Padre Pio oscura gli altri santi

Padre Pio oscura gli altri santi A Padova il rettore minimizza: «Solo tra 30 o 50 anni sarà possibile valutare la gonfiatura dei media» Padre Pio oscura gli altri santi In calo i pellegrini per Sant'Antonio Marco Nelrotti Inviato a PADOVA La berlina grigia è una spettrale scultura di lamiere. In un angolo della fotografìa è scrìtto: «Grazie Sant'Antonio». Chi da quel disastro è uscito illeso, o almeno vivo, ha deposto Immagine e dedica sulla tomba del Santo. E sfiorano un mosaico di volti, parole e oggetti gli anziani e giovani in fila per poggiare una mano sulla parete e invocare aiuto per sé o altri. E' il taumaturgo della salute o della salvezza questo portoghese nato otto secoli fa, affiancatosi a San Francesco, dotto insegnante di teologia oggi venerato da umili e semplici. Ma un poco in calo nel «borsino» dei santi - dicono sulla piazza della basilica - perché tanti pullman puntano a Sud: San Giovanni Rotondo, Padre Pio. Davvero si può «tradire» un santo per tm altro, come una donna o un uomo per uomini e donne forse non migliori ma sprizzanti nuovi sti moli? Con eleganza e ironia taglia corto padre Luciano Bertazzo, direttore di quella grande chiesa editoriale che è il «Messaggero di Sant'Antonio»: «Nessuno può accaparrarsi devozione, nessuno scippa fedeli: li si accompagna alla spiritualità». Qui fuori parlano di pellegrini migratori: «I santi sono un tramite con Dio, non sono in concorrenza». Fair-play, ma anche lettura della società attuale: «Può esserci un'impennata di interesse per Padre Pio. Influiscono i media, che hanno amplificato la sua figura, che ha rivivificato una domanda di sacro». Il rettore della Basilica, padre Domenico Carminati, non commenta cifre: «In genere sommano dati effettivi a supposizioni. Noi dcmmavcrlvrugtltsdlsglissPItt ci atteniamo a questo: 18-20 mila messe in un anno, 700 mila comunioni, 4 milioni di presenze accertate (compreso chi torna più volte)». Ma rifiuta l'idea di «concorrenza», sfida, anche se lui pure cita i media: «Nessun Santo ha l'esclusiva. Ciascuno è per il devoto un fratello maggiore cui fare riferimento e tanti hanno più di un fratello maggiore. Stante la grandezza di Padre Pio, si valuterà fra trenta o cinquantanni l'effetto dei media, la loro gonfiatura». «Gonfiatura», seppur detto senza polemica, è pero sintomo di un'analisi. Non tanto sui fedeli, quanto sugli stimoli cui sono sottoposti e sulla volubilità dei giornalisti. Se non esprime «concorrenza» la parola dei francescani, la svela invece, con un po' di campanilismo, la Padova anche laica che sta intorno alla chiesa, con un Padre Pio che pare una «Forza Italia» della beatitudine: divulgata, dilatata, imposta da giornali e tv. Sono quattordici le bancarelle di rosari e ceri - dal più piccolo per 5 mila lire a quello da 50 mila che sembra un bazooka della pace - e lì dicono che il calo di pellegrini c'è e si nota. Lo ripetono all'edicola, in bar e ristoranti, sperando in un fenomeno temporaneo: «Hanno invitato la gente a non andare a Roma. E poi? ce n'erano meno di quanti ne avrebbero potuto accogliere. Passato il battage pubblicitario (non chiesto dal santo), si spegne la moda». C'è una moda dei beati? Un po' sì, sembrano dire: «Non è come per una gonna o un orologio, ma ai santi ci si rivolge per "avere" più che per dare. E allora quando tutti strillano che quel santo più di un altro accontenta...». Insomma, il richiamo funziona, vedremo se durerà. Dice padre Bertazzo: «Otto secoli di devozione hanno radicato e consolidato Sant'Antonio». E il rettore Carminati: «Noi diciamo sovente no alla richiesta di riprese televisive perché la devozione è privata. Padre Pio invece è figlio del nostro tempo e della comunicazione». Se sfida vogliamo vedere, la si gioca con armi diverse su campi diversi: per Padre Pio quello emotivo, per Antonio quello di una consuetudine cementata. Quanto diretta e personale sia la storio dei devoti con Antonio lo rivelano gli uffici di questa holding del Santo - spirituale e non solo - che è il «Messaggero». Arrivano duecentomila lettere l'anno, chiedono conforto o inviano un'offerta da tutto il mondo, e qui gente che conosce russo o ru¬ meno, inglese o portoghese risponde con lettere personalizzate, ascolta al telefono, dialoga via Internet. Il mensile nazionale, con una redazione solida e collaboratori come Luigi Ciotti o Igor Man, ha 800 mila abbonati. E le edizioni per l'estero non sono traduzioni, sono pensate e scritte per Portogallo e Polonia, Brasile e Romania, altra Europa e altra America. Poi, programmi radiofonici, audiovisivi, una casa editrice, collane per testi più alti, profondi. Forse è per tale mix di antica spiritualità e moderna comunicazione che più che deprivati ci si sente scalfiti dalla «moda», aspettando il ritorno di chi si è distratto o l'arrivo di chi è nuovo di questa strada. Padre Pio - non lo dicono in basilica, ma lo spiegano fuori - lo vedono come il medico che va a dir la sua da Pippo Baudo o da Maurizio Costanzo e per qualche tempo rastrella pazienti. Ma avverte padre Carminati: «Voi guardate i santi con occhi da uomini. Invece i santi fanno parte di un disegno di Dio, accolgono uomini con la nostalgia di Dio. La gente viene talora per guardare affreschi e statue ed entra in un confessionale dopo vent'anni d'assenza». La battaglia tra Santo della Storia e Santo dei Media è sulla piazza. Spunta un po' di Nord-Est quando una delle «guardie» del Santo, implacabili sorveglianti, suggerisce: «Se Padre Pio fosse nato qui non avrebbe tutta questa eco, perché nel Sud alla fede è connessa una mentalità: si grida di più al miracolo, ci si fa sentire, si chiama attenzione. Quando hanno beatificato il nostro Leopoldo Manie non se n'è accorto nessuno». La competizione apre uno squarcio su quella che padre Bertazzo chiama «sociologia della fede». Proprio come quella foto sulla tomba di Antonio, con una macchina sfasciata e un grazie. Che ti fa pensare allo scienziato tedesco George Lichtenberg: «I Santi scolpiti hanno molta più influenza nel mondo che i Santi vivi». I MIT INVOCATI DAGLI imSANI I SANTUARI PIÙ' VISITATI Sanf Antonio da Padova Santa casa delta Madonna di Loreto San Gennaro a Napoii — ~ Padre Pio Madonna di Pompei Madonna delta lacrime Santa Rita a Siracusa Santa Rosalia Madonnina di Civitavecchia «Noi diciamo spesso no alla richiesta di riprese televisive perché la devozione è privata. Il frate di San Giovanni Rotondo è figlio della comunicazione* Da sinistra: Sant'Antonio da Padova e la Madonna di Loreto Padre Pio ha fatto scendere i devoti degli altri santi