Eravamo stati educati male, purtroppo

Eravamo stati educati male, purtroppo LETTERE AL GIORNALE IL LUNEDI' DI O.4.B. Eravamo stati educati male, purtroppo Perché ci scandalizziamo? Gentile Sig. Del Buono parliamo di cultura. Vi è un significato generalissimo del termine, in forza del quale «cultura» viene a coincidere con l'intera operosità dell'uomo in quanto intenzionale e intelligente, con la disposizione a comunicare con gli altri, con la capacità propriamente umana di conferire significati sempre nuovi c più ricchi alle «cose» e alle situazioni. In questo senso c'è presenza '«culturale» negli atti c nei progetti della vita quotidiana, come nelle più raffinate e formalizzate elaborazioni intellettuali. Il cittadino vota, è più o meno parte interessata alla vita quotidiana. Però non legge. E' stato pubblicato che almeno il 67% degli italiani non legge niente. In buona sostanza però abbiamo una buona cera in fatto di saperla lunga. Vale per tanti, intelligenti, furbi e furbastri, birboni, canaglie e derivati. In questo quadro viene fuori l'esercito di 3 milioni di insolventi, 5 milioni di inadempienti, tutto il sommerso di ogni tipo, chi inquina ci prepara la tisana per morire, l'abusivismo frutta alla trasgressione 8 mila miliardi. L'evasione fiscale 240 mila miliardi. Il racket animali 1000 miliardi. Gli affitti in nero 15 mila miliardi. I portoghesi dei bus 170 miliardi. Il traffico rifiuti 6 mila miliardi. Il gioco clandestino 10 mila miliardi. Le truffe 2250 miliardi. Il contrabbando 8 mila miliardi. L'usura 15 mila miliardi, si può dire che in questo mosaico mancano ancora molti tasselli. Ma è la nostra radiografia di popolo «furbo» che con la definizione di «cittadino» non ha nulla a che vedere. Detta alla romana «con tutta questa monnezza» che ci sommerge come è possibile parlare di cittadinanza culturale. Essa si circoscrive a pochi, facendone una corporazione. Chi sostiene l'esercito dei furbi, sono le migliaia di leggi, che aiutano la trasgressione, perché ambigue, farraginose, incomprensibili, inaffidabili. Cosi possiamo urlare al basso profilo della politica e gridare al lupo... al lupo, In un ammasso di cicale sorde, intente soltanto al godimento del proprio modo di essere. Il mercato della trasgressione, sempre più perfezionato, e più competitivo, sfida lo Stato non una volta ma ogni momento. Il mondo entra nel XXI secolo con un miliardo di persone analfabete. Questo vuol dire che un abitante del pianeta su sei non sa leggere ne scri¬ vere (rapporto Unicef 1999). Questa, altra trasgressione, nel mondo quello alla istruzione «è uno dei diritti meno rispettati». Quando sentiamo le giuste doglianze per il crescere della violenza e della criminalità, ovunque, «dobbiamo farci domande sulle cause e sulle complicità della società della violenza». Tante complicità si vivono, ma non c'è il coraggio e la volontà di dire concretamente no. «Tutti pensano ai propri egoismi». Siamo chiamati a compiere delle scelte precise, non possiamo parlare e discutere di legalità è contemporaneamente essere evasori fiscali. Dobbiamo uscire dalle mille vergogne. Essere coerenti con noi stessi e consapevoli che, con I nostri gesti quotidiani, contribuiamo a costruire il nostro presente e a progettare il nostro futuro e quello di tante generazioni a venire. Antonio Fuscà Roma Bisogna proprio imparare a fare i conti, ma a farli por davvero, lo. d. b.l Un altro trucco Gentile Signor del Buono, non so se ha notato un altro trucco della stampa filogovernativa per prendere per I fondelli il lettore. Si tratta di questo. Ci sono dati negativi Incontrovertibili che, però, bisogna, purtroppo pubblicare comunque perché sono dati ufficiali. E allora cosa fare? Nel modo seguente. Si scrive che la situazione ò in continuo calo, che i consumi crollano verticalmente, che mese dopo mese la disoccupazione, lungi dal diminuire, aumenta, specie al Sud dove ha assunto dimensioni di vera e propria tragedia, e si dice che il numero delle famiglie che vive sotto la soglia della povertà è In continuo incremento. Il lettore è onestamente Impaurito. Il giornalista ricorre allora ad una «correzione» che dovrebbe mitigare 10 sgomento, però, aggiunge, ('«inflazione tiene», cioè si mantiene bassa. 