochissime candidate». Il resto del cast di «Casa di bambola» è in via di definizione, però ò molto probabile che nel ruolo del dottore, mite e disperatamente innamorato, ci sarà Enrico Beruschi in versione seria. Quest'autunno è prevista una tournée dello spettacolo, alla quale farà subito seguito la lavorazione della nuova serie di «Una donna per amico». Spiega Elisabetta: «Ho un figlio piccolo che faccio molta fatica a lasciare. Finché non sarà un pochino cresciuto non mi permetto trasferte troppo lunghe. Il lavoro in tv è l'ideale perche esco di casa la mattina e la sera tomo da Pietro. Anticipazioni sugli sviluppi della vicenda? Sarebbero premature: gli sceneggiatori stanno lavorando, diciamo che sono molto curiosa anch'io». Come spiega il trionfo della fiction in Italy? «Nella gran varietà di proposte televisive, evidentemente questo è il genere di narrazione e di linguaggio in cui il pubblico riesce a identificarsi meglio. Prima della dottoressa avevo fatto, nel ramo, soltanto una piccola cosa, cioè una partecipazione, nel '95, ai "Nove racconti di Padre Brown". Ma dopo il successo di quest'autunno continuano ad arrivarmi proposte: ho già girato una miniserie per Raiuno che s'intitola "Il mistero del cortile" in onda fra qualche mese. Poi, sempre per Raiuno, verranno le otto puntate di "Una dònna per amico", poi, probabilmente, un tv movie per la serie "Donne al bivio"». E' diventata anche lei, come tanti, una fanatica di «Un medico in famiglia» e di «Commesse»? «Vorrei, ma non ci siamo con gli orari. Quello è il momento del bagnetto, delle favole e della buonanotte. Va a finire che becco soltanto i titoli di coda. Purtroppo sono una spettatrice da seconda serata». Spettai; presto alla fiction tv

Persone citate: Elisabetta Gaxdini, Enrico Beruschi, Fernando Balestra, Gardini, Ibsen, Padre Brown, Vittorio Gassman

Luoghi citati: Italia, Milano