Sesso e parolacce di Londra cattiva

Sesso e parolacce di Londra cattiva I Premi Europa a Taormina Sesso e parolacce di Londra cattiva Lo stile del «Royal Court» palestra di drammaturghi Mesollno d'Amico TAORMINA John Osborne Dei due Premi Europa 1999 per il teatro, quello di 60 mila euro che consacra una grande personalità è andato a Pina lì a uscii; l'altro, di 20 mila euro, intitolato Nuove Realtà.Teatrali, al Royal Court di Londra, ed è stata l'occasione per esaminare un fenomeno che su scala internazionale può sembrare in controtendenza. Laddove infatti quasi dappertutto si piange la carenza di nuovi drammaturghi, il Royal Court ne lancia a getto continuo, e per esempio le sue due ultime scoperte, gli irlandesi Martin McDonagh (nato nel '70) e Conor McPherson (nato nel '71 ), vanno avanti a forza di esauriti. La sala di Sloane Square (400 posti più, dal 1969, uno spazio sperimentale di 66: ora in ristrutturazione, mentre le attività proseguono nel West End, in locali di affitto) è sede della English Stage Company, fondata allo scopo di promuovere l'opera di autori inglesi nel 1956. Il petrolio sgorgò al terzo tentativo, quando andò in scena, T'8 maggio di quell'anno, «Ricorda con rabbia», ossia la pièce di uno sconosciuto ventiseienne, tale John Osborne, destinata a rivoluzionare le scene britanniche. Nei pochi anni seguenti debuttarono, sempre al Royal Court, Wesker, Arden, Simpson, Storey, Bond, ma la lista continua fino a oggi. Naturalmente ci sono stati periodi di magra, e durante gli Anni Ottanta, dopo la generazione dei vari David Hare, Caryl Churchill, Howard Brenton, Jim Cartwright, sembrò che i talenti migliori avessero abbandonato il teatro per altre forme espressive: ma negli Anni Novanta il gettito e ripreso, impressionante per quantità e qualità. Per la prima parlano le cifre: diciannove novità l'anno allestite nell'ultimo quinquennio, molte provenienti dai copioni ricevuti a un ritmo di settanta la settimana. Con scherzosa pragmaticità, i tre registi-direttori artistici (due ex, uno in carica) calati a Taormina hanno descritto i criteri con cui un comitato che si riunisce ogni settimana sceglie i testi fra quelli di autori consolidali, quelli (la maggioranza) che vengono sottoposti, e quelli commissionati a giovani interessanti, magari da seguire e indirizzare tecnicamente. Non c'è un vero indirizzo comune, anche se l'atteggiamento della compagnia è sempre stato «naughty», cattivello, cioè anti-establishment. Questo non significa tanto politicamente di sinistra - gli inglesi hanno sempre diffidato della politica a teatro -, quanto trasgressivo riguardo al costume, vedi il linguaggio disinibito e il sesso (non previsto delle scuole di recitazione, ha lamentato un regista) di molti lavori odierni. E' un teatro dove prevale lo scrittore, incoraggiato a collaborare con regista e attori fino all'andata in scena, non senza imparare parecchio dall'esperienza e dal talento di questi. Istruttivi i campioni offerti di prove aperte di brani da due successi della compagnia, «Mojo» di Jez Butterworth (il film in Italia si chiamò «Soho») e «Shopping and Fucking» di Mark Ravenhill: i tre ragazzi interpreti hanno esibito una stupenda duttilità durante esercizi come quello, caro al regista Max StaffordClark, di fare estrarre ali attore una carta da gioco, numerata da 1 a 10, che gli prescrive l'intensità con cui recitare la scena. La sera, applaudita rappresentazione di «The Weir» («La chiusa») di McPherson, cinque avventori in un pub che si raccontano storie di fantasmi. «L'avevamo commissionata, ma quando ci arrivò pensammo, starà su due settimane»: invece si replica a Londra da due anni, questa è la compagnia che la porta in giro in Inghilterra, mentre un terzo cast la sta eseguendo a New York. John Osborne