La tre giorni della vela incorona il re dei timonieri di Gabriele Beccaria

La tre giorni della vela incorona il re dei timonieri Grande spettacolo e successo di pubblico alla regata di Portofino: «Abbiamo raccolto gli armatori più famosi» La tre giorni della vela incorona il re dei timonieri Al 1SP Trofeo Zegna dedicato ai giganti del mare trionfa Pelaschier Gabriele Beccaria inviato a Portofino L'incantesimo perverso si è rotto. Nel golfo dove ciondolavano i megayacht a motore ora svettano altissimi gli alberi delle barche a vela. E nella regione dove le tradizioni marinaresche si erano assopite ora ci sono mastri velai e uomini di mare ai quali si rivolgono i nomi-simbolo di Giovanni Soldini e Patrizio Bertelli. Ieri Paolo Zegna era felice. Portofino si è trasformata per tre giorni in una delle capitali mondiali della vela, sullo sfondo di una Liguria che celebra il proprio contributo al trionfo italiano del «Round Alone». In una congestionata cerimonia sulla Piazzetta ha consegnato a Mauro Pelaschier il premio di miglior timoniere del Trofeo Zegna: anche questo nome potrebbe presto uscire dal cerchio degU appassionati ed entrare nel cono di luce della notorietà collettiva. Intanto lui si gode la vittoria, strappata sul «Rrose Selavy», il 22 metri firmato da Gennan Frers per Riccardo Bonadeo. Saprà l'altra sua invenzione, la «Luna Rossa» per la Coppa America, imporsi con altrettanta autorevolezza? La vittoria è stata il miglior auspicio possi- bileB-a rafforzare le^rnbizioni di Bertelli e del team] Prada si sono aggiunti i combattivi duelli della sua «Kiwi Magic» con il fortissimo «French Kiss». Da venerdì a domenica è stato Pelaschier l'incontrastato dominatore di una gara che - enfatizzano gli organizzatori dello Yacht club italiano - «è dedicata a personaggi di successo con il gusto della sfida». E infatti la sfida è stata segnata dal gusto per il massimo. Grandi nomi, grandi (grandissime) barche, da 18 metri e oltre, svettanti tra bandiere che davano il tocco dell'internazionalità. Accanto ai tricolori molte «Stars and Stripes» e «Union Jack». E poi insegne francesi, monegasche, turche. Sorrideva Paolo Zegna perché la 19° edizione del Trofeo ha schierato 25 maxi-imbarcazioni da mozzare il fiato per bellezza di forme, imponenza tecnologica, eccezionalità di prestazioni. Divise in quattro classi - Wally, Swan, O.r.c. e 12 metri S.i. hanno riunito star del livello di Marco Tronchetti Provera, Ernesto Gismondi, Domenico De Sole, Luca Bassani, Leonardo Ferragamo, Hasso Plattnor, Lindsay Owen Jones, Corrado Fratini, Claudio Recchi. Tutti insieme nel tratto di mare davanti a Portofino a darsi battaglia e insieme per sostenere il progetto dpi santuarjiprmediterraneo;delle baleno, presentato l'altro ieri dal presidente del Wwf Fulco Pratesi. Così, Zegna ha coniugato sport pulito e attivismo ecologista, in sintonia con la linea del suo gruppo che - spiega - «già 60 anni fu tra i primi ad avvicinare la natura all'uomo, con le opere di rimboschimento in montagna, e dal '93 con l'Oasi Zegna, aperta a trekking, mountain bike e sci di fondo, oltre che alla conoscenza scientifica: qui si può imparare la decifrazione delle tracce degli animali o del volo degli uccelli». Ieri la natura ha ringraziato con una splendida giornata, sebbene il vento si sia fatto attendere, tanto che l'ultima gara - la quinta - è partita in ritardo, alle 14.30. Sulla banchina, mentre si alzava finalmente la brezza, il pubblico dello grandi occasioni, tra cui molti altri nomi famosi, a cominciare dal presidente della Fiat Paolo Fresco. L'unico rimpianto dei vincitori - oltre al «Rrose Selavy» di Bonadeo nella classe O.r.c, il «Paul&Shark» negli Swan, il «Magic Carpet» nei Wally e il «French Kiss» nel 12 metri S.i. - l'assenza dello scirocco teso del giorno precedente. Anche quando ringrazia, la natura non si lascia addomesticare. Martina Colombari, una delle star alla regata di Portofino

Luoghi citati: America, Liguria, Portofino