Mazzinghi-Benvenuti, round politico

Mazzinghi-Benvenuti, round politico I due ex pugili ancora su fronti opposti: l'uno con Cossutta, l'altro con An Mazzinghi-Benvenuti, round politico Raffaella Sillpo DICEMBRE 1965. Campionato del mondo superwelters. Nell'ultima sfida mondiale tra pugili italiani si fronteggiano Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi: vince Benvenuti, ma il verdetto è contestato, suscita polemiche, accende le opposte tifoserie. Maggio 1999. La sorte mette di nuovo contro Benvenuti e Mazzùighi: il primo oggi fa parte di An. Il secondo si candida, come consigliere comunale, nella lista dei Comunisti italiani a Pontedera. La sfida non è diretta, non richiede sangue e pugni, guantoni e duri allenamenti al punching ball. Certo trasferisce sul piano politico una rivalità nata sul ring, a testimonianza di un antagonismo non casuale, anzi ricorrente. Tanfo vero che quando Benvenuti, nel 1995, vola a Calcutta come volontario in un lebbrosario, Mazzinghi commenta, caustico: «Dai lebbrosi per impegno civile? Lui l'impegno civile non sa neppure che cos'è. L'unico suo impegno era spendere soldi Ha chiesto sempre a tutti. Io non ho mai chiesto nulla a nessuno e non vado in India, il bene lo faccio in Italia». Benvenuti eccessivo, animato dal rovello di di- stinguersi, ingordo di successi come di vita: sei figli, tre mogli, di cui l'ultima, Nadia Bertorello, già fidanzata con lui anni prima e madre di sua figlia Nathalie, sposata davanti al celebrante Gianfranco Fini, testimoni Vittorio Sgarbi e Giuliano Gemma. Smaliziato, gran vincente incapace di perdere, mai digerita la sconfitta con Carlos Monzon, quella che lo spinge a lasciare la boxe. Maastnghi aggressivo, tignoso, sempre al limite della ribellione: nato da una famiglia semplice, arriva alla boxe sulle orme del fratello maggiore Guido e il rapporto tra i due resterà sempre stret¬ tissimo («Eravamo due cuori in un nocciolo»). Più volte titolo mondiale, non ha vita a carriera facili e certo rincontrare sulla sua strada Benvenuti non lo aiuta: «Mi ha rovinato la vita», dira. Abbandona la boxe nel 1970, toma sul ring nel 1977, poi nel 1978 è costretto dalla Federazione a lasciare per «raggiunti limiti di età». «Non mi possono vedere • dice - perché non so accattivarmi le simpatie dei dirigenti». Si autoesilia a Cascina di Buti. in Toscana. Negli Anni 80 l'assessorato allo Sport di Firenze lo vuole i p a insegnare ai giovani. Insomma, quella tra Benvenuti e Mazzinghi è una rivalità che è un destino. Hanno provato a scioglierla, l'anno scorso, davanti alle telecamere di Domenica In. L'occasione è il compleanno di Benvenuti (i due sono coetanei), che a sorpresa tira mori la cintura di campione del mondo superwelters, proprio quella 0, del 1965. «L'ho conservata per 33 anni - dice a Mazzinghi - adesso tienila tu». «La metto insieme alle altre - replica lui, commosso - te la rido fra trent'anni». Un attimo di complicità quasi affettuosa, tre due vecchi gladiatori che ne hanno viste tante. Ma il destino è destino, e la politica oggi torna a metterh ai due angoli del ring. Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi rivali sul ring nel dicembre 1965

Luoghi citati: Buti, Calcutta, Firenze, India, Italia, Pontedera, Toscana