11 dato sull'Inflazione bassa secondo l'intenzione (in malafede?) del giornalista dovrebbe «riscattare» e «compensare» I quattro dati negativi dati In precedenza. Non è cosi; Il lettore dovrebbe sapere che viene deliberatamente preso in giro. Il dato dell'inflazione bassa non solo «non compensa» un bel niente, ma è la somma c la inevitabile conseguenza delle notizie negative che lo precedono. In poche parole, l'inflazione è bassa perché la gente compra di meno ed il commercio langue e, se nessuno compra, la produzione cala e aumenta la disoccupazione perché le aziende non solo non assumono personale, ma lo licenziano: se la disoccupazione aumenta in parallelo aumentano le famiglie che progressivamente entrano nella spirale della povertà, specie al Sud e, quindi, hanno sempre meno soldi per comprare. In una slmile situazione economica è praticamente impossibile che ci sia un'inflazione alta perché c'è stagnazione e, ancor più grave, c'è recessione. L'inflazione bassa è il sintomo allarmante della miseria che inesorabilmente attanaglia sempre più strati sociali; paradossalmente, tutti dovremmo augurarci che l'Inflazione aumentasse discretamente. Vorrebbe dire che l'economia «si muove-. Sarebbe necessario sapessero e capissero al di là dei perenni sorrisi rassicuranti del ministro Ciampi. Giuseppe Sciortino Ragusa Neppure il ministro Ciampi sorride più, gli sono rimaste solo le ragne. [o. d. b.l Schizofrenia in armi Stim. Sig. Del Buono, leggo lo stupore di molti per le bandiere mancanti dei D.S. alla fiaccolata per la «liberazione» di Torino; credo Invece che siano tanti atti conscguenti la spogliazione di ogni valore legato alla sinl- Eravamo stati purtroppo. Ugo Giovine Torino educati male, [o. d. b.l g 3stra del passato. Un tributo necessario per essere definitivamente nell'alveo della nuova (sic) borghesia dominante. Anche l'interventismo «umanitario» rientra in questa strategia. Dopo aver fatto correre per tutte le piazze d'Italia milioni di uomini contro la guerra, contro tutte le guerre, ora teorizzano, praticano l'intervento militare, facendo finta di credere che si va lì per una missione umanitaria, i cui veri motivi invece anche i più sprovveduti intuiscono: a) Pressioni ed enormi profitti della multinazionali delle armi b) Rldisegnare la mappa del potere geopolitico-economico secondo gli interessi dell'unica grande potenza: gli Usa c) Scaricare sull'Europa costi e problemi perché, appena unita non costituisca un Intralcio troppo forte ai disegni egemonici degli Usa Peraltro l'Informazione ha in questi giorni assunto toni schizofrenici: cosi leggiamo Enrico Deaglio definire Ennio Ren tondino uomo istituzionale a Milosevic (cioè servo) semplicemente perché le sue cronache non sono sempre In linea con l'interventismo governativo. Santoro viene linciato perché la sua trasmissione da Belgrado è troppo filo Serba mentre Bocca ironizza sulle lacrime dei «pacifisti» e scrivendo su Repubblica dove uno come lui viene definito «insensibile» o peggio ancora collaborazionista serbo. Per fortuna alla radio c'è Golem che svela un po' di bugie e Lietta Tornabuoni che si dissocia come può da un'informazione velinara e poco attendibile. Fra non molto milioni di elettori come me si troveranno di fronte alle elezioni. Dando per scontato che il centro destra è Inguardabile, se guardo al centro sinistra mi sento cogliere da una leggera nausea; schiacciato da una sinistra estrema velleitaria e chiusa dentro il suo otto per mille come se fosse un orticello fiscale (Rifondazione) ed un pugnò di dirigenti politici ed intellettuali (sic) che fanno i bassi servi della destra, sperando che gli elettori non se ne accorgano. Ma quante pene dovremo ancora scontare a sinistra - prima di avere uno schieramento serio che si possa votare senza vergogna?

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Italia, Roma, Torino, Usa