Rinascono i banchieri svizzeri, occhiali e pasta sfidano la crisi di Valeria SacchiBoris Biancheri

Rinascono i banchieri svizzeri, occhiali e pasta sfidano la crisi NOMI E OL8 AFFARI Rinascono i banchieri svizzeri, occhiali e pasta sfidano la crisi Valeria Sacchi Il tema previsto era Aferger &• Acquisition. Ma agli incontri del Club ofThree (scambi di opinione a porte chiuse tra grandi imprenditori di Gran Bretagna, Francia e Germania), allargato quest'anno all'Italia grazie alla diplomazia di Boris Biancheri che ne ha presieduto i lavori all'Ispi, e ribattezzata quindi «Quadriga», il dibattito sull'impatto economico della guerra del Kosovo ha finito per farla da padrone. A discuterne, oltre al presidente George Weidenfeld, a Lord Eric Koll of Ipsden, al ministro degli Affari Europei Enrico Letta, al senatore Mario d'Ur80, al generale Luigi Caligarìs e a Sergio Romano, esperti di telecomunicazioni come AlesBoris Sandro Ovi, Biancheri Marialina Marcucci e il Inge Feltrinelli Marcucci e il presidente di Omnitel Carlo Foretti, banchieri come Sergio Sigienti, editori come Hubert Burda e Inge Feltrinelli. Certamente la guerra è una variabile pesante. Lo ha ammesso recentemente il ininistro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi ripetendo che per il momento, anche a causa del Kosovo, non si possono aspettare nuove riduzioni di tasse. Ma per altri la guerra è un plus. Lo sanno bene i banchieri svizzeri i cui forzieri scoppiano di salute. Non a caso la piazza finanziaria di Lugano sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo l'acquisto della Usi da parte deÙe Generali (allora ancora presiedute da Antoine Bernheim) e della Banca del Gottardo da parte di Swiss Life, molti istituti italiani hanno aperto degli uffici, dall'Uni- hanno aperto degli uffici, daU'Unicredito guidato da Alessandro Profumo al Crederei di Achille Maramotti. Sempre la guerra rallenta invece la passione per le Lotterie, mentre riaccende i fari sui classici beni rifugio: alla Finarte di Casimiro Porro lo ultime due aste di arte moderna hanno visto letteralmente raddoppiare gli incassi finali. Ci sono poi settori industriali immuni dallo spettro di Milosevie e consorte. Ad esempio quello degli occhiali dove Leonardo Del Vecchio ha strappato ai concorrenti i mitici Ray-Ban, dove Miuccia Preda e Patrizio Bertelli sono entrati in società con Ennio e Walter De Rigo, mentre Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno preso una quota del gruppo guida- Achille Maramotti to dai due ge- H Mluccia Proda to dai due gemelli Cirillo e Maurizio Marcolin, che presto andrà in Borsa. E dove il padrone di Ittierre, Tonino Perna, l'«asso pigliatutto» della moda, annuncia la conquista della mantovana Allison (montature), mentre il fratello Remo stringe un'alleanza con Krizia per produrre la nuova linea di abbigliamento femminile. Ma sono sul piede di guerra anche altri imprenditori: Guido Balilla ha appena comperato la Wasa e già parla di campagna acquisti in Europa e Stati Uniti. Felice di aver rimesso in ordine i conti del gruppo, Giuseppe Stefanel aspetta solo di cogliere nuove «occasioni», mentre Luciano Benetton sogna, per il Duemila, il raddoppio del fatturato. 11 moto perpetuo è contagioso. La Marzotto presieduta da Jean di La Marzotto presieduta da Jean de Jaegher ha predispsto le munizioni per espansioni nel core business, il re delle scarpe Diego Della Valle si rafforza sempre più forte nelle natie Marche con due stabilimenti della Nazareno Gabrielli. Perfino nel settore immobiliare c'è movimento: Emilio Gnutti lancerà un'Opa sugli immobili del gruppo guidato da Alberto Falde, la Pirelli di Marco Tronchetti Provera insieme e Morgan Stanley rileverà Iniziativa Edilizia, dove Compari e Montedison hanno concentrato buona parte del loro patrimonio di case e palazzi. Infine Luigi Lucchini, nel tempo lasciato libero dai grattacapi della presidenza Comit, ha trovato la forza di acquistare la Ascometal dagli amici francesi di Usinor. Insomma, il Giuseppe Stefanel mondo è pieno di Quattrini che aspettano soltanto buone occasioni. Sarà che tra pochi giorni il governo dovrebbe riconfermarlo alla testa del gruppo energetico pubblico. 0 sarà forse una coincidenza. Sta di fatto che, dopo mesi di slittamenti e di silenzi, ii presidente dell'Enel Chicco Testa riprende il discorso della privatizzazione del gruppo, anticipando addirittura che la prima trancile potrà essere collocata entro la fine dell'anno, come vuole il ministro dell'Industria Pierluigi B e rs ani. Una decisione resa necessaria dal fatto che la privatizzazione delle Autostrade continua a rimanere, come i vecchi angeli della pubblicità del caffé Lavazza, in una nuvola al di sopra di ogni realtà terrena. Neppure il ministro dei Lavori Pubblici Enrico Micheli, che pure è riuscito nell'incredibile miracolo di mandare i primi colpi di ruspa contro l'Hotel Fuenti, sembra in grado di riportare sulla terra il preside-ile Giancarlo Elia Valori L'amm.imstratom delegato delle Poste, Corrado Passera, è uomo che non si lascia scoraggiare. Il governatore di Bankitalia gli nega il via libera per comperare dal gruppo Intesa di Giovanni Bazoli Banca Proxima, tarpando sostanzialmente le ali allo sviluppo dei servizi finanziari del disastrato ente, ma lui tira dritto e si getta ani ni a e corpo a riorganizzare la «posta celere». L'obiettivo è definito: recapitare pacchi e lettere in ventiquattr'ore, a tariffe competitive con quelle dei concorrenti privati. Boris Biancheri Inge Feltrinelli Achille Maramotti H Mluccia Proda Giuseppe Stefanel Diego Della Valle